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NO ALL'ENEL E AI SUOI MEGAPROGETTI
Da Marsiglia 2012 verso la costruzione della giornata mondiale contro la multinazionale italiana che nel mondo esporta conflitti e distruzione ambientale
[21/03/2012 14.12.44]



Il 30 aprile ci sarà il consiglio di amministrazione dell'Enel,  multinazionale per l'energia con sede in Italia – c'è la partecipazione del Ministero per l'Economia al 30% - e con progetti praticamente ion ogni parte del mondo: dal carbone al nucleare, dall'idroelettrico alla geotermia.

Il 30 aprile sarà la giornata di mobilitazione mondiale contro l'Enel. La multiutility che ha da poco sdoganato il marchio “green power” forse proprio per strizzare l'occhio alla sempre più diffusa sensibilità ambientale e una serie di campagne pubblicitarie dove il rispetto della Natura e dei diritti paiono essere le priorità di questo colosso finanziario, è responsabile di disastri ambientali e delle violenze connesse che vedono vittime le comunità locali. Ecco perchè dal FAME di Marsiglia 2012 e dal convegno su acqua e dighe tenutosi lunedì scorso a Roma presso l'Ex Snia organizzato fra gli altri da Patagonia Senza Dighe e Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, esce l'appello alla mobilitazione per contrastare le dinamiche aggressive che accomunano i progetti di Enel in Italia e nel Mondo.

Cinque i Paesi coinvolti, cinque le situazioni drammatiche prese a simbolo: il Cile per la costruzione in Patagonia del progetto HydroAysèn, che vedrebbe lo spostamento dei fiumi Pascua e Baker, lo spostamento di quais 6000 ettari di terra e la costruzione di cinque megadighe, con gravi minacce per il fragile equilibrio ambientale; il Guatemala per quella di Palo Viejo nella regione maia del Quichè, in Colombia la distruzione di Quimbo, con la deviazione del Rio Magdalena e lo sbancamento di 8000 ettari di terreno fertile, ammazzando la sostenibilità economica di migliaia di persone che nella zona vicono di agricoltura e pesca; e in Brasile fra le altre, la diga di Belo Monte, terza diga al mondo per grandezza. Oltre all'Italia con alcuni casi simbolici, come lo sfruttamento idfroelettrico nelle Alpi trentine e venete, la geotermia sul monte Amiata in Toscana, le dighe in Calabria, l'estrazione del carbone.

Al fianco di questi Paesi, il 30 ci saranno anche quelli dell'Est Europa dove l'Enel ha avviato importanti processinucleari.

 

Minimo comun denominatore dei megaprogetti latinoamericani, sono le violenze e la distruzione ambientale. Lunedì 20 a Roma c'erano come ospiti il guatemalteca Baltazar de la Cruz, sindaco indigeno della comunità di San Felipe Chenla: “iamo da 7 aqnni in lotta contro l'Enel. Il mio popolo si chiama Ixiles, siamo maia e da sempre abitiamo le zone Al Nord del Paese. Resistiamo dal 1530, da quando arrivarono i primi invasori cercando oro. Continua la spogliazione del nostro popolo dalle sue risorse” . Baltazar racconta come questa grande diga dalla capacità di 84 k/h, abbia sconvolta la vita di questo popolo pacifico che vive di agricoltura:” Nel 2005 arriva Enel nel nostro territorio. Non viene fatta nessuna consulta previa con i nostri rappresentanti, in barba alla risoluzione 169 che impone di consultare le popolazini indigene qualora si entri nei loro territori. Nono avendo nessuna risposta, nel 2009 inizia una resistenza pacifica della mia comunità ed inziiano anche le violenze: in gennaio entra l'esercito e spara a donne e bambini, muoiono due ragazzi. Per comprare il silenzio delle famiglie, Enel dona 45.000 euro ad ognuna. Enel comincia poi a costruire qualche scuola e compra alcune comunità dividendoci. L'anno dopo però, anche chi aveva accettato i regali di Enel, si ricrede, si riarticola la lotta e iniziamo a bloccare le principali strade d'accesso. La risposta è ancora l'esercito ma in dosi massiccie, con elicotteri e lacrimogeni. Il Governo è comprato da Enel. La diga produrrà elettricità per altri, delle nostre 36 comunità, solo 8 hanno luce elettrica. Noi pretendiamo che smettano le violenze, e di essere consultati”. Fanno eco a Baltazar i racconti degli attivistibrasiliano del MAB, il movimento contro le dighe nato negli anni '80”. Ivanei Farina dalla Costa e Youri Chrales Paolino raccontano come in Brasile non esista una poltica nei confronti della popolazione in caso di megaprogetti. Vengono spostate letteralemnte intere comunità senza che sia previsto alcun indennizzo. L'Amazzonia rischia fortemente di essere danneggiata per sempre da sistemi di dighe che interrompono il ciclo vitale degli ecosistemi. “La produzione idroelettrica in Brasile è per l'(0% assorbita daslle industrie minerarie. Multinazionali straniere che vengono nel nostro Paese per etsrarre risorse con pieno disprezzo delle comunità locali. Il modello energetico brasiliano è in mano ad industrie non brasiliane ed è strettamente connesso con la privatizzazione delle risorse idriche”, racconta Youri. “La concessione dei fiumi è trentennale – gli fa eco Ivanei – questa energia non è pulita!”. Yvanei sta svolgendo anche unnos tudio sulle donne che vivono vicino alle dighe ed i loro disagi. Dalla Colombia, il giornalista italiano Federico Bruno racconta della resistenza a Quimbo, che proprio negli ultimi giorni è stato considerato sito militare e ci sono state gassificazioni violente della popolazione, mentre Teresa Marisano di Patagonia senza dighe appena tornata dal Cile, ha portato la sua testimonianza dalla remota regione patagonica, dove sono iniziate intimidazioni mai viste verso gli abitanti che si stanno opponendo alla costruzione delle cinque dighe di HidroAysen.

Enzo Vitalesta, dell'associzione Yaku che coordinava l'incontro, ha annunciato che con la sua associazione ed in accordo con le associazioni colombiane Censat e Carlos Fonseca ed i movimenti locali, il 30 di aprile sarà a Quimbo per appoggiare la mobilitazione.

 

Una critica collettiva dai movimenti per l'acqua di tutto il mondo è uscita dalle 5 giornate di Marsiglia, dove il FAME, Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua, ha ufficialmente condannato la costruzione indiscriminata di megadighe anche in occasione della giornata mondiale contro le dighe, il 14 marzo. 

Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

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Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

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Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

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rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

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Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

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MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

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El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

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LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

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INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

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FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

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