Lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento.
C’è poca chiarezza sull’operazione di scorporo del servizio idrico locale e sulla creazione di una supposta società “In House” che gestirà l’acqua di 200.000 trentini.
C’è poca chiarezza su chi dovrà pagare a Dolomiti Energia i 42 milioni di europer riavere dalla società privata la gestione dell’acquedotto di Trento.
C’è necessità di voce e di democrazia per quelle migliaia di cittadini trentini che hanno votato sì al referendum acqua bene comune di giugno (oltre il 65%, dato migliore d’Italia).
C’è un Ordine del Giorno presentato in Consiglio Comunale di Trento proprio su queste questioni, che potrebbe essere calendarizzato fra anni.
E nessuno risponde!
Per questo oggi pomeriggio dalle ore 15.00 si terrà la conferenza stampa dei rappresentanti di associazioni, gruppi e comitati trentini impegnati nella ripubblicizzazione del servizio idrico e nella difesa dei beni comuni. Significativamente sotto la sede di Dolomiti Energia, la società che con Dolomiti reti gestisce attualmente l’acqua di Trento, Rovereto e altri 15 comuni trentini, e da cui verrà calato un lungo striscione dimostrativo.
Ø Per lanciare l’iniziativa cittadina di martedì prossimo, quando decine di cittadini alle ore 18.00 si autoconvocheranno in occasione della riunione del Consiglio Comunale.
Ø Per fare presente alla nostra classe politica che la popolazione trentina ha un’alternativa alla costituzione di una Spa in House, una società per azioni che pur con quote 100% in mano pubbliche rimane una società che risponde al diritto privato, votata al profitto, svincolata dal controllo dei cittadini: la costituzione di una azienda Speciale, ente di diritto pubblico, così come hanno fatto a Napoli con la conversione della In House Arin Spa
Ø Perché in tutta Italia la cittadinanza si sta mobilitando per l’applicazione dei risultati referendari attraverso la campagna diObbedienza Civile. E’ notizia di ieri che una delegazione del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua sia stata ricevuta dal Ministro dell’Ambiente Clini, che ha dato ragione ai cittadini.
PERCHE’ SI LEGGE ACQUA, SI SCRIVE DEMOCRAZIA