" YAKU - L'acqua é di tutti e di nessuno
  
.: ARCHIVIO NEWS :.
NEWSLETTER
CERCA





RASSEGNA STAMPA DI STOP ENEL 30 APRILE A ROMA
[01/05/2012 15.32.23]



http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/30/allassemblea-enel-diritti-delle-popolazioni-minacciate-dalle-dighe-america-latina/213614/

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/30/allassemblea-enel-diritti-delle-popolazioni-minacciate-dalle-dighe-america-latina/213614/

http://www.asca.it/news-Enel__vescovo_del_Guatemala_all_assemblea_in_difesa_indigeni_Coatzal-1149463-ECO.html

http://borsaitaliana.it/borsa/notizie/mf-dow-jones/italia-dettaglio.html?newsId=985907&lang=it

http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=201204301840001719&chkAgenzie=PMFNW&titolo=UPDATE:%20proteste%20indios;%20Enel,%20pieno%20rispetto%20leggi%20locali

http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&frm=1&source=web&cd=5&ved=0CEsQFjAE&url=http%3A%2F%2Fwww.ilsostenibile.it%2F2012%2F04%2F30%2Fazionisti-critici-oggi-allassemblea-enel-contro-dighe-e-centrali-in-sud-america%2F&ei=2K6eT92iM-nm4QTJ2v2pDg&usg=AFQjCNFGmkiTp9sAqiGGNRCu_8_h-PyPkg

 

Misna

 

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave. Il nostro messaggio è diretto per prima cosa al governo italiano, perché sappiamo che possiede il 31% delle azioni di Enel e quindi rappresenta fondamentalmente l’interesse dei cittadini italiani. Chiediamo che venga stabilito un controllo sulle attività di questa azienda che in ultima istanza sta distruggendo l’ambiente del nostro paese ma sta anche colpendo duramente i diritti umani di tutte le persone interessate dai suoi progetti.”.

 

Miller Armin Dussan Calderón, docente dell’Università Surcolombiana e presidente di Assoquimbo, associazione dei comitati locali colombiani contro la costruzione della diga Enel di Quimbo, nel dipartimento di Huila (Colombia centro-meridionale), parla alla MISNA da Roma, di fronte alla sede dell’Enel, dove oggi, in occasione dell’assemblea annuale degli azionisti, esponenti della società civile di Guatemala, Cile, Colombia, ma anche Russia, Romania, Albania e del Comitato No Coke di Civitavecchia e del Comitato Ambiente Amiata, si sono dati appuntamento per far sentire la loro voce contro i mega progetti energetici portati avanti dall’azienda italiana. E’ stata l’occasione per il lancio della campagna “Stop Enel. Per un nuovo modello energetico”, a cui hanno aderito già oltre 60 realtà italiane e internazionali, tra cui A Sud, Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Centro studi Juan Gerardi, Cevi – Centro di Volontariato Internazionale, Punto pace Pax Christi Reggio Emilia, Retenergie, Selvas.org, Servizio Civile Internazionale e numerose altre. Presente oggi in 40 paesi nel settore dell’energia elettrica e del gas, nel 2009, con la definitiva acquisizione della società elettrica spagnola Endesa, Enel ha ereditato impianti e progetti in numerosi paesi dell’America Latina che incontrano la ferma opposizione delle comunità locali.

 

“Voglio rivolgere un appello anche agli azionisti dell’Enel – dice Dussan – affinché si ritirino il prima possibile dal nostro territorio, perché la resistenza è molto forte e non permetterà per nessun motivo che si continui a portare avanti il progetto del Quimbo. Un progetto – sottolinea – che ha già causato molti danni: ha distrutto tutta la catena produttiva, minato la sicurezza alimentare, provocato molti sfollati per mano dello Stato e distrutto il nostro patrimonio archeologico. La situazione è talmente grave che grazie alla società civile oggi tutte le stesse istituzioni statali preposte stanno indagando, la Contraloría General de la Nacion, la Fiscalia, la Procuradoría General de la Nación e la Defensoría del Pueblo ha sollecitato che venga sospesa la licenza ambientale del progetto, in modo definitivo. Abbiamo già un dato che gli azionisti devono conoscere: i danni causati all’ambiente e alle comunità locali superano gli investimenti destinati alle compensazioni. E’ un dato comprovato, registrato, il governo ne è a conoscenza, così come le comunità interessate e per questo la resistenza è molto forte. Gli azionisti devono sapere che hanno una responsabilità imprenditoriale e sociale e che devono assumersela. Sappiano che si stanno violando le raccomandazioni della Commissione mondiale delle dighe, quanto stabilito dal Protocollo di Kyoto, che stanno mercificando le nostre risorse, il nostro ossigeno. Chiediamo loro di pensare alla gente, all’umanità e di ritirarsi dal nostro territorio”.

 

Dussan non è il solo a parlare oggi a Roma. Monsignor Alvaro Ramazzini, vescovo di San Marcos, testimone d’onore delle comunità nel dialogo con l’Enel per la diga di Palo Viejo in Guatemala, chiede “che si tenga conto della comunità indigena Ixil di San Juan Coxal che vuole un trattamento da pari a pari nelle trattative perché da sempre abita nella regione, curandosi del territorio, dei fiumi e della natura, e vuole essere ascoltata” dice il presule alla MISNA. “I mega-progetti – osserva il vescovo – non tengono conto delle necessità reali della popolazione né della realtà di povertà in cui operano. Sono benefici che vanno a chi ha i grandi capitali e ha la possibilità di investire, ma in paesi dove non è stata fatta una riforma tributaria o le leggi sulle esportazioni e le importazioni favoriscono le multinazionali, i danni sono sempre per la popolazione povera che resta povera. E’ necessario applicare il Convegno 169 dell’Organizzazione internazionale del lavoro”, che impone di consultare le popolazioni indigene su progetti che interessano il loro territorio.

 

Dal Guatemala viene anche Concepción Santay, sindaco indigeno Maya Ixil di San Juan Cotzal, nel dipartimento del Quiché, tra l’altro duramente colpito dalla lunga guerra civile che insanguinò il paese centroamericano dal 1960 al 1996: “Basta con le violazioni dei diritti dei popoli! E’ questo il mio messaggio principale all’Enel – dice alla MISNA – perché è arrivata nella nostra regione senza aver consultato veramente le comunità locali, causando profondo malessere, violando le leggi nazionali e internazionali. Ci ha promesso una strada ma sono i suoi camion che la stanno sfruttando per portare suoi prodotti e non ci sono stati benefici per il municipio, anzi. Due giovani sono anche stati travolti dai suoi camion e le famiglie sono state messe a tacere con una somma di denaro. Ci sono prove documentate di tutto questo e io le posso mostrare. Riteniamo i soci dell’Enel responsabili, non solo per le violazioni commesse in Guatemala ma anche in altri paesi dell’America Latina. Per favore, dovete smetterla di continuare a violare i diritti degli indigeni, siamo persone, siamo esseri umani, abbiamo diritti sui nostri fiumi e le nostre montagne, grazie ai nostri avi li abbiamo ereditati e ora ce ne stanno privando di nuovo…Patiamo grandi sofferenze e siamo anche perseguiti perché reclamiamo il rispetto dei nostri diritti. La repressione l’ho provata anche in prima persona, hanno emesso un mandato di cattura contro di me perché parlo a nome della gente. Sono solo un povero contadino, eppure vogliono fermarmi. Enel, ascoltaci, con tutti i tuoi soci: rispetta il diritto alla vita e al territorio”.

 

Di fronte alla sede dell’Enel oggi c’è anche Jorge Eladio Hueche Catriquir, in rappresentanza della comunità indigena Mapuche di Panguipulli, nella Patagonia cilena. “Come ‘werkén’ (messaggero) del Parlamento Mapuche di Koz Koz sono qui a Roma per fermare questa forma di sterminio che l’Enel sta applicando nel nostro territorio perché non rispetta le autorità ancestrali sta danneggiando anche i siti cerimoniali, sacri per gli indigeni e per noi Mapuche in particolare” dice alla MISNA. “Stiamo unendo le forze contro tutti gli interventi che l’Enel porta avanti nel mondo e chiediamo che l’Italia controlli questo processo di sterminio della sua azienda contro popoli indifesi. Non rispettare l’ambiente e i luoghi sacri significa violare i diritti inerenti all’essere umano, la sua storia, l’identità la cultura, la religiosità, i diritti fondamentali. Il popolo Mapuche già soffre di una discriminazione antica. Si usa il pretesto di portare sviluppo, ma questo sviluppo non è mai arrivato ai Mapuche; al contrario, c’è sempre più povertà e questo concetto viene anche sfruttato da governo e imprese. Non vogliamo aziende e governi totalitari che applicano leggi della dittatura per impadronirsi del nostro territorio e dell’acqua. Siamo qui – conclude – per difendere la vita”.

 

ENERGIA. PRESIDIO ASSOCIAZIONI A ENEL: NO CARBONE, NO MEGADIGHE

MANIFESTANO RAPPRESENTANTI DI COMUNITA' ITALIANE ED INDIGENE.

 

(DIRE) Roma, 30 apr. - Un presidio di associazioni

ambientaliste e no, con una delegazione di rappresentanti di

comunita' italiane ed indigene, protesta contro la realizzazione

di dighe in Sudamerica (Cile e Guatemala) e contro l'uso del

carbone, una protesta nella quale "si salda l'opposizione ai

megaprogetti" Enel. Questa la protesta inscenata oggi a Roma, di

fronte alla sede del gruppo energetico, in occasione

dell'assemblea degli azionisti. A simboleggiare l'opposizione ai

progetti idroelettrici del gruppo in Sudamerica, i manifestanti

espongono una grossa 'diga gonfiabile', eretta di fronte alla

sede del gruppo energetico.

   L'assemblea degli azionisti della principale azienda

energetica del nostro Paese e' coincide inoltre con il lancio

della campagna 'Stop Enel, per un nuovo modello energetico', a

cui hanno gia' aderito oltre sessanta realta' italiane e

internazionali. Fra le sigle che organizzano l'azione la Campagna

per la riforma della Banca mondiale- Crbm, la Confederazione dei Cobas, il circolo Carlos

Fonseca, Attac Italia, il Movimento No Coke Alto Lazio, Sos geotermia coordinamento dei comitati per

l'Amiata.

   Due rappresentanti delle campagne italiane e internazionali

hanno preso la parola durante l'assemblea per portare a

conoscenza degli azionisti tutti "i conflitti socio-ambientali

attualmente esistenti al mondo causati da progetti targati Enel,

direttamente o tramite le sue controllate". (SEGUE)

 

  (Ran/Dire)

16:10 30-04-12

 

NNNN

 

ENERGIA. PRESIDIO ASSOCIAZIONI A ENEL: NO CARBONE... -2-

 

 

(DIRE) Roma, 30 apr. - Dagli indios della Patagonia cilena ai

no-coke, dagli abitanti dell'Amiata a Greenpeace passando per i

no coke del Lazio: questo il variopinto 'parterre' della

protesta.

   La diga di Palo Viejo, in Guatemala, e' "un progetto respinto

dalle comunita' indigeni- dice Monsignor Alvaro Ramazzini,

intervenendo nel corso dell'assemblea degli azionisti Enel- le

comunita' indigeni vanno consultate prima di qualsiasi progetto

di sviluppo, ma si e' trovato l'accordo senza la consultazione

delle comunita' indigene", che vorrebbero "essere considerati

co-partner nei benefici". Infatti, e' stato avviato un dialogo,

"ma senza alcun successo", perche' "il modo di analizzare il

problema era diverso", spiega Ramazzini. Le comunita' indigene,

"riconosciute dal governo del Guatemala, esigono una

partecipazione giusta nei guadagni del progetto", prosgeue, ma "i

rappresentanti Enel nel Paese hanno detto loro che questo tipo di

rapporto non e' possibile". E allora, dice Ramazzini, "un

cambiamento della politica commerciale dell'Enel sarebbe un segno

di una vera responsabilita' sociale nel modo di fare business".

Infine, conclude il religioso, "in Europa si parla di tanto di

questa crisi che soffrite, ma noi viviamo in una crisi continua e

permanente da secoli", per questo "vi rivolgo un appello alla

solidarieta'" per "umanizzare la globalizzazione".

   Dopo monsignor Ramazzini, all'assemblea degli azionisti Enel

e' il turno di Miller Armin Dussan Calderon, professore della

Universidad Surcolombiana (Colombia) e presidente di Assoquimbo

(che si oppone al progetto della diga di El Quimbo, in Colombia)

Calderon dice che "Enel e' responsabile della promozione ed

esportazione di un modello energetico insostenibile ed obsoleto,

aggravato da un atteggiamento autoritario e non rispettoso dei

territori locali, basato sulla produzione centralizzati con

grandi impianti imposti alle comunita' locali".(SEGUE)

 

  (Ran/Dire)

16:47 30-04-12

 

ENERGIA. PRESIDIO ASSOCIAZIONI A ENEL: NO CARBONE... -3-

 

 

(DIRE) Roma, 30 apr. - Quello Enel, denuncia Miller Armin Dussan

Calderon, professore della Universidad Surcolombiana,

intervenendo all'assemblea degli azionisti, e' un modello di

produzione all'ombra del quale "si annida la corruzione, la

speculazione, il conflitto di interesse" e "si ottengono i

maggiori guadagni a spese dell'ambiente e dei diritti delle

comunita'". Percio' Calderon chiede "un modello energetico

alternativo, che metta al centro i diritti umani, la difesa della

salute dei cittadini e del territorio come bene comune, che

appoggi le rivendicazioni delle comunita' locali in Italia e a

livello internazionale".

 

  (Ran/Dire)

16:47 30-04-12

 

NNNN

 

ENERGIA. CONTI (ENEL) A COMUNITA' INDIGENE: NOI RISPETTIAMO LEGGI

NON FACCIAMO INVESTIMENTI 'CONTRO QUALCUNO' MA A 'FAVORE'.

 

(DIRE) Roma, 30 apr. - Enel porta avanti i propri progetti in

tutto il mondo "rispettando le leggi del paese" dove questi si

realizzano. Lo dice Fulvio Conti, amministratore delegato e

direttore generale Enel, rispondendo alle domande degli azionisti

nel corso dell'assemblea Enel di oggi. Domande ed interventi fra

i quali ce ne sono stati due critici nei confronti dei progetti

in America Latina del gruppo.

   Rispondendo a Monsignor Alvaro Ramazzini, intervenuto in

difesa degli indios Coatzale, criticando la diga di Palo Viejo in

Guatemala, Conti spiega che "parliamo di paesi che cercano di

emergere, ed in alcuni casi emergono, favorendo un clima di

investimenti, soprattutto attraverso lo sviluppo dell'energia,

perche'- celia l'ad e dg Enel- oltre quella che viene dalla fede

c'e' quella che viene dalle macchine, illumina le case e

possibilmente automatizza il lavoro nei campi". E allora, "se

questi paesi hanno governi che spingono lo sviluppo dell'energia

elettrica- prosegue Conti- uno dei fattori di sviluppo

dell'economia mondiale e dello sviluppo sociale, mi sembra

doveroso che un'azienda che ha cuore lo sviluppo anche

sostenibile questi paesi usi le risorse naturale per promuovere

lo sviluppo. In che modo? Rispettando le leggi del Paese,

rispettando i progetti che i Paesi approvano nelle loro forme

democraticamente costituite". Un rispetto "massimo e assoluto,

senza scorciatoie e falsita', per l'etica in ogni momento",

sottolinea l'ad e dg Enel.(SEGUE)

 

  (Ran/Dire)

17:33 30-04-12

 

NNNN

 

ENERGIA. CONTI (ENEL) A COMUNITA' INDIGENE: NOI RISPETTIAMO LEGGI -2-

 

 

(DIRE) Roma, 30 apr. - Rispondendo a Miller Armin Dussan

Calderon, professore della Universidad Surcolombiana (Colombia) e

presidente di Assoquimbo (che si oppone al progetto della diga di

El Quimbo, in Colombia), Fulvio Conti, ad e dg Enel, spiega che

"noi investiamo quando c'e' un permesso a farlo, non facciamo

investimenti 'contro qualcuno', ma a favore di qualcuno".

L'investimento di Quimbo, "come tutti gli altri investimenti, e'

debitamente autortizzato in base alle leggi della Colombia, un

paese democratico". Il progetto Quimbo "e' totalmente autorizzato

e gode dell'appoggio del governo colombiano- spiega l'ad e dg

Enel- che vede con grande favore lo sviluppo di nuove fonti di

produzione di energia elettrica, perche' c'e' un fabbisogno

enorme grazie alla crescita impetuosa del paese".

   Infine, aggiunge Conti, "non veniamo a predare il Paese di

risorse da portar fuori, siamo li' con voi, siamo colombiani come

voi, cerchiamo sempre di essere buoni cittadini".

   A protestare fuori della sede Enel esponenti delle comunita'

locali che vogliono uno stop ad opere in fase di realizzazione,

come le dighe nella Patagonia cilena e nei territori Mapuche, e

delle "giuste compensazioni" per quelle gia' in fase di

completamento, come El Quimbo e Palo Viejo, comunita'

rappresentate da due interventi nel corso dell'assemblea degli

azionisti ai quali risponde Conti. In strada, oltre alle

comunita' indigene sudamericane che criticano i progetti

idroelettrici, anche quelle italiane che si oppongono al carbone,

come Civitavecchia e Porto Tolle, insieme a quelle di Porto

Romano (Albania) e Galati (Romania).

 

  (Ran/Dire)

17:33 30-04-12

 

NNNN

 

ENERGIA. CONTI (ENEL): APERTI AL DIALOGO CON COMUNITA' INDIGENE

MA C'E' LIMITE LOGICO-ECONOMICO, E NESSUNO E' STATO DEFRAUDATO.

 

(DIRE) Roma, 30 apr. - Nel caso degli interessi delle comunita'

indigene coinvolte dai progetti Enel in America Latina "che non

si contentano piu' o che vogliono altre cose, siamo aperti al

dialogo, siamo qui e da buoni cittadini cercheremo di fare del

nostro meglio". Lo dice Fulvio Conti, amministratore delegato e

direttore generale Enel, rispondendo alle domande degli azionisti

nel corso dell'assemblea Enel di oggi, nello specifico a quelle

che hanno presentato critiche nei confronti dei progetti

idroelettrici in America Latina. "Non si puo' dire che non

rispettiamo gli accordi- dice Conti- li rispettiamo: possono

essere inufficienti, possono essere nate altre ambizioni delle

comunuita' locali, e allora sediamoci e parliamone, saremmo

felici di poterlo fare".

   Da questo punto di vista "siamo persone serie- afferma l'ad e

dg Enel- ma non c'e' comunita' che possa sentirsi in qualche modo

defraudata da noi". Pero', sottolinea, "c'e' un limite logico

nell'economicita' di una gestione che ha visto le autorizzazioni

ed un processo amministrativo trasparente e disponibile a tutti".

 

  (Ran/Dire)

18:10 30-04-12

 

NNNN

Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

...

Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

...

Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

...

rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

...

Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

...

MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

...

El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

...

LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

...

INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

...

FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

...

..................................................................................................................................................................................................................................................
© 2008 - Onlus Yaku - C.F. 96077070223 - redazione@yaku.eu - MAPPA DEL SITO