L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .
Un passo avanti per il riconoscimento all’acqua come diritto umano e bene pubblico comune sopratutto in una situazione regionale, italiana e mondiale che stenta a trasformare in fatti concreti di gestione territoriale un diritto declamato e poco applicato.
Altra conquista: l’azzeramento della quota di remunerazione del capitale dalla bolletta per quanto non ancora pienamente validato giuridicamente.
Inoltre l’assemblea dei Sindaci si è impegnata anche ad avviare Vas e Vinca sulle opere previste come richiesto da tutti noi e dal WWF in particolare.
Nella nostra provincia, ed anche per vasti territori e comuni che fanno parte della gestione ACA, si è raggiunto l’obiettivo minimo del processo di applicazione degli esiti referendari e continueremo a vigilare affinchè alle parole seguano i fatti.
Tutto questo non avviene a caso. E’ il risultato delle lotte decennali del popolo abruzzese dell’acqua per la salvaguardia del bene comune idrico, dell’ essere cresciuti insieme con migliaia di persone ed organizzazioni italiane e di altri Paesi nei contro-forum, nelle manifestazioni, nella elaborazione collettiva delle proposte, nel metodo della democrazia dal basso. E il risultato del referendum di giugno, dell’ aver continuato giorno dopo giorno ad essere organizzati e presenti in tutti i luoghi sociali ed istituzionali possibili per esercitare in modo diretto e concreto la democrazia.
E’ un risultato ottenuto grazie alla possibilità che ci siamo guadagnati con la lotta di essere presenti ed attivi con la parola e la proposta all’interno della Assemblea dei sindaci del Pescarese che , contrariamente che ad altre assemblee istituzionali, ha dialogato ed ascoltato le ragioni del movimento dell’acqua nel distinguo dei ruoli e delle diverse responsabilità.
Certo rimane il giudizio negativo per la approvazione del piano d’ambito che ha portato la tariffa reale media da 1.20 € a 1.36 € a m3 ( da 9 anni la tariffa non veniva ritoccata).Questa volta non siamo riusciti a bloccare gli aumenti, giustificati come necessari agli investimenti ed invece utilizzati per la maggior parte ai costi operativi poco trasparenti. Ma sappiamo anche che varie inchieste giudiziarie sono ancora aperte sulla società ACA: cattiva gestione, mancati investimenti, storno selvaggio di bollette, assunzioni clientelari. Non a caso una delle indagini è stata chiamata “ partito dell’acqua” come popolarmente viene chiamato l’intreccio affaristico che alcuni partiti hanno sviluppato negli anni.
Le due delibere su remunerazione, forma di gestione e Via e Vinca sono la precondizione per un cambiamento effettivo iniziando con l’azzeramento dei vertici dell’amministrazione dell’ACA che tra l’altro in questi giorni ha avviato un piano di recupero crediti in alcuni casi tagliando l’acqua per morosità a vari condomini comportandosi come una impresa privatistica ed affaristica assolutamente indifferente ai problemi sociali, umani e di diritto che implica tutto questo.
Ma sono anche un ulteriore strumento per battere, insieme ad una parte dei poteri locali, l’operato di altre assemblee provinciali dell’Abruzzo che non intendono tenere fede ai risultati referendari ed accettano supinamente i voleri del Commissario Straordinario Caputi e della giunta regionale che riorganizzano nell’ Ato Unico un sistema idrico integrato regionale dove trasparenza, gestione pubblica oculata, partecipazione locale e cittadina sono negati.
NON E’ CHE L’INIZIO LA LOTTA CONTINUA!
Foro Abruzzese Movimenti Acqua