«Napoli sarà il primo comune italiano, dopo il referendum, a procedere verso la ripubblicizzazione dell'acqua». Il neoassessore ai Beni comuni, Alberto Lucarelli (tra gli estensori dei due quesiti sulle risorse idriche) si è presentato ieri in sala Giunta con la delibera approvata ad appena cinque giorni dallo spoglio delle schede. Nelle premesse si cita il Forum mondiale dell'acqua del 2006 con il richiamo alla «gestione partecipativa», gli utenti coinvolti «nella definizione delle politiche» e poi il Parlamento europeo: «La gestione delle risorse idriche non deve essere assoggettata alle norme di mercato interne».L'orizzonte dell'amministrazione diventa quello del Forum dei movimenti dell'acqua, e così l'Arin spa, ente in house del comune che gestisce il servizio idrico integrato, da società di capitali tornerà a essere soggetto giuridico di diritto pubblico «con le caratteristiche di azienda improntata a criteri di economicità, efficienza, trasparenza e partecipazione».
Alberto Lucarelli, già ospite del comitato Acqua Bene Comune di Trento, è tra l’altro fra gli autori del libro “La visione dell’acqua – viaggio dalla cosmogonia andina all’Italia dei Beni Comuni” curato dall’associazione Yaku e recentemente presentato in varie città d’Italia (per le prossime presentazione, vedasi sito yaku.eu). Lucarelli e tanti altri – ci sarà, ad esempio, anche Stefano Rodotà - saranno protagonisti delle due giornate che il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua ha indetto a Roma oggi e domani, per ripartire da dove si era rimasti: la straordinaria vittoria referendaria che ha visto oltre 27 milioni di italiani dire no alla privatizzazione dei servizi idrici e alla loro messa sul mercato.
Ora è necessario andare avanti: con le norme di attuazione del quadro normativo emerso dal referendum. Con quella “cultura dei beni comuni” che la cittadinanza italiana – in linea con lo spirito che da più parti nel mondo sta emergendo con forza e attraverso forme di autorrganizzazione di movimenti e comunità – ha espresso di voler abbracciare.
Napoli è il primo esempio, fulgido ed emblematico, che indica che "si può - e si deve - fare". Anche il Trentino vuole muoversi senza se e senza ma, perché l’acqua del territorio sia gestita fuori da ogni logica di mercato, così come espresso dai suoi cittadini (il Trentino ha siglato il record nazionale di affluenza alle urne, il 12 e 12 giugno).
Una delegazione partecipa alla due giorni di Roma. Testimoniando l’impegno del coordinamento trentino per l’acqua bene comune, riunitosi la scorsa settimana. Ed apportando ai tavoli di lavoro di questa domenica, proposte ed iniziative del nostro territorio.
Che prevedono approfondimenti delle tematiche idriche anche in relazione a gestione del patrimonio montano, agricoltura e acque minerali; seminari ed incontri; ed un prossimo grande convegno pubblico a fine estate, dove verranno condivise le linee strategiche della politica di ripubblicizzazione delle acque trentine, e di appoggio alle istituzioni locali che vogliono mantenere la gestione diretta degli acquedotti, laddove ce ne fosse necessità.
Parteciperemo anche ai gruppi di lavoro di stampo internazionale, per delineare i prossimi passi a livello europeo, la partecipazione al convegno per i 10 anni di Genova, il prossimo 19 - 21 luglio; e verso Marsilia 2012, Forum Mondiale dell’Acqua.
Il libro "La visione dell'acqua" sarà inoltre presentato il 6 luglio nella trasmissione di Rai 3 "Cominciamo bene - estate".