" YAKU - L'acqua é di tutti e di nessuno
  
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[16/01/2012 13.11.42]



“Io devo stare attento a tutto: se si rompono i tubi, se funziona l’impianto di trattamento, che arrivi l’acqua ad ogni abitante . Ogni 15 giorni faccio il giro delle veredas (fattorie) e del mio paese, Medellin del Ariari. E’ un incarico di responsabilità. Sono un dipendente della mia stessa comunità. E ne sono orgoglioso”. Medardo è l’uomo dell’acqua, così come lo chiamano, o il fontanero.

 

Lo conosciamo per caso, passeggiando per le strade piene di fango di Medellin del Ariari. E’ un uomo dagli occhi buoni e le mani callose. Quando passa lo salutano tutti. E’vero che lui ha un ruolo importante. Non solo perchè si occupa di acqua. Ma perchè siamo in Colombia, nel centro spaccato del Paese.

 

Centro geografico, perchè siamo nella regione del Meta, che se guardi la cartina sta proprio nel mezzo. Centro nevralgico, perchè nel Meta si snodano e si incrociano i traffici e le storie forti: paramilitarismo, guerriglia, violenza di stato.

Se la Colombia è un Paese in guerra da oltre mezzo secolo, il Meta ne è un punto focale: le Farc hanno qui radici profonde – in zona dieci anni fa è stata rapita Ingrid Betancourt – e questo ha alimentato rappresaglie e scontri, sfollamenti forzati, sparizioni, assassinii: un sanguinoso testa a testa fra stato e guerriglia che ha stritolato i civili senza pietà.

 

Agli inizi del decennio passato arrivano in forza anche i paramilitari, al soldo dei cartelli di narcotrafficanti ma soprattutto delle grandi multinazionali. A migliaia i contadini e gli abitanti sono costretti ad abbandonando tutto: case, campi, animali, i propri morti.  Dall’oggi al domani sotto la minaccia di spaventose violenze vengono espropriati delle loro terre che sono fertili e ricche di ogni ben di Dio. In particolare,  delle grandi quantità di acqua di cui la regione è ricchissima, e che sono essenziali per la quella che sta diventando la prima voce del PIL colombiano: l’industria mineraria. Una macchina da soldi che sta richiamando investori da ogni parte del mondo e che, macinando quei 1000 litri di acqua al secondo che sono necessari per far funzionare le miniere a cielo aperto, si deve nutrire dei grandi fiumi colombiani. Il Ministero delle Miniere del governo quasi nuovo di Manuel Santos sostiene che esiste un potenziale minerario in ogni regione del paese e ha concesso altri 10.000 titoli minerari per una superficie totale di 43.000 chilometri quadrati, dei quali 4.000 sono già in fase di sfruttamento. Questo significa morte e distruzione, e i contadini, i popoli indigeni e i 4 milioni di sfollati della Colombia lo sanno bene.  Anche a Medellin del Ariari.

Ecco perchè l’acqua è importante, in Colombia. Ecco perchè il lavoro di Medardo va più in là di quello che si possa immaginare.

 

C’è la Niña in questo periodo. Un fenomeno metereologico che dovrebbe raffreddare le acque del Pacifico e che invece quest’anno non ci riesce. E il risultato sono mesi di pioggia ininterrotta, i fiumi che straripano e fango ovunque. Abbiamo gli stivali di gomma e ogni passo è faticoso ed incerto, ci teniamo fra di noi per non finire impantanati dalla poltiglia. Intorno, bambini che nella poltiglia ci giocano. Sguazzano a piedi nudi nelle pozzanghere. Piove di nuovo. Viene giù una quantità di acqua mai vista. In pochi minuti rivoli che sembrano ruscelli ci arrivano alle caviglie. I bambini ci inventano un gioco nuovo.

 

Medardo è preoccupato perchè il Rio Ariari sta straripando e questo vuol dire che l’acquedotto comunitario è in pericolo: la violenza delle inondazioni travolge tutto. Gli acueductos comunitarios qui sono l’unica forma di accesso all’acqua. Sono  strutture che la gente si costruisce mettendo i pochi soldi e le molte esperienze in comune. In Colombia, dove oltre metà della popolazione non ha accesso all’acqua, queste forme di autorganizzazione sono le uniche che permettono a circa 10 milioni di persone di poter usufruire di risorse idriche. Di più. Gli acquedotti comunitari sono vere forme di resistenza civile. Contro le piaghe endemiche di uno dei paesi più violenti al mondo, contro economie neoliberiste basate sull’ipersfruttamento del territorio, gli acueductos oppongono la loro visione, fatta di organizzazione, difesa del territorio, gestione partecipata, pace.

La stessa logica che fa proliferare guerre e paramilitarismo, impone le privatizzazioni delle risorse idriche. “Noi non potremmo mai tagliare l’acqua a chi non ha soldi, così come succede con le imprese private – ci spiega il nostro fontaniere – nè che la nostra acqua sia mal utilizzata o che il suo sfruttamento rovini la terra. Nè potremmo arrivare ad accordarci con le compagnie straniere che ci rubano la terra e si trascinano dietro questa scia di sangue e violenza”.

Ecco perchè poco prima di Natale tutte le comunità del Municipio El Castillo hanno realizzato un cabildo abierto, un tipo di confronto pubblico previsto dalla Costituzione colombiana. In questo caso, le comunità lo hanno richiesto alle istituzioni locali per difendere l’autonomia dei propri acquedotti, chiedere loro infrastrtture e frenare la corsa alle privatizzazioni. “Abbiamo detto che l’acqua è un diritto umano e deve essere di tutti. Che deve essere gestita comunitariamente. Noi siamo organizzati. Sappiamo come fare. Ci mancano i materiali e la possibilità di potabilizzare. Non abbiamo fognature e le nostre falde acquifere sono inquinate. Questo chiediamo alle nostre istituzioni”. Che ci sentono ben poco, oliate come sono dalle società private. Ma il cabildo abierto è stato un evento. C’erano centinaia di persone, donne e bambini. E tanti rappresentanti delle comunità desplazadas (sfollate), che negli ultimi tempi stanno tentando di ritornare nelle proprie terre. Grazie all’appoggio della Commissione Interecclesiastica di Justicia y Paz.

 

Padre Henry è un missionario clarettiano e un membro di Justicia y Paz. Da più di venti anni questa associazione si occupa dell’accompagnamento delle comunità indigene e contadine nei territori dai quali sono state allontanate con la violenza dalle organizzazioni paramilitari. Crea zone umanitarie protette all’interno delle quali le comunità possono ricominciare a vivere. Necessita di visibilità e appoggio internazionale costante, così come di operatori internazionali nei territori. Recentemente la Commissione Internazionale dei Diritti umani ha riconosciuto questa pratica come efficiente e ne sta dando atto anche a livello normativo. Come molte associazioni per i diritti umani in Colombia, Justicia y Paz vive in uno stato di assedio. E nel Meta sono proprio i religiosi a vivere sotto costante minaccia. Ma Padre Henry è un raggio di sole, vive qui da dieci anni, ha sempre il sorriso e si ha la netta sensazione che senza di lui la comunità potrebbe crollare.

Anche la piccola missione dei clarettiani è rimasta senz’acqua: le piogge si sono ingoiate l’acquedotto. E questo è un grande problema. Perchè dai missionari vanno a mangiare i vecchi del paese e anche qualche bambino. E’ l’unico punto de salud che esiste nei dintorni, una specie di primo soccorso sanitario in una zona così isolata che c’è solo un medico che passa ogni tanto. Padre Henry è stato uno dei grandi promotori del cabildo abierto. “Non si tratta solo di acqua – ci spiega – Gli acquedotti comunitari sono la linfa vitale delle comunità. Attorno all’acqua si creano gli anticorpi utili per opporsi alla guerra, per stare uniti, per costruire assieme un futuro, per uscire dal perenne status di restare vittime. Si crea una possibilità per i bambini, che qui continuano a morire di dissenteria e ora anche per i metalli pesanti che le minerias buttano nell’acqua. E’ un circolo virtuoso di cui tutti si sentono partecipi”. E se ne va nella chiesetta azzurra a preparare le novene per il Natale che, neanche a dirlo, quest’anno sono dedicate a santificare l’acqua.

Chissà che ne penserebbe Mario Antolini di Tione, di Medardo il fontanero colombiano, lui che dall’alto dei suoi 91 anni proprio poco tempo fa ci aveva raccontato della figura dei fontanari delle Giudicarie. “Ogni comunità pagava due persone per tenere puliti i rii e le fontane. Erano i fontanari. Venivano scelti con solennità fra i capifamiglia più in vista. Avevano un ruolo importante perchè dal loro lavoro dipendeva la sopravvivenza dei compaesani”. Fontanari di una volta, fontaneros di oggi, da una parte all’altra del mondo e della Storia, sentinelle della propria terra e della comunità.

 

Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

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Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

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Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

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rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

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Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

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MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

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El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

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LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

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INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

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FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

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