Documento senza titolo
Con il precedente incontro di Chianciano "Fuori dal Recinto" (25-26 ottobre) abbiamo iniziato un percorso, che ora si sta allargando ad altre realtà. Era questo il nostro scopo: avviare un processo per la costruzione di un nuovo soggetto politico plurale e democratico, nella consapevolezza di interpretare un’esigenza non solo nostra. Con tutte le forze disponibili, con tutte le persone di buona volontà decise a scegliere la via dell’impegno e dell’alternativa è ora necessario e possibile fare un altro passo avanti.
Siamo ad un tornante della storia.
La crisi economica in corso porta con se una tremenda crisi sociale, culturale, ambientale.
Essa travolge le vecchie certezze: dal mito della globalizzazione, a quello del mercato. Poche decine di ipermiliardari possiedono più beni di intere nazioni e di miliardi di persone. La natura tutta – aria, acqua, suoli – è vicina al collasso. L’economia e la politica sono fuori controllo e sempre più in mano a comitati d’affari mafiosi che stanno usando ogni mezzo per scaricare la crisi sui popoli, sui lavoratori e sugli emarginati di ogni angolo del pianeta.
Ma questo non gli basta. La soluzione che il sistema cova nel suo grembo è ancora una volta la guerra.
La crisi del 1929, per diversi aspetti di minore ampiezza e profondità di quella che ci sta travolgendo, fu risolta soltanto con la seconda guerra mondiale. E’ nostra convinzione che quel processo possa ripetersi oggi, con un impatto distruttivo ben superiore, proporzionato alla enorme potenza distruttiva dei moderni armamenti.
Ecco perché pensiamo che sia questo il momento di agire.
Di fronte a questa crisi ed ai suoi effetti devastanti, il sistema politico appare totalmente sottomesso alle oligarchie finanziarie che l’hanno prodotta.
Questa sottomissione, aggravata da un bipolarismo autoritario, è la causa del distacco crescente tra i cittadini e i loro rappresentanti, della vergognosa corruzione castale, dell’intreccio con l’economia criminale, della morte della democrazia.
E’ riformabile questo sistema? Noi riteniamo di no. Il malaffare, come ci mostrano le innumerevoli inchieste in corso, è la norma non l’eccezione. Non si tratta dunque di mettere qualche toppa, ma di dare vita da subito ad un percorso per la costruzione di un’alternativa.
Nelle recenti elezioni abruzzesi un elettore su due ha rifiutato l’inganno della scelta all’interno del recinto in cui vorrebbero rinchiudere ed uccidere la democrazia. Questo rifiuto è la manifestazione del distacco non dalla politica, bensì dalla sua riduzione a mera gestione affaristica e autoritaria dell’esistente.
Occorre raccogliere ed organizzare questo rifiuto di massa sulla base della consapevolezza comune della straordinaria gravità della situazione, per un’alternativa fondata sui principi di Libertà, Uguaglianza e Fraternità, che affermi che l’economia, il lavoro, la vita non debbono più ubbidire a fantomatiche leggi di mercato bensì al criterio politico del bene comune, riprendendo anche i principi, sempre disattesi, della Prima parte della Costituzione Italiana.
Occorre dunque lavorare ad una risposta e ad un’organizzazione di massa, che sappia ripensare e far rinascere la politica e la democrazia, chiamando all’impegno, alla partecipazione e alla lotta tutti quanti hanno maturato – in forme e per vie sicuramente diversissime – la coscienza dell’insopportabilità del presente.
Non ci spaventano le differenze, ci spaventa l’immobilismo. In momenti eccezionali, servono risposte eccezionali, confidando sull’intelligenza, il sentimento, la responsabilità di tutti quanti risponderanno a questo appello.
Siamo convinti della necessità di questo salto di qualità perché giudichiamo inservibili le forze politiche esistenti, comprese quelle oggi costrette all’opposizione extraparlamentare, che appaiono incapaci di recidere il cordone ombelicale che le assoggetta alle forze del capitale. Esse sono caratterizzate dall’assoluta incapacità di ripensare radicalmente il presente e restano chiuse nella loro nicchia e nella autodistruttiva logica del “meno peggio” che prepara sistematicamente il peggio.
Contro le oligarchie dominanti, penetrate come metastasi in ogni angolo della società, c’è bisogno di un nuovo soggetto politico che faccia dell’alternativa la sua stella polare. Un movimento ampio, pluralista, aperto, democratico quanto deciso nell’iniziativa.
Abbiamo davanti molta strada da fare. Costruire un programma, avviare le prime iniziative, pensare e realizzare una forma di organizzazione nuova ed efficace, affrontare come prioritaria la questione dell’informazione e della comunicazione.
Riteniamo quest’ultimo aspetto decisivo, data la necessità di cominciare a contrastare seriamente la grande menzogna in cui viviamo. Una menzogna che si dirama dal vertice del potere fino ai luoghi più reconditi della vita sociale, attraverso l’uso totalitario dei mezzi d’informazione di massa.
E’ giunto il momento di cominciare a sfidare seriamente il potere anche su questo terreno.
In questo tornante della storia gravido di incognite la maggioranza delle persone vede la propria esistenza avvolta nell’incertezza. Chi già viveva in quella condizione la vede peggiorare di giorno in giorno. Chi credeva davvero di vivere nel migliore dei mondi possibili comincia ad avere molti dubbi.
Non è che l’inizio, la crisi continuerà a demolire ogni certezza. L’illusione di uscirne con misure tese al rilancio dello “sviluppo” avrà vita breve. Stiamo andando verso una generale resa dei conti: con la natura devastata sull’intero pianeta, con l’incontenibile flusso di popolazioni in fuga dai paesi depredati, nel quadro, che si allarga, di una tragica guerra infinita.
I centri dominanti del potere economico e politico entreranno ben presto in conflitto, ognuno per salvare se stesso contro gli altri, ma tutti uniti contro la stragrande maggioranza della popolazione chiamata a pagare, a soffrire, a subire ogni tipo di prepotenza.
Non possiamo attendere oltre, è questo il momento di agire!
Tutti coloro che si riconoscono in queste esigenze sono invitati a partecipare, per unirsi in un progetto di radicale cambiamento dell’attuale stato di cose.
L’ordine dei lavori dell’incontro di Chianciano è il seguente:
SABATO 24 GENNAIO ore 15,00 – 19,30
Discussione, sulla base del presente appello, di una proposta di iniziativa e di coordinamento di tutte le opposizioni che si collocano “fuori dal recinto”.
DOMENICA 25 GENNAIO ore 9,00 – 13,00 e 14,00 – 17,30
Presentazione del progetto dell’Associazione per la Rivoluzione Democratica.
Dibattito ed approvazione del documento costitutivo, di cui pubblicheremo la bozza nei prossimi giorni.
L’incontro si terrà presso il Grande Albergo Le Fonti, in piazza Italia a Chianciano.
Il prezzo per la pensione completa (cena, pernottamento, prima colazione e pranzo) è di euro 40 in camera doppia e di euro 48 in camera singola.
E’ importante prenotare al più presto
telefonando al 347 7815904
o scrivendo a conferenzachianciano@libero.it
Comitato provvisorio del primo incontro di Chianciano
Caro e cara amica
ti inoltro l’ appello sottostante, con due parole di spiegazione del perché di questo invito ad esaminare l’ opportunità di essere presente a Chianciano il prossimo 24-25 gennaio.
Ricordo un richiamo, insolito come murale, scritto nel mercato indigeno di San Cristobal in Messico : " Aprite gli occhi. Il mondo va male!.
Forse anche tu pensi che siamo messi male, in Italia e nel mondo. Ma forse siamo messi anche peggio di quanto tu e io vorremmo credere e probabilmente basteranno pochissimi mesi ancora per verificarlo.
Siamo di fronte ad un passaggio epocale che sta trasformando radicalmente il nostro modo di vivere, mettendo in crisi i nostri riferimenti morali, apprestandosi a modificare forse irreversibilmente la nostra stessa natura umana, ormai mercificata, ridotta a nuova e ultima sponda della accumulazione capitalista (se ti sembra eccessivo ti darò i riferimenti scientifici necessari a una tua indagine). Il tutto all’ interno di una grande menzogna informativa che ci avvolge.
Io non penso che le tradizionali forze politiche, dalla destra all’ estrema arcobalenica sinistra, perse nelle loro diatribe di casta, siano oggi in grado di guidare il paese in questo difficile passaggio. E penso sia illusorio pensare di tutelarsi chiudendosi nel proprio privato.
L’ignoto indigeno ha ragione : "Apriamo gli occhi, il mondo va male". Anzi, malissimo.
Perché mi è interessato incamminarmi con questo gruppo di persone, quasi tutte sconosciute fino a tre mesi fa, con cui ci siamo trovati alcune volte in pochissimi mesi per conoscerci e confrontarci e con le quali lanciamo questo appello per ritrovarci e discutere il 24 gennaio a Chianciano con chiunque voglia venire, fuori da recinti ideologici o politici, per poi dar vita il 25, con chi è d’accordo, ad un nuovo soggetto politico, plurale e democratico, che per ora prenderà il volto di una Associazione?
Perché siamo persone provenienti da esperienze e culture politiche diverse, anche partitiche, con le quali non ci identifichiamo più, che concordano su alcuni pochi punti per me significativi:
- il rifiuto dell’ idea di "sviluppo" che ha plasmato l’ attuale globalizzazione (per un estimatore di Illich, un invito a nozze)
- il giudizio sull’ asfissia cui le varie caste (politica, sindacale, dell’ informazione etc) hanno ridotto la democrazia e la politica, cioè il “buon vivere” comune
- il rifiuto delle varie guerre in atto mosse con false motivazioni nell’ interesse esclusivo delle classi dominanti
- la volontà di riappropriarci della sovranità di paese libero da basi militari straniere
- la volontà di rendere operanti per tutti quegli articoli della Costituzione da sempre disattesi (il rifiuto delle guerre di aggressione, il diritto ad un lavoro degno ed equamente retribuito etc)
- la difesa del territorio e delle comunità che su esso vivono, dalla progressiva devastazione legata al modello economico imperante
- la necessità di forare il muro della disinformazione che ci è stato costruito attorno in questi anni
- la necessità di trovare, pur nel rispetto delle singole diversità di pensiero, alcuni paradigmi comuni su cui rifondare la nostra comunità nazionale aperta al dialogo politico con le altre comunità nazionali
Ci riusciremo? La difficoltà incontrata a scrivere un "manifesto" comune, che dovrà essere base per la costituenda "associazione", ci avverte che non sarà facile. Ma la discussione per arrivarci è ad oggi stata civile e rispettosa. Qualcuno, dissentendo, ci ha lasciati, ma senza rispettive scomuniche. E’ incoraggiante.
Io definirei il tentativo come la traversata di un profondo canyon su un filo teso fra le due sponde. Ma so che la sponda su cui sono sta per franare, e che non posso attendermi il più sicuro elicottero della Protezione civile, rimasto senza carburante. E che al momento non vedo altro modo per passare dall’ altra parte del precipizio.
Uscendo dalla metafora, credo che il tentativo che stiamo facendo non ha, oggi, molte alternative e che esso avrà possibilità di riuscita se saremo in molti, decisi a voltare pagina e a farlo con spirito costruttivo, con modestia ma con perseveranza, accettando con pazienza le varie asperità.
Non sono un ingenuo, in passato ho già sperimentato le difficoltà di tentativi similari poi finiti male. E' un rischio che accetto nuovamente, perchè vedo altre strade impercorribili.
Sappiamo che il soggetto che vogliamo costruire dovrà essere democratico, plurale, efficace. Gli obbiettivi primari sono quelli prima elencati. Il percorso è tutto da costruire. Mi farà piacere se verrai a "vedere" come si dice al poker. Poi potrai unirti o no. Ma certamente avrai conosciuto gente nuova, che ancora non si arrende.
Con amicizia
Aldo Zanchetta