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INVASIONE DI ECOPETROL E DELLE FORZA ARMATE COLOMBIANE NEL TERRITORIO INDIGENO U'WA
Appello della comunità contro la violazione dei diritti umani ed ancestrali
redazione
[11/05/2009 22.08.21]



Documento senza titolo

In un documento inviato  al direttore di Ecopetrol – sezione Gestione Sociale, signor Napo León Gómez, e al tenente Colonnello Juan Carlos González, Comandante del Battaglione Speciale Energético Vial No.1, la comunità U’wa dichiara ancora una volta  il proprio rifiuto verso qualsiasi tipo di attività all’interno del proprio territorio che metta in pericolo la propria cosmovisione, in particolare lo sfruttamento degli idrocarburi e la militarizzazione, che oltre che invadere il territorio della popolazione, mettono in pericolo la sopravvivenza stessa della cultura e delle tradizioni ancestrali della comunità.

In una riunione realizzata il 5 maggio scorso, presso il Municipio Cubará, Boyacá, territorio ancestrale U’wa, la comunità indigena aveva già espresso le proprie esigenze sia all’impresa petrolifera che alle forza armate militari.

Nonostante siano state fatte alcune verifiche precauzionali da parte di Ecopetrol per valutare lo sconfinamento nei territori U’wa per la costruzione di una base militare; e nonostante il comandante di battaglione che opera nella zona si fosse preso l’impegno di riprendere con gli incontri organizzati dalle associazioni di Diritti Umani e per i Diritti Umani Indigeni per determinare il tipo di relazione fra popolazioni indigene e forze militari, la comunità U’wa considera inufficienti queste misure.

L’impresa petrolifera si è installata esattamente nel luogo dei nostri cerimoniali più sacri, dove facciamo i nostri canti per ringraziare la  Madre Terra: questa è la violazione più grave che si possa fare contro gli U’wa.

Noi non negozieremo con l’impresa nè ora nè mai, e vogliamo sia ben chiaro che qualsiasi cosa succeda agli U’wa, verranno considerati responsabili fin da ora sia l’impresa che il governo nazionale. 

In ogni caso, gli U’wa fanno appello al Governo perché mantenga gli accordi fatti con la comunità fin dal 1999, soprattutto circa la bonifica del resguardo (territorio indigeno riconosciuto formalmente). “Invieremo i documenti corrispondenti al Ministero degli Interni e al Ministero dell’Agricoltura per esigere la conclusione del procedimento di bonifica e delimitazione del nostro resguardo”.

L’incontro è avvenuto con la presenza di osservatori della Fundación Hemera, Censat Agua Viva - Amigos de la Tierra Colombia, Onic e con il rappresentante della Defensoría del pueblo de Arauca per questioni indigene, l’avvocato John Moreno.

Infine, il popolo U’wa reclama l’assenza della Procura Generale della Nazione e del Ministero degli Interni, istituzioni che sono state invitate alla riunione e che non si sono presentate affatto.

Condizioni della Comunità U’wa ad Ecopetrol e alle Forze Militari

Rifiutiamo qualsiasi tipo di intervento nel territorio ancestrale U’wa che attenta contro la nostra cultura. Secondo la nostra cosmovisione il territorio è uno dei valori fondamentali che identifica la nostra visione del mondo e della costruzione del futuro. Fa parte di un Tutto integrale che ci dà identità e che rappresenta la base per esigere i nostri diritti collettivi speciali. Pertanto, le attività che l’impresa Ecopetrol realizza dal 1990 sul sentiero Cedeño violano i nostri diritti culturali poiché invadono uno dei nostri luoghi sacri impedendo la pratica delle nostre cerimonie tradizionali.

Secondo la Costituzione Nazionale e le disposizioni legali posteriori, il territorio sul quale le comunità aborigene esercitano la sovranità, comprende la zona delimitata del resguardo e dei territori che nonostante non siano inclusi dentro il resguardo sono proprietà e per l’uso culturale della rispettiva comunità indigena.

Il territorio dove attualmente l’impresa Ecopetrol sviluppa la sua attività di sfruttamento del Pozzo Gibraltar 3 è territorio U’wa. È un luogo sacro concepito come centro di apprendimento per le conoscenze della medicina tradizionale U’wa.

Ci opponiamo alla limitazione che la Forza Pubblica e l’impresa hanno imposto alla nostra comunità di fronte all’accesso e alla libera circolazione dentro il territorio tradizionale U’wa, del quale siamo padroni ancestrali.
Non riconosciamo l’autorità di qualsiasi attore armato, perché rompono la tranquillità e la cosmovisione, poiché noi U’wa crediamo che le armi nel nostro territorio e soprattutto nel territorio sacro contaminano con cattive energie lo spazio, lasciando in questo un’energia di guerra, desiderio di morte, ostilità e cattiveria, così da danneggiare il nostro intorno, soprattutto nei tempi dei rituali culturali di digiuno che inizieranno il 15 di giugno.

Continueremo con il rafforzamento della campagna per la difesa del territorio degli U’wa “la Cultura che ha dei principi non ha prezzo” visualizzando la nostra problematica e stabilendo alleanze strategiche con differenti attori sociali nell’ambito nazionale e internazionale. 

Esigiamo la smilitarizzazione immediata del territorio ancestrale sia all’interno del resguardo che negli altri luoghi sacri al di fuori di esso. 

In particolare del luogo sacro dove c’è il pozzo Gibraltar. 

Esigiamo il rispetto dei nostri tempi necessari a svolgere i rituali di digiuno compromessi dalla presenza dell’esercito. La presenza di estranei che hanno pensieri di guerra perturbano la realizzazione dei rituali di purificazione e ringraziamento.  

Esigiamo che il Governo Nazionale e l’impresa Ecopetrol rispettino il territorio sacro degli U’wa nella sua totalità. Dal momento che attualmente l’impresa porta avanti le attività di esplorazione in un luogo culturalmente protetto da qualsiasi tipo di sfruttamento o intervento che colpisca la Madre Terra. 

Esigiamo la restituzione legale del territorio che ci corrisponde e che è stato acquisito dall’impresa violando i nostri diritti ancestrali. 

Esigiamo l’immediato rispetto della recente decisione (004)  presa dalla Corte Costituzionale il 29 gennaio di questo anno, in difesa delle comunità indigene che a causa del conflitto armato sono in via di estinzione, e tra loro la Comunità U’wa. Come in altre esperienze nel Paese, lo sfruttamento delle risorse come il petrolio e le dispute per il territorio generano conflitti e profughi cause dirette dell’estinzione di gruppi etnici come il caso del popolo Yariguì nel Magdalena Medio, il popolo Guayabero, nella Orinoquìa e i rischi potenziali dei popoli Baì e U’wa.

Esigiamo che sia consegnata al popolo U’wa una mappa dove siano indicate le attuali basi militari costruite senza consultarci che prestano servizi di sicurezza alla impresa e che colpiscono le fattorie di cui siamo proprietari.

Esigiamo si consegni un memoriale completo sulle attività che continuano a realizzarsi nel pozzo Gibraltar 3 e altri progetti che coinvolgono il territorio ancestrale, in modo tale che sia rispettato l’esercizio del nostro diritto all’informazione.

Luis Tegría Tegría -Sirakubo,

presidente Asou’wa    

“La cultura che ha dei principi non ha prezzo”  

Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

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Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

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Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

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rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

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Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

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MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

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El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

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LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

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INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

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FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

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