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Donne, acqua, America Latina, movimenti sociali, autodeterminazione delle popolazioni originarie. Sono le parole chiavi dell’iniziativa “el camino del agua”, in varie città d’Italia dal 25 maggio al 3 giugno.
L’associazione Yaku, nell’ambito di una serie di iniziative internazionali incentrate sui temi della difesa del bene comune acqua in America Latina ed in Italia, ospiterà per una settimana due attiviste – simbolo delle lotte latinoamericane per la difesa dell’acqua: la sindacalista e membro della Red VIDA, Adriana Marquisio, dall’ Uruguay, e dalla Bolivia la “guerriera dell’acqua” Claudia Lopez, della Coordinadora de Defensa del Agua y la Vida di Cochabamba.
Si parlerà di acqua, di beni comuni, di movimenti sociali, della difficile situazione politica boliviana, delle lotta per l’acqua che malgrado il referendum ancora si combatte in uruguay.
Adriana e Claudia incontreranno i movimenti per l’acqua italiani in resistenza contro le privatizzazioni; le istituzioni italiane, per un confronto diretto ed equilibrato sui temi della cooperazione internazionale e dei rapporti virtuosi fra paesi in lotta; le cittadinanze e i centri sociali.
Si affronteranno anche i temi della cooperazione internazionale, partendo dal progetto “Scuola Andina dell’Acqua” che Yaku insieme alla Coordinadora de Defensa del Agua y la Vida, sta realizzando in cinque paesi andini coinvolgendo le organizzazioni e i movimenti indigeni impegnati nei loro paesi in difesa dell’acqua e della vita.
PROGRAMMA
· a Firenze il 25 maggio parteciperemo all’appuntamento internazionale Terrafutura, con un convegno incentrato su “i movimenti latinoamericani fra conflitti sociali e difesa dei beni comuni”.
Firenze, Sala della volta, Fortezza da Basso, domenica 25 maggio dalle ore 14.00 alle 17.30.
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· a Trento dal 28 al 31 maggio, nell’ambito del primo incontro della Rete Internazionale delle Donne, in connessione con il Festival dell'Economia. Tre giorni di laboratori ed incontri sul ruolo delle donne nei progetti di sviluppo e le potenzialità dei partenariati. Saranno presenti anche il premio Nobel Rita Levi Montalcini e Malalai Joya, deputata afghana espulsa dal parlamento nel 2007.
· a Rovereto, trento, nell’ambito del festival culturale Mescolanze, con una giornata interamente dedicata al bene comune acqua: dalle “lezioni sull’acqua” della mattinata, per un incontro con i movimenti trentini in difesa dell’acqua e con la popolazione, fino alla tavola delle donne, per uno scambio di racconti ed esperienze fra donne di ogni parte del mondo.
Rovereto, 1 giugno, dalle ore 11
· a Trento una serata dedicata ai temi dell’america latina, in collaborazione con l’associazione Ya Basta e con il Centro Sociale Bruno.
Trento, il 2 giugno alle 20.30 , Centro Sociale Bruno, via Dogana, 1
Per la prima volta nella storia donne, uomini, giovani e anziani, sono scesi nelle strade e nelle piazze e si sono riappropriati dell’acqua della loro regione. Una multinazionale, la statunitense Bechtel, costretta dalla protesta popolare, ha dovuto rinunciare ai lucrosi guadagni ricavati dalla privatizzazione delle risorse idriche.
L’acqua è tornata nelle mani della gente. Succedeva nel 2000, in Bolivia, nella “guerra dell’acqua di Cochabamba”.
Per la prima volta nella storia nella costituzione di un paese l’acqua diventa un bene comune, di tutti e di nessuno. Dopo mesi di mobilitazioni nel 2004 in Uruguay, i movimenti sociali, le organizzazioni sindacali, studenti, studentesse, lavoratrici e lavoratori, hanno costretto il governo del loro paese ad un referendum contro le privatizzazioni e per la ripubblicizzazione dell’acqua. Octubre azul, ottobre azzurro. Così hanno chiamato il mese in cui il referendum ha restituito l’acqua ai cittadini uruguaiani.
Dalla Bolivia Claudia Lopez a fianco di Oscar Olivera e ai movimenti indigeni e le forze sociali di cochabamba riunite nel 2000 nella Coordinadora en Defensa del Agua y la Vida, hanno dato il primo scossone ai processi di privatizzazione che hanno iniziato nel mondo a invadere la sfera dei beni comuni. Due mesi di blocchi stradali, il prezzo tragico di un giovane ventenne ucciso dai militari di gonzalo sanchez de lozada. Poi la protesta cresce e la bechtel rinuncia. L’acqua è di nuovo nostra! Gridano nelle piazze.
La vittoria dei guerrieri dell’acqua di cochabamba è diventato il punto di riferimento planetario per la difesa dell’acqua e la rinascita della democrazia dal basso. “si scrive acqua, ma si legge democrazia” è anche lo slogan della campagna contro la privatizzazione e per la ripubblicizzazione dell’acqua del forum italiano dei movimenti per l’acqua. Resistenze e lotte comuni che si confrontano e si autoalimentano dell’esperienza e dell’interscambio tra i movimenti italiani e latinoamericani.
Adriana Marquisio è il simbolo internazionale dell’ottobre azzuro. “desde abajo se puede”, dal basso si possono cambiare le cose. I movimenti e le organizzazioni sociali uruguaiane hanno dimostrato che la mobilitazione e la consapevolezza di tante persone possono cambiare le cose. La partecipazione può aprire ancora squarci di democrazia. Anche percorrendo le logore vie istituzionali di una democrazia rappresentativa che rappresenta sempre meno la gente. La legge di iniziativa popolare “acqua bene comune” promossa dal forum italiano dei movimenti per l’acqua percorre canali simili e spinge nella stessa direzione: il riconoscimento da parte del parlamento che l’acqua deve tornare ad essere di tutti e di nessuno.
In occasione delle iniziative verrà proiettato il video-documentario esclusivo “Bolivia Spaccata” sui fatti dell’11 gennaio 2007 a Cochabamba, Bolivia, realizzato dal collettivo indipendente di giornalisti e videomakers collettivo video Ukhumanta Pacha in collaborazione con Yaku.
Il difficile cammino democratico della Bolivia: il video testimonia la recrudescenza razzista in bolivia di chi, con il presidente morales e con la nuova costituzione, ha paura di perdere i propri privilegi, ovvero i ricchi, i bianchi, i possidenti terrieri che non accettano le nuove e democratiche rivendicazioni delle popolazioni originarie boliviane.
Ufficio stampa: Francesca Caprini – yakufran@gmail.com – 348 7467493