PER L'ACQUA, LE MADRI, LA MADRE TERRA
Missione in Colombia in appoggio delle donne U'wa
Per l'acqua, le madri, la Madre Terra: in appoggio delle donne U'wa.
Una delegazione di Yaku sarà in Colombia per un progetto di microimpresa ed appoggio politico alle donne U’wa.
La missione proseguirà in Bolivia per gli incontri internazionali della “III feria del Agua” che vedrà riuniti - anche per le celebrazioni dei dieci anni della Guerra dell’Acqua di Cochabamba – decine di organizzazioni provenienti da tutto il mondo.
Mentre in Italia il popolo dell’acqua si prepara a scendere in piazza a Roma, il 20 marzo.
In difesa dell’acqua, delle madri e della Madre Terra.
Parte la missione di Yaku in appoggio alla popolazione indigena U’wa nell’oriente Colombiano.
Il 19 marzo una delegazione dell’associazione italiana entrerà nei territori sacri del popolo della cordigliera del Cucuy nella regione di Arauca: un evento importante e un onore concesso con parsimonia dal cabildo mayor e dal consiglio dei savi degli U’wa, gli sciamani werkaya.
Promosso da Yaku e dall’Associazione Popoli e Culture, “In difesa del popolo U’wa” è il progetto di auto formazione e microimpresa, i cui principali beneficiari e attori sono le donne della comunità U’wa.
Il popolo U’wa è diventato negli anni il simbolo della resistenza e della difesa della propria cultura tradizionale e dei delicati equilibri dell’ecosistema che loro abitano da sempre, contro lo sfruttamento petrolifero e le devastazioni ambientali. Una resistenza pacifica, ma che ha toccato momenti drammatici con la minaccia del suicidio collettivo come forma estrema di protesta contro la devastazione del loro territorio ancestrale. In questo panorama di multiple difficoltà, che vede gli U’wa stretti fra multinazionali del petrolio e territori militarizzati, le donne sono la grande forza ma anche la parte più esposta ai pericoli delle conflittualità cui devono far fronte.
Essere donne in Colombia è difficile.Essere donna ed indigena è una condizione che richiede coraggio ed appoggio, anche internazionale.
La missione di Yaku sarà occasione di interscambio e di proseguimento del rapporto che lega da tempo i fondatori di Yaku e gli U’wa. Sono previsti inoltre gli incontri ufficiali a Bogotà, fra Yaku e l’agenzia Onu Un – Habitat, nonchè con l’associazione Censat, partner di Yaku nel progetto “Scuola Andina dell’Acqua” di cui, ad aprile a Cochabamba, in Bolivia, ci sarà il nuovo incontro interandino, e la partecipazione dell’incontro internazionale “III Feria Internacional del Agua” organizzata anche da Yaku, durante la quale verranno celebrati anche i dieci anni della Guerra dell’Acqua di Cochabamba.
--------------------------------------------------------- IL POPOLO U'WA ----------------------------------------
Gli U’wa sono conosciuti dai popoli limitrofi come “il popolo che sa pensare” e anche come “gente che sa parlare”, e la loro cultura rappresenta un’alternativa possibile al mondo in cui viviamo: una cosmogonía che cosidera sacra la terra e gli elementi che la compongono. Un equilibrio che deve essere preservato e difeso e di cui il popolo U’wa si sente il guardiano.
“In difesa del popolo U’wa” è un progetto di cooperazione internazionale che mira ad isegnare alle donne, attraverso corsi di formazione, l’arte della sartoria, vista come spazio di vita e di emancipazione per permettere alle stesse di apportare reddito e conoscenza alle comunità per una migliore organizzazione sociale ed economica del popolo U’wa. In difesa del popolo U’wa è finanziato dalla Regione Puglia, e presentato dalla associazione Popoli e Culture, insieme all’associazione Yaku, con la collaborazione del comitato Acqua Bene comune della Puglia.
Gli U’wa sono una popolazione nomade della Colombia, di lingua chibcha, che vive nel Piedimonte Llanero, zona che comprende le regioni di Santander, norte de Santander, Arauca y Boyacá. Il popolo U’wa conta di 6800 abitanti dislocati in 17 comunità indigene, e attualmente possiede solo il 20% del territorio ancestrale. Sono uno dei popoli sopravvissuti all’invasione spagnola e al genocidio successivo alla colonizzazione. Vivono di un’economia di sussistenza e di un commercio intracomunitario basato sul baratto. Oggi lottano per la difesa della propria terra, contro i progetti di sfruttamento petrolifero che le imprese nazionali e multinazionali quali Occidental, Ecopetrol e Repsol, in collusione con il governo centrale di Alvaro Uribe, stanno portando avanti in territorio indigeno, contaminandolo, mettendo in pericolo la sopravvivenza stessa della fauna e della flora, e reprimendo con la forza quei popoli che lo abitano e che si ribellano. Gli U’wa vivono in uno dei territori più militarizzati e violenti della Colombia. Qui sono presenti l’esercito, i gruppi paramilitari sovvenzionati dalle compagnie petrolifere e i due gruppi guerriglieri delle FARC e dell’ELN.Le perforazioni petrolifere e gli scontri militari lasciano tra i civili morti e feriti, vedove ed orfani, distruzione e disastri ambientali. Tutto questo avviene all’interno di un panorama di continua violazione dei diritti umani nei confronti del popolo U’wa, solo a causa della sua localizzazione in un territorio ricco di risorse naturali, rinnovabili e non, in cui le donne rappresentano le vittime più fragili. Il problema sanitario è anch’esso assai rilevante. In territorio U’wa sono presenti malattie quali diarrea e malnutrizione, e malattie contagiose quali tubercolosi e AIDS, alla quale sono legati i sempre più costanti aborti delle donne delle comunità e i casi di infezioni della pelle. Il presente progetto mira a rafforzare le comunità e la cultura U’wa, adesso in resistenza, ad aumentarne la capacità di sopravvivenza, spesso legata al loro livello di autonomia, in un contesto in cui manca ogni tipo di aiuto statale e di sicurezza alimentare. In tal senso i principali beneficiari e attori del progetto sono le donne. Il progetto mira ad isegnare alle donne, attraverso corsi di formazione, l’arte della sartoria, vista come spazio di vita e di emancipazione per permettere alle stesse di apportare reddito e conoscenza alle comunità per una migliore organizzazione sociale ed economica del popolo U’wa. La costruzione di una microimpresa di sartoria permette una migliore sostenibilità del popolo U’wa, sopperendo alla scarsità alimentare con il reddito aggiuntivo da vendita dei prodotti tessili. Il progetto prevede anche l’acquisto di medicinali e sieri antiofidici, attualmente scarsi, nella farmacia della comunità per scongiurare la diffusione di malattie contagiose presenti quali AIDS e tubercolosi. Il progetto prevede inoltre 6 seminari mensili di prevenzione delle malattie contagiose.
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