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QUANDO L’ACQUA SI TRASFORMA IN BIRRA: LA LOTTA DEL “COMITATO 5 SALIDAS” DI TIQUIPAYA-COCHABAMBA
Boris Rios Brito, Yaku Bolivia
[16/10/2012 18.22.08]



Questa è la cronaca di un conflitto annunciato. Nell’anno 2007 la ricercatrice Rociò Bustamante (1)  all’interno dei lavori del seminario “modelli di gestione dell’acqua nelle città e comunità andine”, del 5 e 8 novembre, organizzato a La Paz, dall’Istituto Francese di Studi Andini (Ifea), criticò a suo tempo la visione del Governo boliviano e di numerose organizzazioni e settori sociali rispetto al diritto all’acqua inteso come paradigma di riproduzione del capitalismo basato sulla proprietà e l’esclusione. Oggi, dopo alcuni anni, sale alla cronaca la storia di un conflitto sull’uso delle risorse idriche, tra i tanti in corso, che vede implicati da una parte, la fabbrica di birra Taquina proprietà di una multinazionale belga, i cui interessi sono protetti da alcuni contadini Regantes (2), dall’altra, alcune comunità di semplici contadini e immigrati dalla regione mineraria di Potosì, attuali abitanti delle zone periferiche di Cochabamba.

Ed è così che il 30 di settembre, gli interessi delle comunità appartenenti al “Comitato 5 Salidas” e di Lunqu Pata entrano in conflitto con quelli dei Regantes delle comunità di Chilimarca e Trojes e degli abitanti di Taquina Norte – quartieri periurbani della città di Cochabamba - per l’uso delle risorse idriche locali. In particolare per la gestione del rio Taquina che gli stessi Regantes deviano per alimentare la fabbrica di birra Taquina in base al principio, sancito dalla legge boliviana, degli “Usi e Costumi”, il sistema comunitario tradizionale che permette, di fatto, ai contadini Regantes di farsi proprietari delle fonti d’acqua. Analizziamo le origini del conflitto…

Diritti e necessità

Del Comitato dell’acqua, 5 Salidas, costituito nel 2011, fanno parte 9 Organizzazioni territoriali di base (Otb) tra le quali la comunità di Villa Satellite e il Comitato dell’Acqua Hermogenes Aguilar (COMAPHA) che comprende 5 OTB. Nel loro insieme le 9 comunità distribuiscono acqua, secondo il dirigente di Villa Satellite, José Gràgeda, ad una popolazione compresa tra i 15 e i 17 mila abitanti, una differenza esponenziale, comparata alla popolazione servita dai Regantes che nella loro totalità raggiungerebbe appena i 2 mila abitanti.

Il conflitto in corso non è certamente un fatto nuovo, dal momento che le prime schermaglie sociali iniziarono già nel 1994, quando l’impresa riuscì ad accordarsi con i Regantes del Sindacato Agrario Taquina per ottenere i diritti per l’utilizzo delle risorse idriche.

Evidentemente i tanto sbandierati diritti di “Uso e Costumi” hanno conferito ai contadini Regantes la proprietà di fatto sulle fonti idriche che nascono e attraversano il loro territorio.

A mio parere, nel tentativo di recuperare le tradizioni culturali e sociali andine, l’interpretazione del ruolo dei “giudici dell’acqua”, che avrebbero il compito di derimere le dispute riguardo al diritto all’acqua in base ai criteri di distribuzione giusta ed equa tra le comunità, è stata strumentalizzata ai fini di favorire interessi particolari. Nella tradizione andina tali giudici mai hanno conferito all’una o all’altra comunità la proprietà delle fonti, per quanto nascano o scorrano nel loro territorio. Nel mondo andino l’acqua è difatti considerata, quanto meno, un “bene comune”, di tutti e di nessuno.

Paradossalmente le sorgenti d’acqua nascono nella comunità di Lunqu Pata, i cui dirigenti hanno appoggiato le rivendicazioni delle comunità riunite nel Comitato 5 Salidas, a mio avviso, seguendo una logica molto vicina all’idea di Bene Comune.

La proprietà delle fonti è invece stata conferita di fatto ai Regantes della comunità di Taquina Norte e ai Regantes della comunità di Chilimarca, per quanto la popolazione e il territorio di questi ultimi si sia nel tempo notevolmente diminuito. 

Sia i regantes della OTB Taquina Norte, che appartengono alla giurisdizione di Cercado, (municipio di Cochabamba) come quelli di Chilimarca (comune di Tiquipaya) possiedono un’area agricola che nel tempo si è notevolmente ridotta a causa dell’espansione urbana. Ciò nonostante le norme di “Uso e Costumi” ripresi dalle leggi dello stato, gli conferiscono ancora il potere sulle fonti d’acqua, malgrado tali risorse idriche non vengano per nulla utilizzate dalle comunità di Chilimarca per il consumo umano e per l’irrigazione. Quindi quali sono le ragioni del conflitto? Perché non cedere una parte delle risorse idriche alle OTB che le richiedono? Vengono prima i diritti o le necessità della popolazione?

Usi e Costumi e la fabbrica di birra Taquiña

Le norme che regolano i diritti di irrigazione approvate nel 2006 (3) concedono servitù particolari in base ai principi di “Uso e Costumi” attraverso il processo di registrazione delle risorse idriche. La necessità di un quadro giuridico di riferimento istituzionale di un soggetto individuale o collettivo – secondo l’analisi sempre della Bustamante - corrisponderebbe ad una logica capitalista basata sul diritto di proprietà che inevitabilmente entra in contraddizione con la cosmovisione andina.

Conflitto evidenziato dalla stessa denuncia fatta dal Comitato 5 Salidas. Gli abitanti di tali comunità accusano, infatti, i Regantes di “svendere” le acque che alimentano il rio Taquina alla fabbrica di birra. Secondo uno studio del 2001 la fabbrica utilizzerebbe 8,6 ettolitri di acqua per un ettolitro di birra (4). Comparando altri dati si rileva che la “Cerveceria Boliviana Nacional”, che appartiene ad una Multinazionale belga, produce annualmente 3600 ettolitri di birra e quindi consuma intorno ai 30.960 ettolitri di acqua.    

I dirigenti del Comitato 5 Salidas accusano anche i Regantes di difendere gli interessi di questa impresa perché molti di loro lavorano nell’impresa come operai. Inoltre la fabbrica di birra è riuscita a tessere con i Regantes un sistema di relazioni clientelari attraverso la concessione di piccoli appalti, costruzioni (5) e servizi (6), inclusa la consegna gratuita di numerose casse di birra nei giorni festivi.  

Un sistema oliato e ben congeniato dal momento che la fabbrica Taquina appartiene alla gigantesca multinazionale di birra controllata dal gruppo Anheuser-Busch InBev (7): un mostro che dispone di investimenti in tutto il mondo e che gestisce gran parte del mercato mondiale di birra (8). Una contraddizione quindi, evidente tra una multinazionale planetaria e i principi anti-neoliberali che hanno sempre contraddistinto i Regantes, in prima fila nella Guerra dell’Acqua di Cochabamba del 2000 e di Tiquipaya del 2003.

Resta comunque il fatto che il principio degli “Usi e Costumi” così interpretato, permette legalmente qualcosa di illegittimo: “acqua per birra” invece di “acqua per la vita”. Dis-valori in contrasto con le norme stesse della nuova Costituzione boliviana e da cui, paradossalmente, gli stessi gerenti della fabbrica di birra prendono ipocritamente le distanze (9).

Per l’Acqua bene comune

Attualmente in Bolivia si discute una nuova proposta di legge che dovrebbe regolare i diritti sulle risorse idriche del Paese, nel tentativo di dare un’interpretazione adeguata ai principi di “Uso e Costumi” e sia salvaguardata la priorità al consumo umano rispetto a qualsiasi altro uso delle risorse idriche. Un passo avanti ma che ancora non si smarca dalla logica capitalista, e che non assume pienamente il principio di “Acqua Bene Comune” con l’obiettivo di rompere la logica attuale in termini economici e produttivi.

E inoltre vale la pena domandarsi, parafrasando Walter Benjamin: esiste un futuro per una gestione comunitaria dei beni comuni intesa come scintilla di luce in momenti di crisi, quando l’eccezione è la regola? O, in altre parole, è possibile costruire un non-capitalismo come orizzonte a partire dalle nostre esperienze concrete di gestione comunitaria?

 

Personalmente penso, abusando un poco delle idee di Benjamin, che i momenti di crisi, di conflitto e di cambiamento fanno parte della nostra storia e quindi del nostro futuro.

Mentre quì la lotta delle Comitato 5 Salidas, ci obbliga alla pratica, adesso….

 

(1)Ricercatrice della Università di San Simon, Centro Andio para la Gestìon y el uso del agua, coautrice del libro La Visone dell’Acqua – YAKU 2011 edizioni NOVA DELPHI

(2) i Regantes (coloro che irrigano) nella tradizione Andina sono i depositari dei mtodi di gestione comunitaria ed equitativa delle risorse idriche. Nel tempo hanno acquisito uno status sociale riconosciuto e in molti casi criticato per il potere e i privilegi di cui dispongono.

(3) http://www.lexivox.org/norms/BO-DS-28819.xhtml

 

(4)  http://www.cpts.org/prodlimp/casosest/09TAQUINA.pdf

 

(5)http://www.cambio.bo/noticia.php?fecha=2011-04-24&idn=43728

 

(6)http://cbn.bo/noticias/inician-la-construccion-de-casa-comunal-otb-taquina-norte/

 

(7)http://cbn.bo/noticias/taquina-apoya-a-3-500-familias-con-agua-y-reciclaje/

 

(8)http://cbn.bo/sueno.php

 

(9)http://www.ab-inbev.com/go/social_responsibility/better_world_programs

Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

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Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


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SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

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Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

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Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

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rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

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Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

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MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

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El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

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LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

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INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

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FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

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