COMUNICATO STAMPA
STOP ENEL - PER UN ALTRO MODELLO ENERGETICO
Sabato 5 maggio Maya e Mapuche in Via Belenzani per raccontare l'altra faccia dell'ENEL. Che da una parte finanzia il festival cinematografico di montagna che fa parte della storia del Trentino, dall'altra devasta territori e ignora i diritti delle popolazioni
In occasione della visita della delegazione Maya e Mapuche in Trentino per "Il Cammino dell'Acqua", domenica 6 maggio nel Parco Adamello Brenta
(http://www.yaku.eu/primapagina_articolo.asp?id=2029), sabato 5 maggio in contemporanea alla manifestazione No Tav, Conception Santay (Sindaco indigeno di San Juan Cotzal-Guatemala), Jorge Weke (leader Mapuche - Panguipulli, Cile), Victor Formantel (Aysen, Patagonia Cilena) , manifesteranno pacificamente insieme ad alcuni sostenitori contro la presenza di Enel all'interno del Filmfestival della montagna.
La multinazionale italiana, la più grande società elettrica italiana e la seconda in Europa per potenza installata, resta una società pubblica in quanto il 31% è proprietà del Ministero dell’Economia e delle finanze, quindi dei cittadini italiani.
Oggi sono 40 i paesi dove ENEL opera nel settore dell’energia elettrica e del gas. Nel 2009 con la definitiva acquisizione della società elettrica spagnola ENDESA, Enel ha ereditato impianti e progetti in numerosi paesi dell’America Latina. Ad accomunarli è purtroppo un evidente retaggio coloniale, che include legislazioni nazionali anti-democratiche e sistemi di valutazioni ambientale chiaramente inadeguati e orientate al settore corporativo come dimostra la gravità degli impatti socio-ambientali. L’arroganza di Enel si è gravemente manifestata anche in Italia verso i territori interessati dai suoi progetti e gli abitanti coinvolti.
Nonostante l’immagine verde e di impegno verso la sostenibilità, che la multinazionale italiana si affanna a comunicare attraverso i suoi messaggi promozionali, la realtà è ben diversa. L’ENEL è la principale protagonista della distruzione di ecosistemi incontaminati, come nel caso del progetto Hydroaisèn nella Patagonia cilena, dove calpesta i diritti, le economie locali e l’accesso all’acqua delle comunità contadine e dei popoli indigeni, come avviene anche nella regione Ixil in Guatemala, in Colombia e in Cile spesso in violazione della Convenzione 169 dell’ILO.
I delegati Maya e Mapuche sono in Italia proprio per partecipare alla manifestazione internazionale del 30 aprile scorso a Roma, che ha visto la presenza di rappresentanti di vertenze contro l'Enel di gran parte dell'America latina, di Russia, Slovacchia, Romani e delle vertenze italiane, fra le quali quelle in difesa delle nostre Dolomiti, contro lo sfruttamento indiscriminato delle acqua montane attraverso le centrali idroelettriche.
leggi:
L'APPELLO PER UNA CAMPAGNA INTERNAZIONALE CONTRO IL MODELLO ENERGETICO DELL’ENEL
http://www.yaku.eu/primapagina_articolo.asp?path=A51&id=2037
Per questo saremo sabato pomeriggio al Punto Informativo Enel di Via Belenzani con cartelloni e distribuendo materiale informativo,
per dire "Stop Enel, per un altro modello eneregtico".
Tematiche che saranno trattate anche durante la camminata di domenica "dalle Ande alle Alpi, il Cammino dell'Acqua" nel parco Adamello Brenta.
http://www.yaku.eu/primapagina_articolo.asp?path=A11&id=2029
Associazione Yaku
Campagna Stop Enel
stopenel.noblogs.org