Documento senza titolo
Al movimento in lotta per l’università e la scuola
Siamo parte dei movimenti che lottano per la ripubblicizzazione dell’acqua, in Italia e nel mondo.
Siamo quelli che nel 2007 vi hanno chiesto di firmare, forse qualcuno di voi l’ha fatto, la proposta di legge popolare per ripubblicizzare l’acqua.
L’acqua è fonte di vita e senza acqua non c’è vita. L’acqua costituisce pertanto un bene comune dell’umanità, un bene irrinunciabile che appartiene a tutti. Il diritto all’acqua è inalienabile: dunque l’acqua non può essere proprietà di nessuno, ma bene condiviso equamente da tutti.
Oggi sulla Terra più di un miliardo e trecento milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile. Si prevede che nel giro di pochi anni tale numero raggiunga i tre miliardi. Il principale responsabile di tutto ciò è il modello neoliberista che ha prodotto una enorme disuguaglianza nell’accesso all’acqua, generando oltretutto una sempre maggior scarsità di quest’ultima, a causa dei modi di produzione distruttivi dell’ecosistema.
Per questo non vogliamo che in un futuro più o meno prossimo, poche grandi multinazionali come Suez, Veolia, Vivendi ed altre, possano disporre degli acquedotti che prima appartenevano alle comunità locali, decidendo così a chi fornire il servizio, con quale qualità e quanto farlo pagare. Un altro diritto che se ne andrebbe, sostituito dalla logica di mercato. Perciò tra le varie proposte della legge, oltre alla gestione pubblica e partecipata, spicca quella di rendere gratuita la quantità di 50 litri per persona al giorno.
Nati nel 2006 come Comitato costituito da numerose realtà associazionistiche, di movimento, sindacali e di cittadini, aderiamo al Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua e cerchiamo di portare avanti iniziative sul territorio.
Oggi vogliamo metterci in comunicazione con voi e con tutti coloro che lottano per una scuola ed un’università pubblica, partecipata e non autocratica, finanziata dallo Stato. Che cosa ci unisce a voi?
Oltre alla sanità, acqua e saperi sono tra i principali beni comuni: non può essere uno sponsor o una multinazionale a decidere chi ha il diritto di bere acqua e quale acqua, come non deve poter decidere su quali temi e con quali indirizzi si fa ricerca o si fa didattica. La giusta lotta alle baronie non può essere il pretesto per tagli indiscriminati e per consegnare ai privati il futuro della conoscenza.
Già oggi è pesante l’ingerenza dei poteri economici sul sapere e sulle aree di ricerca: l’università pubblica deve rimanere punto di riferimento per la formazione dei cittadini e per lo sviluppo di un sapere ad ampio respiro, critico e non funzionale alle esigenze produttive di breve termine. Sarebbe il caso di ricordare a lorsignori, Confindustria compresa, che le grandi scoperte scientifiche dell’800 e del 900 – che hanno cambiato (nel bene e nel male) la vita di quasi tutto il genere umano - non ci sarebbero state con una ricerca diretta dalle imprese.
La finanziaria di Tremonti (Legge 133 del 2008) impone in modo pressoché totale la privatizzazione dell’acqua (art. 23 bis: tutti i servizi idrici devono essere messi a gara sul mercato) e quella dell’università (art.16: le università possono, ma di fatto devono, dati i tagli previsti, trasformarsi in fondazioni private). Tutto ciò accelera la spinta liberista già perseguita, in forma magari più soft, dai governi precedenti, proprio in un periodo in cui si parla invece di nazionalizzare le banche in crisi e/o di dare loro soldi pubblici.
Esprimiamo piena solidarietà alla vostra lotta, sperando che continuiate ad aprirci il cuore con la vostra ONDA di speranza.
Ci indigniamo per le dichiarazioni che vorrebbero la repressione con la forza o con le azioni giudiziarie di una protesta colorata, pacifica, di popolo e più che giustificata.
Condividiamo la vostra indipendenza dalle logiche di partito e l’indisponibilità delle vostre teste a subire “cappelli” di ogni genere.
Lanciamo questo seme sperando che dia frutto. Sarebbe bello sentirci tutti parte di una lotta per i beni comuni, quali sono sicuramente aria, acqua, istruzione e salute, e magari, costruire in seguito iniziative insieme.