Tre giorni di mobilitazione in Italia per la riappropriazione dell’acqua, la democrazia e la dignità.
Il 14, 15 e 16 sono stati i giorni “altri” di un Marzo “Azul”.
Incontri, manifestazioni e mobilitazioni. Il popolo dell’acqua ha fatto sentire la sua voce.
La voce di donne, bambini, lavoratori e lavoratrici, contadine e contadini, comitati dell’acqua, cittadini e cittadine che hanno camminato insieme. Una voce che significa democrazia dal basso, partecipazione, inclusione, nuove relazioni e istituzionalità sociali.
Che ha detto “no” a qualsiasi forma di privatizzazione dell’acqua, ai guadagni illeciti provenienti dalla mercificazione dei beni comuni.
Che ha detto “sì” alla ripubblicizzazione delle risorse idriche, alla difesa e alla riconquista dei beni comuni, alla riappropriazione della propria dignità
Il 14 Marzo la voce dei cittadini e degli amministratori del Municipio di Bassiano ha aperto la tre giorni. Il piccolo comune della provincia di Latina si oppone da anni alla consegna delle loro infrastrutture idriche alla gestione privata di Acqualatina/Veolia. Un comune di 5 mila abitanti che resiste e a cui fanno eco altre voci di lotta per la dignità: dai comuni di Nola, Formia, Vicchio, da più di cento comuni lombardi, dal comune di Massa, Livorno, e in particolare da Arezzo dove i comitati per la ripubblicizzazione dell’acqua contro la multinazionale Suez sembrano pronti alla battaglia finale.
Il 15 Marzo a Pescara la voce di più di seimila cittadini si è unita nella marcia per denunciare la contaminazione del fiume Pescara e della maggior parte delle falde acquifere della Regione. Da quattro anni l’acqua in molte case abruzzesi si è trasformata ormai in veleno. Una manifestazione di gente comune anche contro la costruzione dell’oleodotto della multinazionale petrolifera Eni.
Lo stesso 15 Marzo si è alzata a Roma la Voce del Forum dei movimenti per l’acqua per dire “no” alla privatizzazione dell’acqua e per costruire nuove forme di resistenza e di confronto sociale.
Ottanta rappresentanti dei comitati locali provenienti da tutto il Paese, dalla Puglia fino alla Lombardia, hanno parlato:
Voci di resistenze locali che si uniscono in un grido “ripubblicizzare l’acqua adesso”!
Che si sommano nel sostegno alla legge di iniziativa popolare “Acqua bene comune” depositata in Parlamento con l’appoggio di 400 mila firme. Che si fondono ad altre lotte sociali come quelle dei comitati cittadini “rifiuti zero” contro gli inceneritori.
Voci che alimentano e si alimentano delle resistenze dei movimenti sociali di altri Paesi. Per questo il Forum ha deciso di appoggiare in Colombia la campagna referendaria “El agua bien publico” perché nella costituzione di quel Paese l’acqua sia protetta dal saccheggio delle privatizzazioni.
Yaku insieme al comitato acqua publica di Firenze e ad altre associazioni e comitati locali si occuperanno di raccogliere le firme tra le comunità colombiane in Italia e di consegnarle al coordinamento della campagna.
Il 16 Marzo la voce di mille cittadini che hanno marciato ad Aprilia contro la società Acqualatina/Veolia. Impresa che ha aumentato a dismisura le bollette dell’acqua e che 10 mila cittadini pagano, ma solo nella misura che ritengono giusta, come ai tempi in cui la gestione dell’acqua era ancora pubblica. Esempio di resistenza e partecipazione contro un’impresa corrotta, di dirigenti sotto inchiesta per corruzione e che la multinazionale Veolia vorrebbe ancora ai vertici dell’impresa per trarre dal bene comune acqua profitti illeciti.
Ma sul palco della Piazza Roma troppe voci si sono unite a quella di Alberto de Monaco del comitato di Aprilia: voci arrivate dal presidio permanente contro gli inceneritori di Gioia Tauro, dagli amministratori ribelli di Formia, dal comitato per la difesa dell’Aniene del Lazio, dai lavoratori di Publiacqua di Firenze, dall’Abruzzo social forum, dal comitato di difesa del Rio fergia dell’Umbria, dai sindacalisti della Funzione pubblica e della Cgl regionale, da Attac, da tutto il Popolo dell’acqua.
Troppe voci hanno detto “no”, e hanno ritrovato e la forza di partecipare e di proporre.
Troppe voci per non dare la speranza e il coraggio di scendere in piazza anche a chi, in quel pomeriggio, è rimasto affacciato alla finestra.
Foto del corteo ad Aprilia
foto 1: comitato spontaneo di lotta contro Acqualatina - Formia
foto 2: palloncini NO ACQUALATINA
foto 3: sovversivi
foto 4: sovversivi 2
foto 5: lavoratori Publiacqua-Firenze