La popolazione di Viacha, a 60 km dalla città di La Paz, sarebbe vittima di uno dei più gravi casi di contaminazione ambientale. A due km dalla fabbrica di cemento Viacha, nascosto tra cinte murarie, l’impianto di Edgar Zapata Paniagua, socio di imprenditori cileni, starebbe inquinando le acque sotterranee.
Secondo le denuncie dei vicini colpiti dall’inquinamento, l’impianto usa più di mezzo milione di litri d’acqua al giorno, la quale viene versata in una gigantesca fossa nascosta. L’acqua sarebbe contaminata con cianuro, elemento proibito dalla legge boliviana.
L’acqua contaminata con minerali e chimici tossici si infiltra nei canali sotterranei e affiora in un enorme zona dell’altipiano paceño.
Le comunità colpite prelevarono campioni di acqua ad un kilometro dall’impianto nei pozzi utilizzati per l’irrigazione di patate e altre colture.
Le analisi realizzate dalla SGS indicano chiaramente la presenza di arsenico (17,5 mg/l, 175 volte più di quanto permesso dalla Norma Boliviana 512), cianuro (0,1 mg/l, quasi il doppio di quanto permesso), cadmio (1 mg/l , 200 volte più di quanto permesso), rame (37,5 mg/l, 37,5 volte più di quanto permesso), zinco (390 mg/l, 78 volte più di quanto permesso), cromo (0,12 mg/l, più del doppio di quanto permesso), ferro (390 mg/l, 3.750 volte più di quanto permesso), piombo (280 mg/l, 28.000 volte più di quanto permesso).
L’analisi chimica fu realizzata un anno fa, però né il Sindaco di Viacha, uomo del partito UN (d’opposizione al MAS), né nessuno del Comune, del Ministero dell’Ambiente o del Ministero delle Miniere tiene conto delle proteste della popolazione.
Fonte: Bolpress
URL: http://www.bolpress.com/art.php?Cod=2008022523