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BOLIVIA: BLOCCATE LE VIE D'ACCESSO AD ARGENTINA E BRASILE. MORALES MINACCIA L’INVIO DELL’ESERCITO
L'esercito paramilitare dell'Oriente del Paese, la Unión Juvenil Cruceñista (UJC) apre il fuoco sui contadini
da Cochabamba, Francesca Caprini
[08/09/2008 2.18.13]



Documento senza titolo

Instabilità su tutti i fronti. Mentre il referendum costituzionale, annunciato il 28 agosto e previsto per il 7 dicembre, è in forse, l’Oriente boliviano secessionista alza il tiro e occupa i gasdotti. Blocca le strade d’accesso ad Argentina, Brasile e Paraguay. Si impossessa delle raffinerie di petrolio del Chaco. Esige la restituzione della Tassa sugli Idrocarburi, la IDH.Praticamente sta diventando la terra di nessuno. E comincia a scarseggiare il combustibile mentre i prezzi degli alimenti sono triplicati in pochi giorni. Così, il referendum revocatorio che ha dato a Morales un consenso del 70% sta dimostrando tutta la sua inutilità. E il Presidente parla apertamente di un tentativo di golpe.

A Yapacanì, a nelle vicinanze della città di Santa Cruz, questa mattina l'esecito paramilitare Unión Juvenil Cruceñista (UJC) ha sparato su alcuni contadini che, esasperati da quasi due settimane di blocchi stradali, volevano passare per arrivare al vicino mercato e vendere la propria frutta. Questo gruppo di facinorosi - ma ben armati - agli ordini della CONALDE, il Consejo Nacional Democrático che è la neonata istituziona delle prefetture che non vogliono più stare sotto il Governo Morales, volevano soldi per far passare la gente. Pare che i feriti siano parecchi - fra cui anche alcuni bambini - ma le notizie arrivano filtrate. "Yapacanì - dicono i contadini a Radio Patria Nueva - non sopporterà oltre questa violenza.Yapacanì se va a levantar!".

Quello che è successo questa mattina a Yapacanì è sintomatico di quello che sta succedendo in tutta la Bolivia: ormai ci sono due bolivie e parlano lingue diverse: mentre quella ”legittima”, governata da Morales, cerca la “spallata” attraverso l’approvazione della Nuova Costituzione, la seconda - quella delle regioni del Beni, Pando, Santa Cruz, Chuquisaca e Tarija, riunite nel (CONALDE) - ha definitivamente disconosciuto il governo centrale e ha occupato gli uffici della polizia e di tutte le istituzioni che rappresentano lo Stato. Mentre il Paese affonda in una crisi energetica senza paragoni.

Questa mattina i gruppi in opposizione al Governo hanno occupato le frontiere con il Brasile nella regione di Santa Cruz. Hanno annunciato l'espulsione dei cooperanti e dei funzionari cubani e venezuelani che stanno lavorando nelle regioni autonomiste. "L'ingresso al Brasile sono ora sotto nostro controllo. Gli uffici della migrazione sono stati occupati", ha annunciato il presidente della Unión Juvenil Cruceñista (UJC), David Sejas. Aggiungendo che lo scontro diventerà sempre più duro. Gli fa eco José Luis Peña , della gemella Unión Juvenil Beniana (UJB), del Beni, nel Nord Ovest del Paes, che a Radio Panamericana dice: "Abbiamo già iniziato il rastrellamento di cubani e venezuelani nella nostra regione: basta con questa mentalità comunista".

Da giorni i prefetti secessionisti stanno bloccando le principali vie commerciali del Paese (da 12 giorni file interminabili di camion sono bloccate ai confini con i loro carichi di frutta che marciscono al sole). Ai loro ordini Gruppi di civicos armati di pali e mazze da baseball hanno occupato gli uffici di varie istituzioni statali, come la sede del servizio imposte a Trinidad, capitale del Beni, o quella della YPFB (impresa petrolifera statale), a Tarija. Nel Pando, i grupos de choque (gruppi militanti d’assalto) hanno bloccato l’aeroporto. I poliziotti che tentavano di difendere gli immobili, sono stati picchiati selvaggiamente e definiti “invasori”.

Nel Chaco, dove si trovano i principali pozzi petroliferi e raffinerie, le vie di transito verso l’Argentina sono bloccate, così come quelle verso il Brasile. I gasdotti che si trovano nella zona sono stati presi. Evo Morales grida al golpe di stato e avverte che manderà i militari. Le autorità regionali che rispondono alla CONALDE provocano il Governo attraverso il prefetto di Santa Cruz, Ruben Costas: “vediamo cosa sai fare”. E minacciano di bloccare definitivamente il flusso di idrocarburi verso l’estero. Il ministro degli idrocarburi Carlos Villegas avverte allarmato che se verranno messe in atto le minacce delle prefetture orientali, sarebbe come “se il paese si tagliasse le vene”, facendo riferimento a quei due mila milioni di dollari che sono le entrate derivate dalla vendita del gas, e ai 33 milioni di metri cubi di gas che viaggiano quotidianamente verso Brasile ed Argentina.

Rivogliono, quelli della CONALDE, l’IDH (Impuesto Directo a los Hidrocarburos) la tassa sugli idrocarburi che il governo del MAS ha tolto alle prefetture alcuni mesi orsono per creare fondi pensionistici per i settori più deboli della società boliviana. Una mossa, quella di Morales, più di propaganda che di soluzione strutturale dell’endemica povertà della società boliviana. Ma tanto è: ormai il dialogo è totalmente interrotto.

Il governo boliviano nel frattempo ritratta a annuncia che il referendum per l’approvazione popolare della Nuova Costituzione della Bolivia dovrà passare attraverso il normale iter legislativo – il disegno di legge è già in viaggio - e non più con il decreto supremo annunciato il 28 agosto dal presidente Morales, che fissava l’appuntamento alle urne per il 7 dicembre. Tre giorni dopo la Corte Nazionale Elettorale rispondeva invalidando il decreto legge. La mezza Bolivia che non si riconosce nel Governo centrale – quella delle regioni orientali – aveva urlato all’ennesimo colpo di mano. Il MAS nel frattempo faceva passare un altro decreto legge, il 29699, per riformare, il prossimo 25 gennaio, i prefetti non riconfermati nel referendum revocatorio del 10 agosto scorso, ovvero quelli di La Paz e Cochabamba.

E ha ben da dire, Morales, che finalmente la Bolivia avrà la sua tanto agognata Nuova Costituzione. Le regioni secessioniste hanno già avvertito: loro, alle urne a votare una costituzione “totalitaria e totalmente a favore della elitè aymara” non ci andranno mai.

Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

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Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

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Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

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rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

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Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

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MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

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El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

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LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

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INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

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FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

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