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ACQUA, CIOÈ DEMOCRAZIA: IL TRENTINO E I RISCHI DELLA PRIVATIZZAZIONE
Marco Bersani - Attac Italia - Forum dei Movimenti per l'Acqua
[05/11/2008 23.36.17]



Documento senza titoloTe lo dico io come va a finire.” Così esordì un anziano abitante della Val di Ledro, durante un dibattito sull’acqua del gennaio scorso, a cui fui invitato. “Oggi c’è il mio amico Piero –proseguì l’uomo-che lavora all’acquedotto e abita a cinquanta metri da casa mia. Se c’è una perdita, io esco di casa e vado a chiamarlo e nel giro di un pomeriggio la perdita è sistemata. Domani, quando l’acquedotto sarà della Trentino Servizi, se ci sarà una perdita dovrò chiamare un numero verde di Rovereto, che mi rimanderà a un numero di Trento, che mi rimanderà a un numero di Brescia e poi di Milano. Alla fine, quelli di Milano chiameranno il mio amico Piero, che lavora all’acquedotto e abita a cinquanta metri da casa mia. E lui sistemerà la perdita, ma nel frattempo sarà passata una settimana”.
Nelle parole di quest’anziano, oltre alla tradizionale saggezza del “venire al dunque”, è contenuto il senso più profondo di quanto sta avvenendo, in Trentino ma non solo, in merito alla gestione dell’acqua e dei servizi idrici.
Non sarà certo un caso che, ormai da tre anni, il Paese sia attraversato da decine di vertenze territoriali e di mobilitazioni per l’acqua bene comune e contro la sua privatizzazione.
Al punto che nel marzo 2006 è nato il Forum italiano dei movimenti per l’acqua, una rete capillare di associazioni e comitati territoriali, che ha proposto una legge d’iniziativa popolare per la totale ripubblicizzazione dell’acqua, raccogliendo in calce alla stessa oltre 400.000 firme di cittadini.
E che il 1 dicembre 2007, il Forum abbia organizzato la prima manifestazione nazionale per l’acqua, portando oltre 40.000 persone a Roma e ottenendo dal governo allora in carica l’approvazione di una moratoria di un anno su tutti i processi di privatizzazione in corso.
Non è certo un tema isolato o specifico quello dell’acqua: nel mondo più di 1,3 miliardi di persone ne sono prive e ben 2,5 miliardi non hanno accesso a servizi igienico-sanitari.

[...] Significa che, per una fetta enorme dell’attuale popolazione mondiale, non è garantito neppure il diritto alla sopravvivenza.
Non solo. In un contesto come quello del millennio appena iniziato, il prossimo esaurimento della materie prime fossili costringerà ad un radicale cambiamento dell’intera produzione mondiale, che dovrà basarsi su altre materie prime, fra le quali l’acqua sarà sicuramente quella essenziale.
Al punto che già si dice che, se le guerre del ventesimo secolo erano fatte per il petrolio, le prossime saranno combattute per il possesso dell’acqua.
Corre inoltre l’obbligo di accennare come l’attuale tremenda crisi finanziaria globale , i cambiamenti climatici ormai in corso e la crisi alimentare planetaria faranno dell’acqua una risorsa talmente decisiva per la stessa sopravvivenza dell’umanità, da farne diventare la sua conservazione e la garanzia dell’accesso universale alla stessa il più importante obiettivo politico dei prossimi anni.
E invece, cosa accade? Accade che proprio la crisi del modello neoliberista abbia fatto diventare i beni comuni, e l’acqua in particolare, il nuovo business finanziario globale e locale.
D’altronde, poiché l’acqua è necessaria alla vita, il possesso privatistico della stessa garantirebbe ai suoi detentori un mercato con profitti perennemente in ascesa e indipendenti anche dalla instabilità dei mercati finanziari.
E’ da questo contesto che nasce negli anni l’idea che l’acqua e il servizio idrico debbano essere considerati beni “a rilevanza economica” e gestiti attraverso SpA; ovvero enti, che anche quando sono a totale capitale pubblico, sono enti di diritto privato, il cui unico scopo è produrre dividendi per gli azionisti.
E’ lo stesso processo che è avvenuto in Trentino, attraverso diversi passaggi.
Il primo dei quali ha visto la confluenza della SIT del Comune di Trento e dell’ASM del Comune di Rovereto, con la nascita nel 1998 della Holding Trentino Servizi SpA, che controllava il 75% del capitale sociale delle due aziende.
Nel 2001 entra nella compagine sociale anche ASM di Brescia, acquistando il 20% delle quote, mentre nel dicembre 2002, il processo di incorporazione e di fusione si completa con la costituzione di Trentino Servizi.
E’ invece molto più recente una nuova modifica societaria, attraverso la quale i CdA di Trentino Servizi SpA e di Dolomite Energia SpA hanno approvato il progetto di fusione, verso la nuova società che prenderà il nome di Dolomiti Energia SpA.
Si tratta, come tengono a dire con fierezza i rispettivi rappresentanti, della creazione di una multiutility fra le prime dieci in Italia e un fatturato di 700 milioni di euro.
Alla nuova società, il Comune di Trento parteciperà con 21,8%, il Comune di Rovereto con il 20,3%, Tecnofin il 16,6% e altri Comuni con il 2,9%. Fra i soci privati, Ft Energia deterrà il 13% e A2A (nata dalla fusione di Aem Milano con Asm Brescia) il 7,9%, Fondazione Cariplo il 5,9%, ISA con il 4,4%, più una serie di altri piccolissimi azionisti.
Il Gruppo coprirà l’85% del mercato elettrico e oltre l’80% di quello del gas, mentre, per quanto riguarda l’acqua, gestirà l’acquedotto di 17 comuni, pari a 200.000 abitanti e 1216 km di rete idrica.
Che cosa non funziona di tutto questo processo di aggregazione?
Molte cose. La prima delle quali è la privatizzazione della risorsa acqua. So bene che nessun amministratore riconoscerà mai che di tale si tratta e tenterà di ribadire che la maggioranza societaria in mano agli enti locali garantirà il necessario controllo pubblico.
La realtà è ben diversa: l’apertura della gestione dell’acqua ai privati (uno dei quali è nientepopodimenoche il colosso A2A, collocato in Borsa!) determinerà il fatto che a decidere le scelte saranno gli andamenti del titolo in Borsa o la necessità di produrre dividendi sempre più alti per mantenere la società competitiva sul mercato finanziario.
Questo comporterà quattro conseguenze che, in tutti gli altri processi già sperimentati, si sono puntualmente verificate : l’aumento delle tariffe, la riduzione e la precarizzazione del lavoro, la riduzione degli investimenti e delle manutenzioni –l’amico Piero di cui sopra- e l’aumento dei consumi di acqua.
D’altronde perché il mercato dovrebbe puntare alla conservazione dell’acqua se è dal suo massimo consumo che ricava i propri profitti? E perché dovrebbe gestirla tenendo conto del primario uso umano e ambientale se è grazie al suo sfruttamento energetico che massimizza i dividendi?
Senza contare come i processi di aggregazione esproprino i cittadini di altre due caratteristiche fondamentali di un servizio pubblico locale : il controllo democratico e la territorialità.
Per quanto riguarda il primo, occorre aver presente che se un servizio è in mano ad una SpA, le decisioni vengono prese dal Consiglio di Amministrazione, non certo dai Consigli Comunali, con buona pace della democrazia rappresentativa e della funzione delle assemblee elettive.
D’altronde, come da dizionario, il contrario di “pubblico” è “segreto”, dunque la riduzione del primo comporta automaticamente l’estensione del secondo.
E sparisce nel contempo la territorialità, come ben rilevava l’anziano della Val di Ledro : in un contesto che pensa di misurarsi sul mercato generale, qualcuno può immaginare quanto conterà l’irrisoria partecipazione al capitale sociale dei piccoli comuni e financo quella dei Comuni di Trento e Rovereto? Nulla, perché tutto verrà deciso in seno alle strategie elaborate tra Milano e Brescia, all’interno di A2A (che nel frattempo si espande anche a ovest, verso Monza e Varese).
L’unico modo per garantire accesso universale ed equo alla risorsa acqua, la sua difesa come bene pubblico e la sua conservazione per le generazioni future, è la sottrazione della stessa alle logiche di mercato, costruendo un’azienda speciale consortile che, in quanto ente di diritto pubblico, ha come obiettivo non il profitto ma la garanzia di un diritto per tutti e la cura del bene primario e che, in quanto consorzio, consente una gestione non frammentata e tuttavia ancorata al territorio di provenienza. Permettendo una partecipazione diretta dei cittadini alle scelte fondamentali, il mantenimento dentro le comunità dei saperi tradizionali e la possibilità di una gestione collettiva e socialmente orientata alla conservazione della risorsa.
Perché si scrive acqua, ma si legge democrazia e possibilità di futuro, come ben sa l’anziano amico di Piero.

Marco Bersani
Attac Italia e Forum italiano dei movimenti per l’acqua

 

 

Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

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Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

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Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

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rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

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Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

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MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

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El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

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LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

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INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

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FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

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