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UNA CORAGGIOSA DECISIONE DI OSCAR OLIVERA LEADER DELLA GUERRA DELL’ACQUA
Sconfisse il sistema e ora rinuncia per convocarci a vincerlo
[01/02/2010 14.39.21]



"articolo" cols="86" rows="15">UNA CORAGGIOSA DECISIONE DI OSCAR OLIVERA LEADER DELLA GUERRA DELL’ACQUA DEL 2000 A COCHABAMBA (BOLIVIA) . Oscar Olivera, sconfisse il sistema e ora rinuncia per convocarci a vincerlo Con queste parole alte e dure, Oscar Olivera si accomiata per restare. Lo aveva già fatto nel momento di vincere con la sua gente la “guerra dell’acqua”, inizio della fine del saccheggio. Esempio del cammino della libertà. Oggi annuncia il suo commiato, se ne addolora e se ne rallegra, ci addolora e ci emoziona. Si accomiata da qualunque ombra di mediocrità, di menzogna, di inganni e da tutte le meschinità e falsi onori di cerimoniali e di prestigio, per posizionarsi definitivamente nel luogo a cui appartiene: la lotta degna, irrinunciabile, modesta, indelegabile e trasparente. Oscar Olivera termina ora di annunciare un salto e le sue parole ricordano la storia irrinunciabile che dobbiamo trasformare in realtà a favore della vita. Queste sono parole del mondo che già stiamo costruendo, costi quello che costi, “…poiché tutti siamo figli e figlie della terra, non siamo figli del sistema”. RINUNCIO AL MIO INCARICO MA NON ALLA LOTTA CONTRO L’INGIUSTIZIA, LA CORRUZIONE E PER L’EMANCIPAZIONE DEI NOSTRI POPOLI “Il processo non è propaganda, il processo non è chiacchiera, il processo non è marketing, il processo è cambiare la vita della gente.” Compagni e compagne CGTFB, FTTFC, Segretari e Segretarie Generali dei Sindicati Fabriles, Sorelle operaie, fratelli operai, Sorelle e fratelli delle organizzazioni sociali. Al mio amato popolo. Fratelli e sorelle tutti e tutte: Sono trascorsi 14 anni e trentatre giorni giorni da quando decisi personalmente, contando sull’appoggio delle basi operaie cui appartengo, di assumere l’incarico di diventare il principale portavoce degli operai e delle operaie di Cochabamba e il 9 dicembre 1955 uscii dai laboratori della fabbrica Manaco. Il 12 gennaio 1944 nasceva nelle viscere della fabbrica Manaco il glorioso e combattivo Sindacato Manaco al quale mi onoro di appartenere da oltre 31 anni allorché entrai come aiutante del maestro lattoniere Sinforiano Montaño, il 4 settembre 1978. Il 12 gennaio del 2000 l’impresa Manaco decise di licenziare 60 operai, la maggioranza veterani, a causa di problemi finanziari. Sempre un 12 gennaio, nell’anno 2000, il Coordinamento di Difesa dell’Acqua e della Vita – del quale, per i casi del destino, divenni, senza chiederlo, uno dei principali portavoce – convocava la prima grande occupazione per la dignità di Cochabamba difendendo il diritto all’acqua, il diritto alla vita, contro il malgoverno, contro la privatizzazione dell’acqua, contro la corruzione. Così ebbe inizio la Guerra dell’Acqua. Oggi, 12 gennaio 2010, a 66 anni dalla fondazione del sindacato Manaco, 10 anni dopo aver reso possibile il recupero della nostra VOCE e la nostra capacità di DECIDERE come gente comune e lavoratrice, come Popolo, in maniera personale e malgrado che manchi un anno al termine del mio incarico, HO DECISO DI LASCIARE L’INCARICO DI SEGRETARIO ESECUTIVO DI QUESTA GLORIOSA, DEGNA E MODESTA FEDERAZIONE DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI FABRILES DI COCHABAMBA. Questa rinunzia al mio incarico e responsabilità la compio in maniera dolorosa e triste, ma al medesimo tempo allegro e con speranza. In maniera dolorosa e triste perché il sistema economico neoliberista, il sistema dei partiti, dei caudillos e dei signori ha deformato la mente ed i cuori di migliaia e migliaia di giovani lavoratori mentre la maggioranza di questi li ha obbligati a dimenticare la propria storia, i propri valori, la propria cultura, le proprie origini, il proprio destino e li ha condannati ad un presente di sottomissione, di subordinazione, di rassegnazione, di rabbia, di impotenza e rinuncia. Questi giovani lavoratori e lavoratrici stanno vivendo una schiavitù silenziosa e clandestina. Dolorosa e triste perché questa forza, questa energia, questa capacità di indignarsi e mobilitarsi recuperata con la Guerra dell’Acqua, oggi sono state di nuovo espropriate come nel 1952, come nel 1970, come nel 1982, come nel 2003, dai partiti e dai governi che si dichiarano governi nostri. Ancora una volta ci siamo lasciati espropriare della nostra VOCE, della nostra autonomia di movimenti sociali. In questi anni la nostra lotta era diretta a recuperare l’indipendenza e la voce; questo volevamo essere, questo dobbiamo tornare ad essere. Ma nello stesso tempo abbandono questo posto in maniera allegra e con speranza, perché nel tempo di questo breve cammino abbiamo incontrato uomini e donne, ragazzi e giovani, anziani e anziane, professionisti o no, e da tutti coloro ho sperimentato la loro generosità, la loro abnegazione, il loro amore per il popolo, per la lotta, per la giustizia, il loro rifiuto alle opportunità e alle prebende, alle lusinghe del denaro degli incarichi, delle rappresentanze istituzionali o di sindaci di comunità, comprendendo che prima di tutto il vero potere non appartiene a “quelli di sopra” ma stà in ciascuno di noialtri e noialtre, in basso e a sinistra, come dicono i fratelli e le sorelle indigene del Chiapas, gli e le zapatiste. In questo percorso, molte volte incompreso, abbiamo incontrato gente disposta a lottare, a guardare in faccia e negli occhi il potere, di dire NO alla subordinazione partitaria, di assumere azioni e atteggiamenti di dignità. Questo ci ha rafforzato durante questo tempo e per questo me ne vado con allegria e speranza. Se vi è qualcosa che stiamo lasciando come eredità più alta alle generazioni future e presenti che oggi lottano per la loro emancipazione, questa non è fatta di ponti o palazzi, non di rendite né premi; non abbiamo ossequiato persone altolocate perché questo è inganno, è truffa. Stiamo lasciando la possibilità che è possibile costruire spazi di dignità e libertà, spazi di allegria e di speranza. Questa Federazione e la Coordinadora sono il referente morale, la riserva morale di un processo di cambiamento iniziato molto tempo prima del 2000. Non abbiamo impegnato la nostra parola con nessuno, ne col padrone, né col caudillo, né con alcun partito. Ci siamo parlati e ascoltati, abbiamo discusso e confrontato idee, abbiamo deciso e fatto, come quando occupammo le fabbriche con i padroni all’interno, quando accerchiammo il potere politico statale o quando abbiamo cacciato Presidenti o la transnazionale dell’acqua; questo è stato possibile e questo dobbiamo tornare a fare, questo non possiamo dimenticarlo, questo è il vero potere, questo significa recuperare la politica per il Popolo. Abbiamo imparato a pensare e ad agire personalmente affinché nessuno possa più dirci quello che dobbiamo fare, affinché nessuno possa più ingannarci, affinché il voto popolare, la fiducia e la speranza che si sono svegliate negli ultimi tempi dai settori più impoveriti e degni non si converta in festa per i ricchi, per i potenti, per i neoliberisti travestiti da agnelli, per le “miss”. Il processo non è propaganda, il processo non è chiacchiera, il processo è cambiare la vita della gente. Perciò saluto i giovani lavoratori e lavoratrici che oggi accettano la sfida e il compito di rendersi responsabili di questa federazione di questa casa e di questo spazio che sono del Popolo. Per terminare voglio ringraziare la gente che è presente in questa sala e che rappresenta il sentire e il lottare e il lavorare di molti altri e altre che non sono potuti venire, queste persone sono miei fratelli e mie sorelle, quelli e quelle mi sostennero quando ero debole e incredulo. Ringrazio anche coloro che sono stati sleali dai quali ho imparato a non esserlo, a tutti e tutte voi, non voglio fare nomi perché sarebbe ingiusto, non mi interessa se sono bianchi o bruni, indigeni o meticci, professionisti o commercianti, ma in modo speciale ai comitati e alle cooperative dell’acqua, ai regantes e alle regantas[19]che mi restituirono e mi inculcarono il modo di vedere la vita dei nostri antenati, ai miei fratelli e sorelle operai e operaie delle fabbriche e dei laboratori clandestini di Cochabamba e del paese, a coloro che ebbi l’onore e l’orgoglio di rappresentarli e di lottare assieme, ai degni dirigenti sindacali fabriles di tutti i livelli, a tutti e tutte voi senza distinzioni, perché tutti siamo figli e figlie della terra, non siamo figli del sistema. Infine voglio ringraziare la mia famiglia. Come succede sempre con le famiglie dei sindacalisti queste sono le ultime nelle attenzioni e nei ringraziamenti. Sono già anni che mia madre venne e si sedette in una delle sedie lì dietro; di fronte a lei e a molti di coloro che oggi mi accompagnano giurai di non mentire, di non essere pigro, di non tradire[20] e così mi sono impegnato a fare, con tutti i miei limiti e i miei difetti. Oggi rinnovo questo giuramento di fronte a voi, davanti ai miei figli e figlie, ai miei fratelli e le mie sorelle che sono qui. Esse ed essi che sanno che mai ho mentito loro e che mai ho posto a rischio le loro vite, i loro cuori, le loro esistenze, i loro sogni, che sono anche i sogni del nostro popolo. Oggi con queste dimissioni e questa rinunzia a questo posto di lotta, condivideremo in maniera più legittima, come sempre, e costruiremo pure come sempre, dal basso, dall’uguaglianza, da dove sta il vero potere, la possibilità di un mondo migliore, solidario, reciproco, rispettoso, trasparente, allegro e in movimento. Fino alla vittoria, Senza Padroni, Senza Caudillos, Senza Partiti Né Privatizzazioni, Né nazionalizzazioni, Né Statalizzazioni……AUTEGESTIONE La Llajta (Cochabamba-Bolivia), nel mese di gennaio 2010, mese di poca acqua, di poca pioggia e di molto carnevale elettorale. Oscar Olivera Foronda Tradotto da A.Z. dal sito http://www.nasaacin.org/noticias.htm?x=10924
Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

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Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

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Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

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rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

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Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

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MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

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El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

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LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

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INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

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FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

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