" YAKU - L'acqua é di tutti e di nessuno
  
.: ARCHIVIO NEWS :.
NEWSLETTER
CERCA




    prima pagina > latinoamerica > bolivia

ECO-EFFICIENZA E RESPONSABILITÀ IMPRENDITORIALI
Peso della coscienza capitalista o nuove forme di privatizzazione dell’acqua?
Boris Rios Brito
[11/12/2008 22.07.54]



Documento senza titolo

Il movimento mondiale contro le privatizzazioni e la difesa dell’ambiente, con alcune pietre miliari,  come quella della Guerra dell’Acqua del 2000 a Cochabamba, ha sfidato i progetti capitalisti, opponendo a essi resistenza fino a limitarne considerevolmente i loro margini di azione. In questo modo, la privatizzazione dell’acqua si è convertita per questi progetti in un costante e pericoloso cammino che ha sempre generato opposizione sociale, impedendo così di imporre aggiustamenti nell’area in modo omogeneo in tutti i paesi, soprattutto in quelli appartenenti alla linea della povertà.

Per questo, sia le multinazionali che i paesi che si arricchiscono con lo sfruttamento mondiale, hanno cominciato a modificare le proprie forme di intervento, proprio per evitarsi perdite considerevoli davanti al movimento mondiale che li denuncia, che resiste e che li fa desistere da processi internazionali. Un esempio è il caso di Bechtel contro Bolivia[1]. Non è strano quindi che gli organismi finanziari internazionali e di “cooperazione” abbiano ridotto il livello di esigenze che andavano a braccetto con ciascun prestito e/o donazione ai paesi e ad altri attori che le sollecitavano [2].

A questo metodo, che si scontra con la cattiva reputazione e il rifiuto a livello mondiale che costruirono questi organismi, soprattutto nei paesi poveri, si somma quello dell’intervento diretto nella società civile attraverso le forme di organismi non governativi (ong) e fondazioni che promuovono programmi affini a questi organismi in tematiche sensibili. Questo è il caso della Fundación Nueva Cultura del Agua (Fondazione Nuova Cultura dell’Acqua), che secondo i principi di eco-efficienza imprenditoriale spinge a livello mondiale la inclusione del settore privato nella gestione pubblica dell’acqua. Questa proposta, è una soluzione ai conflitti dell’acqua frutto del rimorso delle multinazionali e dei grandi capitalisti che le gestiscono? Indaghiamo un po’ nel caso della nuova cultura dell’acqua.

La Fondazione Avina, la madre della nuova cultura dell’acqua    

La Fondazione Avina, che promuove l’alleanza tra società civile, imprese private e settore pubblico, fu creata da Stephan Schmidheiny, un multimilionario imprenditore svizzero che cerca di coniugare filantropia con eco-efficienza imprenditoriale, scopo per cui ha promosso la creazione di una grande rete di leader soci, che sono membri della comunità previamente identificati da Avina come “leader della società civile e dell’imprenditoria” per passare a essere soci dell’istituzione e appoggiare i suoi “progetti”. Le sue imprese in America Latina producono principalmente in relazione all’acqua e allo sfruttamento forestale.

…questa fondazione [Avina] gestisce e amministra fondi che nascono dalle attività imprenditoriali di Schmidheiny, la cui trazione economica è il Gruppo Nueva, che raggruppa in America Latina imprese di due settori principali: forestali – Masisa Terranova-, e di tubazioni per il trasporto di fluidi, AMANCO [3].  

La grande rete di Avina contempla tra i suoi “leader soci” lo spagnolo Pedro Arrojo, fondatore della Fundación Nueva Cultura del Agua, che ha ottenuto inserire la sua “proposta” in vari paesi del mondo attraverso seminari, incontri, come quello del 2005 in Brasile, denominato “Incontro per una Nuova Cultura dell’Acqua in America Latina”, o conferenze come quella di Montevideo del 2007, battezzata come “La sfida etica della nuova cultura dell’acqua”, solo per citare alcuni esempi, nonostante altre forme nelle quali si include la sua proposta sono attraverso il finanziamento di eventi relazionati alla tematica acqua per mezzo delle reti nazionali legate alla nuova cultura dell’acqua [4]. 

La proposta della nuova cultura dell’acqua si inserisce nel quadro dello sviluppo sostenibile, dove il tema della privatizzazione non è chiaro. Ad esempio, tra le sue dichiarazioni rispetto i suoi fronti di lavoro indicano il seguente:

“Sviluppare reti e mezzi di comunicazione e un dibattito scientifico-tecnico di carattere interdisciplinare in materia di gestione d’acqua, con speciale attenzione a dinamizzare la relazione tra gli ambiti universitari, imprenditoriali e dell’Amministrazione”.
Per questo, la nuova cultura dell’acqua, secondo la logica aristotelica, parte dalla necessità di sviluppare l’economia, intesa come scienza di amministrare efficientemente le risorse, per conseguire lo sviluppo sostenibile, e quindi da qui la necessità di un’impresa privata ecologica e responsabile.

Tale proposta, molto vicina a quella della Banca Mondiale (BM) per quanto riguarda il mettere in relazione il settore pubblico con il privato come unico cammino per migliorare le gestioni del servizio igienico di base, si vede più chiara nella prospettiva della Fondazione Avina che dichiara come sua missione:

Contribuire allo sviluppo sostenibile dell’America Latina promuovendo la costruzione di vincoli di fiducia e alleanze fruttifere tra leader sociali e imprenditoriali, e articolando agende di azione concordate.

La BM non gioca un ruolo imparziale nel settore dei servizi basici (né in nessuna delle sue aree di intervento); un caso concreto è quello della Bolivia, dove le sue politiche di imposizione attraverso i suoi prestiti furono le dirette responsabili del conflitto che si visse a Cochabamba nell’anno 2000. Per questo, il punto di coincidenza di partecipazione del settore privato nella gestione dell’acqua non deve vedersi come un incidente isolato, nemmeno il fatto che gli eventi mondiali sul tema dell’acqua sono finanziati dalla Coca Cola e/o indirettamente dalla stessa Banca Mondiale [5]. Quindi, sono queste le proposte innovatrici?

Proposte di privatizzazione non tanto nuove

La tesi che l’impresa privata possa promuovere il  miglioramento dei servizi, soprattutto in relazione ai servizi igienici di base, è vecchia, pertanto le sue conseguenze nefaste sono verificabili oggettivamente6. Ciò che risulta “innovativo” è la proposta impresa privata-settore pubblico-società civile, che in ogni caso emula il pubblico-privato, che ha già dimostrato essere un’altra forma di privatizzazione, come fu denunciato in Ecuador già a partire dall’anno 2003, quando l’impresa pubblica di Quito si convertiva in mista (pubblico-privata).

È indiscutibile che l’impresa privata si regge sulla base della ricerca del lucro, nessuna impresa privata esiste se non è per i margini di guadagno che cerca sempre di ampliare, cioè, ranghi più alti di redditività. La proposta promossa dalla Fondazione Avina, dalla Fundación Nueva Cultura del Agua e dalle istituzioni legate, di affari inclusivi e di responsabilità imprenditoriali, non sono altro che la bella faccia di affari, soprattutto nel caso dei beni comuni, che riguardano molte persone e per i quali loro richiedono “migliori relazioni” con le comunità locali per portarli avanti.

In Bolivia, per esempio, nella logica descritta anteriormente, non è strano che i soci leader di Avina spingano attività con la Banca Mondiale o USAID, i quali hanno promosso direttamente la privatizzazione dei servizi basici. Cercano le loro proposte di risolvere il conflitto dell’acqua, nonostante cerchino di lucrare con lei?

La “gestione comunitaria” dell’impresa privata

Le lotte mondiali contro le privatizzazioni, come segnalavamo anteriormente, hanno obbligato i portavoce della privatizzazione ad abbassare i toni delle loro proposte. Non è strano quindi che ora quelli che promuovevano la privatizzazione tacciano di demagogia il rifiuto alla privatizzazione, così come il tema della irrefutabile prospettiva del lucro del settore privato, e che trattino di sedurre ogni volta la gente ad unirsi alle loro proposte in base all’argomento dell’efficienza e dell’efficacia che il settore privato è capace di adempiere [7]. Addirittura, non è in vano il fatto che i nuovi privatizzatori si dichiarino apolitici, come nel caso della nuova cultura dell’acqua.    

Ciò che veramente sorprende sono tutti gli sforzi da parte delle multinazionali, degli organismi finanziari internazionali, delle loro ong e fondazioni, e dei loro funzionari in tutti i paesi, arrivando a dispiegare grandi bandiere in difesa dell’ecologia e delle risorse naturali attraverso i forum mondiali, le esposizioni dell’acqua, i progetti di educazione, di appoggio per infrastrutture, di credito e altri stratagemmi.

A tal proposito, possiamo affermare con Daniel Versseñazzi:

Le minacce future per la nostra acqua, non sono i nostri sperperi e vizi; nemmeno il camminare attraverso l’imposizione culturale dello spreco che in ogni secondo promuove il consumismo o la logica installata; copia ebbra di fastosità lontane... che, d’altra parte, dovremmo modificare e rapidamente. La minaccia maggiore è l’indice di crescita industriale che salutiamo e festeggiamo; sono i record di raccolti di soia, annunciati con entusiasmo (responsabili delle sparizioni di milioni di ettari di boschi selve e monti), sono le scale di produzione industriale e agro industriale che si installano.  

Le resistenze e le sfide

La resistenza globale ha permesso che gli strumenti delle grandi potenze economiche si sentano obbligati a cambiare le proprie politiche che cercano di convertire tutto in merce, politiche per imporre la logica del capitale come rettrice della vita. Nello stesso modo, anche la resistenza deve cambiare, approfondendo le proprie vittorie e mantenendosi allerta di fronte alle nuove forme di privatizzazione.

Non esiste una ricetta, o almeno non una applicabile esattamente in modo universale, ciò che esiste è uno stesso nemico, che è il capitale, la cultura della morte e distruzione del mondo, di tutti i mondi.

La sfida di molti paesi della regione sudamericana è il poter fare della gestione pubblica e comunitaria dell’acqua uno strumento effettivo per superare definitivamente la privatizzazione.

 

Traduzione di Cristina Coletto


NOTE

1. Nell’anno 2006 il movimento mondiale contro la privatizzazione dell’acqua ottenne che la multinazionale Bechtel ritiri il processo legale contro la Bolivia, interposto nel CIADI per 25 milioni di dollari, dopo vari anni di manifestazioni nelle strade, azioni di protesta, raccolte di firme per lettere d’appoggio alla Bolivia e boicottaggi pacifici.

2. Non invano, i loro sforzi per mostrare una faccia più gradevole nella regione li fanno addirittura attraverso menzogne. Relativamente a questo si può consultare l’articolo El Banco Mundial es bueno: cuando el mundo está al revés

3. Vedere: Verzeñassi, Sergio Daniel, Amanco, Avina y el Agua en América Latina. “Cuando la limosna es grande…”

4. Nel caso boliviano ne esiste una chiamata red tejedores

5. Come fu il caso della Expo Zaragoza

6. L’impresa privata che ha gestito sistemi di acqua ha dimostrato di aumentare le tariffe e di investire capitali minimi. Nella vasta gamma di lavori relativi a questo tema si può consultare quello di José Esteban Castro, La privatización de los servicios de agua y saneamiento en América Latina.

7. Tra i cento documenti e articoli dei difensori della privatizzazione ne citiamo uno del Banco Mundial come esempio.

Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

...

Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

...

Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

...

rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

...

Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

...

MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

...

El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

...

LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

...

INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

...

FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

...

..................................................................................................................................................................................................................................................
© 2008 - Onlus Yaku - C.F. 96077070223 - redazione@yaku.eu - MAPPA DEL SITO