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LUTE FREIRE, MIO PADRE RIBELLE
A 40anni dalla pubblicazione della Pedagogia degli oppressi,il figlio diPaulo Freire ricorda la vita di un rivoluzionario brasiliano,profeta dell’educazione popolare
Antonio Graziano per Left
[18/07/2009 13.18.24]



Abbiamo paura di essere liberi. Pensa con quanta forza questa paura è radicata nella men- te degli oppressi». A 40 an ni dalla pubblicazione della Pedagogia degli oppressi, parla Lutgardes (Lute) Freire, figlio di Paulo Freire, l’educatore brasiliano che trascorse 16 anni in esilio, olpevole di usare l’alfabe- tizzazione come strumento di liberazione. Lute ha vissuto sulla propria pelle la lontananza dal Paese natale ma ha condiviso le gioie e le sofferenze del padre ed è testimone del cammino di un educatore conosciuto in mezzo mondo. Lo abbiamo intervistato a San Paolo in occasione della presen- tazione del libro Globali- zacao, Educacao e Movimentos Sociais, 40 anos da Pedagogia do oprimido. In Pedagogia della Speranza, uno degli ultimi libri di suo padre, si racconta la storia di una famiglia di maiali che aveva tre figli. Uno di loro era molto curioso e irrequieto. Un giorno il maialino scappò di casa per andare a conosce- re il mondo, incontrò mille pericoli ed ebbe varie peripezie. Quando tornò a casa, ab- bastanza malconcio e pronto a ritornare sulla retta via, ascoltò le parole del padre: «Sapevo che lo avresti fatto. Era necessario perché ap- prendessi che non dobbiamo uscire dai binari. Qualunque tentativo di cambiamento ci espone a rischi e sofferenze, che hanno alti costi, come è accaduto a te». Cosa inten- deva Paulo Freire? Mio padre diceva: «Chi non rischia non conoscerà mai niente. Lavita è un rischio costante. Bisogna rischiare». Inquesto modo vinceremo le nostre paure. Anche questo è legato ai meccanismi di oppressione. Il popolo è abituato a non fare domande. È abituato a stare tranquillo. Qualche tempo fa, quando mia madre era ancora vivo, avevamo assunto un collaboratore domestico. Quando arrivò a casa gli chiesi: «Co- me ti chiami?» e lui rispose «Puoi chiamarmi come vuoi». L’oppressione arriva a tal punto che distrugge l’identità di una persona. E questo ha che vedere anche con l’educazione bancaria, ancora molto presente nella nostra società. Cos’è l’educazione bancaria? È l’educazione che dimostra che lo studente non sa niente e il professore sa tutto. Il professore deposita la conoscenza nella testa degli studenti come se la depositasse in una banca per prelevarla intatta quando serve. C’è ancora molta re sistenza a cambiare questo stato di cose.Parlando di cambiamen- to, come arrivò tuo padre all’educazione popolare? Come prese questa strada “sovversiva” nonostante i limiti storici e culturali del suo tempo? Mio padre veniva da una famiglia molto povera. Conviveva con i bambini di strada. Fin da giovanissimo iniziò a chiedersi il perché delle ingiustizie sociali. All’inizio diceva: «Io devo andare da questa gente e devo spie- gargli che non deve essere povera, che deve cambiare la propria condizione». Poi si rese conto che in realtà la gente sa di essere povera, sa fare una lettura del mondo in cui vive, non c’è bisogno che qualcuno glielo dica. Abbandonò questa perce- zione ingenua della realtà sociale e iniziò a studiare Marx, alla ricerca di una so- luzione più profonda. Quanto ha influito l’esilio nella formazione della per- sonalità di Paulo Freire? Lui stesso diceva che l’esilio lo aiutò a comprendere il suo carattere, i suoi pre- giudizi. Apprese molto in relazione alla relatività culturale. Tutta la nostra famiglia visse l’esilio come un momento di crescita. avvicinammo alla cultura dell’altro senza perdere la nostra. Quando lasciammo il Brasile, i miei genitori avevano più di 40 anni. Avevano già una vita vissuta alle spalle. E avevano molta saudadedel loro Paese. Inpiù, quando mio padre lasciò il Brasile, il governo militare iniziò a usare il me- todo di alfabetizzazione che lui aveva inventato. Lode- purò della valenza politica e, invece di utilizzarlo come strumento di costruzione di coscienze, lo utilizzò per i propri obiettivi. Fumolto doloroso per lui. Come definisci in poche pa- role l’educazione popolare? L’educazione popolare usa il linguaggio popolare. Ed è, allo stesso tempo, un’edu- cazione culturale. Utilizza le parole provenienti dal linguaggio popolare senza disprezzarlo. Rispettando il mondo da cui proviene senza dimenticare che que- sto è un momento di inizio per un’elevazione culturale. L’educazione popolare non può fermarsi solo all’alfabe- tizzazione. Bisogna lavorare anche dopo, con la post al- fabetizzazione. Altrimenti, il popolo non porrà mai fine alla sua oppressione. Com’è cambiata l’educazione popolare nel tempo? Inorigine era uno strumen- to di resistenza alle ditta- ture, ai regimi militari, al capitalismo. Dopo la caduta del Muro di Berlino, non c’è più un ne- mico. Mala sfida dell’edu- cazione popolare rimane quella di identificare le classi sociali nella società attuale, perché le classi sociali esistono ancora e il nemico è cambiato ma non siamo alla fine della storia. Per costruire un mondo differente, dobbiamo essere oggetti della nostra storia. Mi puoi fare un esempio di lotta sociale che segue il pensiero di Freire? Il Movimento dei senza terra (Mst) in Brasile subi- sce una forte influenza dal pensiero di Paulo Freire. Mio padre, una volta, in- contrò un leader contadino del movimento. E mi disse: «Questo leader dell’Mst non si riconosceva come educatore però era un educatore. Durante un’oc- cupazione, dopo aver rotto le recinzioni, non si limitò a occupare la terra. Entrò con gli altri contadini e si riunì con loro, formò un circolo di cultura. Stava educando». Come è stata influenzata la tua vita e la tua professione da Paulo Freire? Credo che nel corso della sua vita mio padre si disse: “Io non posso imporre ai miei figli una professio- ne. Non rispetterei la loro libertà”. Mio padre non mi ha mai detto “Lute, tu devi continuare il mio lavoro”. Piuttosto sosteneva: «Io non ti obbligo a fare niente. L’unica condizione che ti impongo è che lavori con amore. Devi amare gli altri e te stesso. Devi amare la vita». Fui esiliato con la mia famiglia quando avevo ap- pena cinque anni. Conobbi fin da piccolo tante persone provenienti da altri Paesi. Hosempre nutrito una grande curiosità e voglia di comprendere cos’è il potere, cos’è la politica. Per questo, una volta tornato in Brasi- le, ho studiato sociologia. Mio padre morì nel 1997. L’anno seguente l’Istituto Paulo Freire mi chiese di organizzare e gestire tutto il materiale che lui aveva lasciato. Attualmente sono il coordinatore degli archivi he portano il suo nome. A parte la mia professione, la relazione con i miei genitori fu sempre un po’ complica- ta. Loro nacquero nel Nord Est del Brasile agli inizi del secolo scorso. Erano stati educati in una società con- servatrice. Nonostante ciò, mio padre diceva sempre che nella vita bisogna ag- giornarsi continuamente. Non possiamo pensare di fermare il tempo. E aggiun- geva una frase: «Io non so- no marxista, io sto essendo marxista». Il movimento, il cambia- mento, è una condizione pe- rennemente presente nella vita di mio padre. Prima di morire lui disse: «Non voglio essere idolatrato, non voglio essere imitato, non voglio es- sere copiato, voglio essere reinventato»
Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

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Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

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Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

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rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

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Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

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MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

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El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

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LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

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INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

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FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

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