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La città di La Paz,  capitale politica della repubblica di Bolivia è senza dubbio una delle più  singolari al mondo per la sua strategica ubicazione geografica, per le sue  accidentate caratteristiche topografiche, per la sua quasi disordinata però  bella progettazione urbanistica, per le forme delle sue abitazioni; però è, soprattutto,  singolare per la sua bella gente, per la sua idiosincrasia, per l’inesauribile  immaginazione dei suoi abitanti, per la grande creatività sociale (sociologica)  che posseggono quelli che vivono in questa città. 
  Questa città è, forse, la città latinoamericana con più storia; ognuna delle  sue vie e dei suoi viali sono stati testimoni di alcuni, o vari, o molti fatti  storici; in ciascuna delle sue vie si respira un’aria di avvenimento decisivo  per la storia della Bolivia; cento o mille delle sue costruzioni sono state  teatro almeno una volta di qualche pagina storica della Bolivia. 
  E questa singolare città, ancora una volta, sarà testimone di un altro  fatto: il ricevimento di migliaia e migliaia di valorosi manifestanti in marcia  che sono partiti il giorno 13 ottobre dalla località di Caracollo, distante  circa 200 km da La Paz. 
  La Paz, il suo nome per  ora, come lo è stato tante altre volte, sarà inteso nel suo ben espressivo  doppio senso: la pace e La Paz. Coloro che marciano  verso la città di La Paz  stanno scommettendo decisamente sulla pace; per dimostrare che bisogna poter  approvare la Nuova Costituzione  Politica dello Stato della Bolivia attraverso procedimenti pacifici, e non come  tutta la destra coalizzata che ha voluto opporsi alla politica del governo del  MAS attraverso forme violente, incluso con la guerra civile.    
  I movimenti sociali, i contadini, originari, piccoli commercianti,  artigiani, studenti, tutto il popolo della Bolivia ha avuto la grande  opportunità storica di schiacciare con la forza le forze della destra politica,  delle oligarchie del nostro paese, a partire dall’assedio della città di Santa  Cruz de la Sierra  realizzato meno di un mese fa nelle principali strade del dipartimento di Santa  Cruz. 
  Però, ancora una volta, la saggia decisione dei produttori della ricchezza  di questo paese, così come di ogni altro paese, ha deciso di scommettere sulla  pace; e così i lavoratori della città e della campagna hanno lasciato per  alcuni giorni i propri attrezzi ed arnesi di lavoro; e avranno solo una meta:  la pace, guidati dai loro nobili sentimenti e dalla loro chiara ragione, e  condotti instancabilmente dal loro camminare per secoli.  
  Ancora una volta, i corpi e le menti dei disprezzati da quelli “in alto”,  faranno tremare la terra con le loro migliaia e migliaia di piedi in attività  di marcia; faranno tremare di emozione tutti i nostri cuori; e staranno  scrivendo, ancora una volta, una bella pagina della nostra storia. 
  Forza fratelli manifestanti! Che la nostra camminata ci possa condurre a una  nuova vittoria! 
  E questa vittoria non sarà altro che l’approvazione di una delle  costituzioni politiche dello Stato più democratico dell’America Latina. 
Santa Cruz, 15 ottobre 2008
Traduzione di Cristina Coletto