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PARAGUAY: CHE C’ENTRA UN VESCOVO CON LA POLITICA E CON IL DIRITTO ALL’ACQUA
Antonio Graziano
[23/04/2008 19.31.36]



“Voi siete colpevoli dell’allegria della maggior parte del popolo paraguaiano”. Con queste parole Fernando Lugo, ex vescovo e teologo della liberazione, ha salutato le prime notizie dei sondaggi postelettorali che proclamavano la sua vittoria come presidente del Paraguay.
Fernando Lugo ha 57 anni e presenta un lungo curriculum di spiritualità, riflessione e lavoro a fianco dei più poveri fra i poveri. Sacerdote, laureato in Sociologia e Spiritualità in Italia, missionario della congregazione verbita attraverso la quale ha lavorato nel continente latinoamericano, espulso nel passato dal Paraguay paese a causa dei suoi “sermoni sovversivi” e vescovo della diocesi di San Pedro, la più povera del paese sudamericano, oggi è l’immagine di una nuova svolta politica, avvenuta nel cuore del Sudamerica.

Lugo ha vinto la presidenza del Paraguay con il 40,9% dei voti, secondo un sistema che non prevede il ballottaggio. La coalizione da lui guidata, l’Alleanza Patriottica per il Cambio (APC) ha messo fine al dominio indiscusso del partito colorado che ha governato per 62 anni di fila. Nicanor Duarte Frutos, presidente uscente, ha riconosciuto i risultati delle elezioni dichiarando che “per la prima volta nella storia politica del Paraguay vi sarà un passaggio di poteri da un partito all’altro senza spargimento di sangue, senza colpi di stato e senza violenza”. Intanto nella Plaza de los Heros lo aspettavano migliaia di militanti della sua coalizione. Importante presenza simbolica, quella di Hebe de Bonafini, presidente delle Madri di Plaza de Mayo, venuta dall’Argentina per accompagnare la vittoria.
Il sogno elettorale inizia nel 2006, quando Lugo convocò una marcia in opposizione al progetto di modifica costituzionale di Duarte che cercava una “via legale” per essere rieletto per la terza volta. Alla marcia ad Asunción parteciparono ben 45.000 persone. Un risultato non sperato. Nello stesso anno Lugo rinunciò al ministero sacerdotale, decisione che causò non poche critiche, una sospensione “a divinis” ed il muso lungo di Ratzinger, che non vedeva di buon occhio l’ascesa politica di un Teologo della Liberazione. Ma lo stesso Lugo, intervistato dall’agenzia Misna pochi giorni prima delle elezioni affermava “ho cambiato attività ma cerco di realizzare quello che Papa Pio XI diceva quando affermava che l’attività politica è l’espressione più sublime della carità”.
Il partito Colorado, che aveva candidato Blanca Olverlar, risultava ormai troppo debole, corrotto e pieno di scissioni interne. Si era trasformato in un contenitore di potere e repressione, passando per 35 anni di dittatura di Alfredo Stroesser, generando un deterioramento economico e sociale del paese ed affidando le sue risorse in mano ad un’oligarchia nazionale terratenente ed all’agrobusiness da esportazione.
Altri rivali validi per le elezioni erano l’Unione Nazionale di Cittadin Etici (Unace) che candidava Lino Oviedo e Patria Unida che candidava Pedro Fadul. Entrambi non presentavano una vera alternativa di cambio, e miravano alla semplice perpetuazione dello status quo. Oviedo avrebbe mantenuto la presenza di un’oligarchia terratenente di matrice “colorada” e gonfiata di populismo e Fadul non avrebbe avuto scrupoli nel mantenere alta la bandiera del neoliberismo che difficilmente nasconde le enormi disuguaglianze sociali del paese.
La stessa APC rappresenterà, di fatto, una sfida per Lugo. È una coalizione rappresentata da un universo di partiti e movimenti con differente storia e vigore politico. Tra questi, il Movimento Popolare Tekojojia (che in lingua Guarani significa Vivere con Giustizia) fu fondato dallo stesso sacerdote ed è espressione del suo ideale politico, in quanto agglomera diverse organizzazioni Indigene e Campesine. Il Partito del Movimento al Socialismo (P-MAS) che, oltre a richiamare con la suggestione del nome la coalizione del presidente indigeno di Bolivia, si impegna in un lavoro quotidiano con i settori marginali della capitale, con la gioventù ed i settori più bisognosi della classe media di Asunciòn. A questo si aggiunge il Partito Liberale Radicale Autentico (PLRA), uno dei più importanti partiti del paese con una forte presenza di latifondisti che non è esente dal dibattito interno tra il progetto democratico e la continuità oligarchica dell’ordine sociale esistente.
Il progetto della APC, a detta del neoeletto presidente, non sarà costituito da un documento fiume, pieno di punti e propositi, ma da pochi obiettivi fondamentali. In primo luogo assicurare una riforma agraria integrale per i 300.000 contadini senza terra. Non solo ripartizione di terra ma anche assistenza tecnica, crediti agevolati, formazione cooperativa. La creazione, insomma, di un modello produttivo differente, che elimini la repressione e la discriminazione dei piccoli produttori, molti dei quali parlano esclusivamente il Guarani. In un paese dove oggi vi sono circa 2.500.000 di ettari di soia (un territorio grande quanto il Piemonte) e dove solo nel 2002/2003 dovettero lasciare la terra oltre 100.000 persone per l’espansione di questo cereale.
In secondo luogo, ricostruire l’uguaglianza sociale, in un paese dove 500 famiglie gestiscono la ricchezza ed il potere a scapito del 50% dei 6 milioni e mezzo di paraguaiani che vivono al di sotto della soglia della povertà. Una delle drammatiche conseguenze della disuguaglianza sociale è l’esodo della popolazione verso i paesi del nord (in primo luogo in Spagna) o verso le zone urbane. Un viaggio che da decenni ha il capolinea nei cinturoni di emarginazione e di oblio delle periferie latinoamericane.
In terzo luogo, una riconciliazione nazionale, politica e sociale, in modo da creare un tavolo di dialogo, superare per sempre l’odio sociale e creare regole democratiche di convivenza. Dopo decenni di dittatura e la partecipazione al Plan Condor, programma di sterminio e di annichilimento di intere generazioni in tutta la regione che ebbe proprio ad Asunción il suo centro operativo.
In quarto ed ultimo luogo, il recupero dell’istituzionalità e dell’indipendenza della giustizia. La Corte Suprema di Giustizia è stata sottomessa al potere politico, con sei decenni in cui il partito unico (colorado) si identificava con lo stato. Per questo l’obiettivo è di una giustizia sia autonoma, indipendente e sovrana e non sia assoggettata ad alcun partito politico.
Per comprender la problematica e la storia del Paraguay, bisogna considera l’immensa ricchezza di risorse naturali che possiede. La principale risorsa del paese è l’energia idroelettrica, seguita dalla produzione agricola (principalmente soia e cotone) e dalla produzione bovina. Il paese possiede tre centrali idroelettriche, una nazionale ed altre due binazionali, condivise rispettivamente con Argentina (ripresa di Yacyretà) e Brasile (ripresa di Itaipù).

Il Paraguay è l’unico paese del Mercosud (il blocco continentale di cui fa parte insieme ad Argentina, Brasile, Uruguay e Venezuela) con eccedenza idroelettrica. Nonostante ciò, consuma solo il 10% di quest’energia, mentre il 59% proviene dalla biomassa (legna, carbone e bucce di frutti), il 30% dal petrolio e l’1% dai biocombustibili (principalente etanolo prodotto dalla canna da zucchero).

Due trattati firmati nel 1973 con Argentina e Brasile sulla gestione delle dighe binazionali, permettono ai paesi “fratelli” di comprare energia idroelettrica eccedente dal Paraguay a condizioni vantaggiose, che riceve appena 250 milioni di dollari annuali. In aggiunta, per soddisfare il suo fabbisogno energetico, il Paraguay compra 750 milioni di dollari di petrolio all’anno. Un risultato assurdo, non solo per il vai e vieni di energia, ma anche per il fatto che un paese che fornisce energia a buona parte della regione, deve pagare per soddisfare il suo fabbisogno interno.

Se l’energia idroelettrica prodotta dal Paraguay fosse venduta a prezzo di mercato, il paese recupererebbe 3 miliardi e mezzo di dollari all’anno, rispetto ai 250 milioni attuali (meno del 10%). Già un mese prima delle elezioni Lugo aveva presentato il problema a Lula, manifestando la propensione al dialogo. Il giorno dopo i risultati elettorali, Lula si affrettava a confermare che il trattato di Itaipù non sarà modificato. Il Brasile ha sete di energia, visto che il programma per l’accelerazione della crescita è il cavallo di battaglia del secondo mandato del presidente operaio. Programma che ha richiesto fin dal principio un elevato consumo energetico per elettrificare aree rurali e distretti industriali.

Non finisce qui. Nel sottosuolo del Paraguay, insieme a quello di Argentina, Brasile ed Uruguay, si trova l’Acquifero Guaranì, una delle più grandi riserve idriche sotterranee del pianeta (la seconda o terza per volume d’acqua). Si calcola che, se sfruttato in maniera sostenibile, potrebbe fornire acqua potabile di buona qualità a l’intera popolazione mondiale per i prossimi 200 anni. Una ricchezza immensa, minacciata da quanto avviene in superficie: dighe e sbarramenti, fertilizzanti e pesticidi dell’agricoltura, contaminazione industriale, sfruttamento indiscriminato, prelievo ed imbottigliamento sono solo alcuni dei pericoli, attuali e potenziali, che vive l’acquifero.

Oltre all’importante militarizzazione dell’esercito brasiliano, ed ai movimenti delle forse armate argentine ai limiti dell’acquifero, non è un caso la presenza di 500 militari nella base aerea Mariscal Estigarribia, nel Chaco Paraguaiano, molto vicino alla triplice frontiera (Argentina-Brasile-Paraguay). Una posizione ideale per la “supervisione” strategica delle risorse della regione.

Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

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Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

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Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

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rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

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Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

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MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

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El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

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LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

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INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

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FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

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