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La VIII Commissione Ambiente della Camera in missione istituzionale sull'Amiata lo scorso 16 febbraio, invitata dalle organizzazioni territoriali, ha ipotizzato la chiusura temporanea delle centrali per verificare gli effetti dell'attività geotermica sull'ambiente e sulla salute delle popolazioni.
Alla geotermia i comitati locali attribuiscono la diminuzione del bacino acquifero amiatino che approvigiona 500 mila persone del sud della toscana, l’aumento della concentrazione di arsenico nell’acqua potabile e le immissioni nell’aria di acido solfidrico e mercurio. Un’ipotesi, quella della Commissione Ambiente della Camera presieduta da un deputato della lega, che strizza l’occhio alla campagna elettorale delle prossime elezioni amministrative e che di fatto mette in triste imbarazzo i partiti della sinistra, di cui i comuni dell’Amiata sono stati fermi bastioni, ma che ora sentono lontani dalle lotte in difesa del territorio e dei beni comuni.
Video AMIATA LIBERA: LA VOCE DEI COMITATI - I comitati amiatini in lotta contro le centrali geotermiche dell'Enel e il Forum dei Movimenti per l'Acqua incontrano la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati
Parte I - Parte II
Report Comitati Salvaguardia Ambiente Monte Amiata
Abbadia San Salvatore. Si è tenuto lunedì 16 febbraio (a partire dalle ore 16) a Abbadia San Salvatore l' incontro tra la Commissione VIII Ambiente e Territorio della Camera, giunta in missione sull'Amiata per raccogliere più informazioni possibili sul problema della geotermia, e i comitati amiatini, che quel sopralluogo avevano sollecitato dietro interessamento della Lega Nord di Siena, disponibile a far giungere le annose istanze territoriali alla attenzione del Parlamento italiano. Il presidente della Commissione Angelo Alessandri (Lega Nord) ha preso per ultimo la parola, dopo aver ascoltato attentamente gli interventi di quella parte della montagna che dice "no" alla geotermia - la giornata era cominciata la mattina alle 11 con l'incontro con le istituzioni, alla presenza di Regione Toscana, delle province di Siena e Grosseto, delle comunità montane, dei sindaci, del prefetto di Siena e delle forze dell'ordine, di Arpat, dei tecnici regionali, dell'Università di Siena e dei ricercatori che hanno svolto studi e ricerche. Alessandri, accompagnato dal vicepresidente Roberto Tortoli (PDL) e dalla collega Raffaella Mariani (capogruppo PD in Commissione), ha esordito dicendo che nei nove mesi di attività ha ascoltato ripetutamente la gente e i cittadini che non sempre vengono presi nella giusta considerazione. E ha istituito più di una missione per andare a verificare sul posto quello che succede. "Non me la sento di far finta di nulla", ha aggiunto. Convinto che, per lo stesso ruolo istituzionale che riveste, sia necessario il dialogo, ma anche che "i valori degli elementi chimici relativi alla salute non debbano essere assolutamente superati, al fine di tutelare le popolazioni", ha spiegato che nel caso in esame è indispensabile evitare le contrapposizioni tra amministratori, coitati e azienda e che, se il suo compito è quello di risolvere il problema, tutte le componenti debbono sedersi a un tavolo velocemente. "I comitati si siedono al tavolo con pari dignità", ha detto, davanti a qualche centinaio di persone. Alessandri ha poi ribadito che per verificare con prove provate se le concentrazioni di gas presenti in atmosfera fanno parte della particolare natura del territorio (sono in aria comunque, come gli è stato riferito da Enel) o sono dovute alla attività degli impianti geotermoelettrici, si possono chiudere le centrali anche a turnazione per tutto il tempo necessario (tre, quattro, cinque, sei mesi). E se alla fine emergessero problemi sanitari, si chiude tutto! Lui stesso avrebbe portato la questione sul tavolo del Governo. E ha concluso, dicendosi orgoglioso di rappresentare una istituzione che a livello romano ha aperto le porte ai cittadini. Incisivi e calzanti comunque erano stati gli interventi dei comitati (Giuseppe Di Emidio, Niso Cini, Cinzia Mammolotti, Carlo Goretti, Antonio Valassina), i quali hanno consegnato al presidente l' appello per la tutela dell'acquifero amiatino, accompagnato da oltre 1200 firme. Interventi, che hanno prodotto la irritazione dell'assessore regionale all'Ambiente e Energia Anna Rita Bramerini, la quale ha rinunciato all' incontro già programmato con gli ambientalisti, per altro esclusi nella organizzazione della giornata dalle altre iniziative. Una nota di colore: il buffet offerto ai partecipanti al sopralluogo, organizzato da Regione Toscana, è stato sponsorizzato da Enel, che, dopo il lancio dei menù geotermici, con i "Biscotti all'Arsenico",continua a mostrare una marcata vena gastronomica.
Gli interventi dei comitati amiatini
Giuseppe Di Emidio (Comitato Ambiente Amiata Est) . Ha esordito parlando delle bellezze, dei punti di forza e di eccellenza del massiccio dell'Amiata (la montagna sacra degli Etruschi, il Fujama della medievista francese Odile Redon), il cui patrimonio è costituito da ambiente, natura, storia, cultura, produzioni di qualità. Aspetti, tuttavia, fortemente minacciati dalla attività geotermoelettrica, che oltre a inquinare l'aria, prosciugare le sorgenti e mettere a rischio la qualità delle acque, penalizza un diverso utilizzo delle risorse, depauperando il territorio e riducendo le speranze di un futuro, soprattutto per le giovani generazioni. I dati Irpet (Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana) indicano per altro che l'area occupa gli ultimi posti per redditività e occupazione, nonostante si tratti di una terra completa, ricca di prospettive, in grado di garantire il futuro per i nostri figli. Occorre, però, creare un modello alternativo a quello che la Regione Toscana e gli altri enti propongono con la presenza della geotermia. Valorizzare i saperi e le abilità acquisite nel passato (antichi lavori e attività artigianali) e guardare al futuro, attraverso la creazione di un laboratorio permanente moderno, legato a internet e alle nuove tecnologie, in grado di progettare nuovi modelli di economia e di vita basati su una esistenza ecologica, sull'esempio delle "transition town" nate nelle isole britanniche, o di cittadine in continuo aumento in Europa (Güssing, in Austria, il paese a emissioni zero, etc), che si prefiggono di perseguire nuovi stili di vita improntati sulla sensibilità ecologica, sull'uso di fonti realmente rinnovabili, sulla salvaguardia dell'ambiente. Sarà sviluppata la ricerca per l'uso delle basse entalpie, utilizzando in maniera più pertinente i soldi pubblici e non gettandoli per dimostrare l'impossibile (studi affidati dalla Regione Toscana all'Università di Siena e di Firenze per la geotermia). L'Enel se ne deve andare anche dall'Amiata, così come i sindaci l'hanno cacciata da Latera! L'Amiata dovrà diventare un sito Unesco dell'Umanità. Ha quindi annunciato il primo incontro con gli scienziati statunitensi che verranno in Amiata per compiere una serie di studi indipendenti, autonomi e autofinanziati. Dal 18 al 23 marzo sarà in Italia Mike Bates, grande epidemiologo e studioso di H2S, che incontrerà le popolazioni e i medici amiatini.
Niso Cini (presidente Comitato Ambiente Amiata Ovest). Ha trattato in maniera specifica le problematiche inerenti la geotermia e le conseguenze dell'attività geotermoelettrica sul territorio, spaziando dalla mancanza di Valutazione di Impatto Ambientale degli impianti Enel (per la centrale Bagnore 3 sono state rinnovate le concessioni minerarie dal 2007 al 2013, senza alcuna richiesta di VIA; gli Amis, abbattitori di mercurio e idrogeno solforato, non sono mai stati soggetti a VIA, etc) alle questioni attinenti al rapporto tra l'acquifero superficiale e il bacino geotermico profondo. Connessione che l'Università di Siena ha escluso, ma che già in studi e ricerche precedenti (della stessa Enel) era stata ipotizzata. Ha parlato della presenza dell'arsenico nelle acque potabili e del regime di deroga che la Regione Toscana ha adottato dal 2003. Si è soffermato sulla incompatibilità di questa geotermia con l'ambiente dell'Amiata, uno dei più ricchi d'Italia per biodiversità. Ricchezza che non può essere garantita nel tempo, in quanto troppe specie sono al limite di sopravvivenza, a rischio estinzione. Ha fatto riferimento alla presenza rilevante di sostanze inquinanti in atmosfera, molte delle quali neppure normate. "Enel continua a spadroneggiare nel territorio e comuni, Arpat, Asl, etc, rischiano di essere conniventi", ha detto. "Ringrazio la commissione", ha aggiunto, "perché oggi è la prima volta che in un consesso di questo tipo non mi viene contingentato il tempo per parlare". E ha concluso chiedendo come prova empirica di chiudere le centrali per verificare cosa succede all'acqua, all'aria, al suolo! E finché la situazione non sarà chiara, fermi tutti!
Cinzia Mammolotti (Comitato Ambiente Amiata Est). Ha ricordato che questo Comitato si occupa da 15 anni circa della questione geotermia. E nel corso di questi anni molte conoscenze sono state approfondite e sviluppate. Una delle prime scoperte ha dimostrato per esempio che la geotermia non è fonte di energia rinnovabile. Né tanto meno è pulita, viste le quantità rilevanti di sostanze tossiche che scarica in atmosfera, nel suolo e nelle acque come del resto sostenevano già studi effettuati nel 1994 da ricercatori dell'Università di Siena e di Roma e da esponenti dell'Istituto Superiore di Sanità, etc. Quanto fa male l'esposizione prolungata alla miscela di queste sostanze tossiche? Questo è il problema! E ha riferito del danno ultimo che Enel ha dovuto risarcire a una famiglia di Piancastagnaio per immissioni intollerabili nel loro appartamento. Che la geotermia non sia fattore di sviluppo, inoltre, non sono solamente i comitati a sostenerlo. Nel 2001 la politica ha cominciato a riflettere e nel 2002 forze politiche e sindacali (erano gli anni di Agenda 21) hanno maturato la scelta della "dismissione controllata" (erano successi i gravi incidenti geotermici del Podere del Marchese e dei Lavinacci a Piancastagnaio). Non più geotermia, ma sviluppo del turismo di qualità (letta una nota stampa del presidente della Provincia di Siena Fabio Ceccherini). Ma dopo il 2004 (vinte le elezioni), si ricomincia da capo fino al protocollo tra Regione Toscana, enti locali dei territori geotermici e Enel (aumento produzione geotermoelettrica). Ha infine lanciato le richieste immediate dei comitati: ridurre al minimo le centrali; elaborare un progetto di studio per l'utilizzo delle basse entalpie (chiesto un progetto che veda l'Amiata all'avanguardia per l'uso delle basse entalpie); fermare il protocollo. "Il protocollo va fermato come prova concreta che va oltre l'enunciazione. Prova che noi, cittadini dell'Amiata, pretendiamo", ha concluso.
Carlo Goretti (Comitato Ambiente Amiata Ovest). È intervenuto per rimarcare che la Commissione Ambiente è stata interpellata dai Comitati, mentre avrebbero dovuta chiamarla gli amministratori locali. Ha detto che questo avvenimento apre una nuova fase e suscita nuove speranze e che da cinquant'anni le istituzioni e i politici della zona non hanno saputo porre alcun limite a Enel. L'Università di Siena ha avuto quattro mesi di tempo per stabilire se continuare con la geotermia o dismettere. E alla fine ha terminato dando dei suggerimenti. "Ma noi", ha detto con forza, "non vogliamo suggerimenti. Vogliamo certezze e regole. Io non mi sento tutelato da questi politici, né da Ato, né da Acquedotto del Fiora, né dai comuni", riferendosi al problema delle acque inquinate da arsenico. E ha aggiunto che o c'è qualcosa da nascondere oppure i gestori sono inaffidabili e se ne devono andare. I comitati, comunque, rappresentando una parte della popolazione, devono essere presenti ai tavoli, perché vogliono sapere.
Antonio Valassina (Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, medico e ricercatore Università di Roma). Ha ringraziato i cittadini e i comitati che si stanno spendendo per la difesa della salute delle popolazioni e del territorio "al posto di altri che avrebbero dovuto farlo molto prima". E ha rivolto un saluto alla Commissione da parte del Forum dei Movimenti per l'Acqua. Ha chiesto al pubblico presente, alla Commissione Ambiente e alla Regione Toscana in che misura sia possibile bonificare un sito, una volta che è stato contaminato. O, in altri termini, quanta parte di inquinamento sia irreversibile. Ebbene, la Magistratura francese ha emesso una sentenza secondo cui esistono di fatto danni irreversibili. In Italia esistono situazioni di grave inquinamento degli acquedotti pubblici. Ma gli amministratori, invece di pensare a investire risorse nella loro bonifica, pensano ai dissalatori. Quanto alla energia geotermica prodotta in Amiata, non si tratta di impianti di grande potenza (68MW). Perché non pensare a altre possibilità, come per esempio le pompe di calore? Per i controlli ambientali ritiene indispensabile l'impiego di biotest, che servono a rilevare gli effetti del complesso degli inquinanti. Mentre per gli effetti dell'arsenico sulla salute, l'OMS sta pensando a azzerare la concentrazione di questa sostanza (attualmente la concentrazione ammissibile è pari a 10 microgrammi/litro). E ha concluso ricordando ai cittadini dell'Amiata e della Toscana che nella loro lotta non sono soli.
Intervento della Regione Toscana
Anna Rita Bramerini, assessore Ambiente e Energia Regione Toscana. Ha riferito ai Comitati di avere richiesto alla Commissione Ambiente della Camera un aggiornamento della normativa nazionale, sia quella che riguarda il monitoraggio delle emissioni, per fissare i limiti per il boro e per l'ammoniaca, sia quella che regola la concorrenza, per rispondere alle osservazioni poste dall'Antitrust circa le concessioni a Enel e per permettere di effettuare le gare per affidare la coltivazione dei campi geotermici (Presentata alla stampa qualche giorno prima una proposta di legge firmata dall'onorevole PD Franco Ceccuzzi sul riordino in materia di geotermia, condivisa da Regione Toscana). In definitiva un grande successo dei Comitati Amiatini,che pur privi di mezzi economici e politici, ma con una grande forza interiore e colmi di amore per la propria Terra,combattono e combatteranno una lotta sacrosanta,che porterà alla liberazione definitiva del dominio ENEL-Regione Toscana,coalizzati nel depredarci delle nostra risorse fondamentali. Con i Soldi possono comprare molti ma non tutti, la verità prima o poi emergerà e allora dovranno sparire come ladri nella notte, così come è successo a Latera, dove Sindaci, amanti del proprio Territorio hanno scacciato Enel e chiuso la Centrale Geotermoelettrica. Sull'Amiata le cose stanno cambiando rapidamente,solo i ciechi non lo vedono,noi Comitati siamo l'avanguardia di un futuro nuovo, l'unico futuro degno dell'Amiata., la difesa e la valorizzazione di un patrimonio di biodiversità, unico addirittura in Europa.
Abbadia San Salvatore, 19 febbraio 2009