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AMIATA E GEOTERMIA: AMMINISTRATIVE ALL'ARSENICO
Nella regione rossa il PdL scavalca il PD nella chiusura temporanea delle centrali dell'Enel....per ora solo nelle promesse
redazione
[23/02/2009 19.04.50]



Documento senza titolo

La VIII Commissione Ambiente della Camera in missione istituzionale sull'Amiata lo scorso 16 febbraio, invitata dalle organizzazioni territoriali, ha ipotizzato  la chiusura temporanea delle  centrali per verificare gli effetti dell'attività geotermica sull'ambiente e sulla salute delle popolazioni.

Alla geotermia i comitati locali attribuiscono la diminuzione del bacino acquifero amiatino che approvigiona 500 mila persone del sud della toscana, l’aumento della concentrazione di arsenico nell’acqua potabile e le immissioni nell’aria di acido solfidrico e mercurio. Un’ipotesi, quella della Commissione Ambiente della Camera presieduta da un deputato della lega,  che strizza l’occhio alla campagna elettorale delle prossime elezioni amministrative e che di fatto mette in triste imbarazzo i partiti della sinistra, di cui i comuni dell’Amiata sono stati fermi bastioni, ma che ora sentono lontani dalle lotte in difesa del territorio e dei beni comuni.

 

Video AMIATA LIBERA: LA VOCE DEI COMITATI - I comitati amiatini in lotta contro le centrali geotermiche dell'Enel e il Forum dei Movimenti per l'Acqua incontrano la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati

Parte I - Parte II

 

Report Comitati Salvaguardia Ambiente Monte Amiata

Abbadia San Salvatore.  Si è tenuto lunedì 16 febbraio (a partire dalle ore 16) a Abbadia San Salvatore l' incontro tra la Commissione VIII Ambiente e Territorio della Camera, giunta in missione sull'Amiata per raccogliere più informazioni possibili sul problema della geotermia, e i comitati amiatini, che quel sopralluogo avevano sollecitato dietro interessamento della Lega Nord di Siena, disponibile  a far giungere le annose istanze territoriali  alla attenzione del Parlamento italiano. Il presidente della Commissione  Angelo Alessandri (Lega Nord)  ha preso per ultimo la parola, dopo aver ascoltato attentamente  gli interventi di quella parte della montagna che dice "no" alla geotermia - la giornata era cominciata la mattina alle 11 con l'incontro con le istituzioni, alla presenza di Regione Toscana, delle province di Siena e Grosseto, delle comunità montane, dei sindaci, del prefetto di Siena e delle forze dell'ordine, di Arpat,  dei tecnici regionali, dell'Università di Siena e dei ricercatori che hanno svolto studi e ricerche. Alessandri,  accompagnato dal vicepresidente Roberto Tortoli (PDL) e dalla collega Raffaella Mariani (capogruppo PD in Commissione), ha esordito dicendo  che nei nove mesi di attività ha ascoltato ripetutamente la gente e i cittadini che non sempre vengono presi nella giusta considerazione. E ha istituito  più di una missione  per andare a verificare sul posto quello che succede. "Non me la sento di far finta di nulla", ha aggiunto. Convinto che, per lo stesso ruolo istituzionale che riveste, sia necessario il dialogo, ma anche  che "i valori degli elementi chimici relativi alla salute non debbano essere assolutamente superati, al fine di tutelare le popolazioni",   ha spiegato che  nel  caso in esame è indispensabile evitare le contrapposizioni tra amministratori, coitati e azienda e  che, se il suo compito è quello di risolvere il problema, tutte le componenti debbono sedersi a un tavolo velocemente.  "I comitati si siedono al tavolo con pari dignità", ha detto, davanti a qualche centinaio di persone. Alessandri ha poi ribadito che per verificare con prove provate se le concentrazioni di gas presenti in atmosfera fanno parte della particolare natura del territorio (sono in aria comunque, come gli è stato riferito da Enel)  o sono dovute alla attività degli impianti geotermoelettrici, si possono chiudere le centrali anche a turnazione per tutto il tempo necessario (tre, quattro, cinque, sei mesi). E se alla fine emergessero problemi sanitari, si chiude tutto!   Lui stesso avrebbe portato la questione sul tavolo del Governo. E ha concluso, dicendosi  orgoglioso di rappresentare una istituzione che a livello romano ha aperto le porte ai cittadini. Incisivi  e calzanti comunque  erano stati gli interventi dei comitati (Giuseppe Di Emidio, Niso Cini, Cinzia Mammolotti,  Carlo Goretti, Antonio Valassina), i quali hanno consegnato al presidente l' appello per la tutela dell'acquifero amiatino, accompagnato da oltre 1200 firme. Interventi, che  hanno prodotto la irritazione  dell'assessore regionale all'Ambiente e Energia Anna Rita Bramerini, la quale ha rinunciato all' incontro già programmato con gli ambientalisti, per altro esclusi nella organizzazione della giornata dalle altre iniziative. Una nota di colore: il buffet offerto ai partecipanti al sopralluogo, organizzato da Regione Toscana, è stato sponsorizzato da Enel, che, dopo il lancio dei menù geotermici, con i "Biscotti all'Arsenico",continua a mostrare una marcata vena gastronomica. 

Gli interventi dei comitati amiatini

Giuseppe Di Emidio  (Comitato Ambiente Amiata Est) . Ha esordito parlando delle bellezze, dei punti di forza e di eccellenza del massiccio dell'Amiata (la montagna sacra degli Etruschi, il Fujama della medievista francese Odile Redon), il cui patrimonio  è costituito da ambiente, natura, storia, cultura, produzioni di qualità. Aspetti, tuttavia, fortemente minacciati dalla attività geotermoelettrica, che oltre a inquinare l'aria, prosciugare le sorgenti e mettere a rischio la qualità delle  acque, penalizza un diverso utilizzo delle  risorse, depauperando il territorio e riducendo le speranze di un futuro, soprattutto per le giovani generazioni. I dati Irpet (Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana) indicano per altro che l'area  occupa gli ultimi posti per redditività e occupazione, nonostante si tratti di una terra completa, ricca di prospettive, in grado di garantire il futuro per i nostri figli. Occorre, però,  creare un modello alternativo a quello che la Regione Toscana e gli altri enti propongono con la presenza della geotermia. Valorizzare i saperi e le abilità acquisite nel passato (antichi lavori e attività artigianali) e guardare al futuro, attraverso la creazione di un laboratorio permanente moderno, legato a internet e alle nuove tecnologie, in grado di progettare nuovi modelli di economia e di vita basati su una esistenza ecologica, sull'esempio delle "transition town"  nate nelle isole britanniche,  o di cittadine in continuo aumento in Europa (Güssing, in Austria, il paese a emissioni zero, etc), che si prefiggono di perseguire nuovi stili di vita improntati sulla sensibilità ecologica, sull'uso di fonti realmente rinnovabili, sulla salvaguardia dell'ambiente. Sarà sviluppata la ricerca per l'uso delle basse entalpie, utilizzando in maniera più pertinente i soldi pubblici e non gettandoli per dimostrare l'impossibile (studi  affidati dalla Regione Toscana all'Università di Siena e di Firenze per la geotermia). L'Enel se ne deve andare anche dall'Amiata, così come i sindaci l'hanno cacciata da Latera! L'Amiata dovrà diventare un sito Unesco dell'Umanità. Ha quindi annunciato il primo  incontro con gli scienziati statunitensi che verranno in Amiata per compiere una serie di studi indipendenti, autonomi e autofinanziati. Dal 18 al 23 marzo sarà in Italia Mike Bates, grande epidemiologo e studioso di H2S, che incontrerà le  popolazioni  e i medici amiatini.

Niso Cini (presidente Comitato Ambiente Amiata Ovest). Ha trattato in maniera specifica le problematiche inerenti la geotermia e le conseguenze dell'attività geotermoelettrica sul territorio, spaziando dalla mancanza di Valutazione di Impatto Ambientale  degli impianti Enel (per la centrale Bagnore 3 sono state rinnovate le concessioni minerarie dal 2007 al 2013, senza alcuna richiesta di VIA; gli Amis, abbattitori di mercurio e idrogeno solforato, non sono mai stati soggetti a VIA, etc) alle questioni attinenti al rapporto tra l'acquifero superficiale e il bacino geotermico profondo. Connessione che l'Università di Siena ha escluso, ma che già in studi e ricerche precedenti (della stessa Enel) era stata ipotizzata. Ha parlato della presenza dell'arsenico nelle acque potabili e del regime di deroga che la Regione Toscana ha adottato dal 2003. Si è soffermato sulla incompatibilità di questa geotermia con l'ambiente dell'Amiata, uno dei più ricchi d'Italia per biodiversità. Ricchezza che non può essere garantita nel tempo, in quanto troppe specie sono al limite di sopravvivenza, a rischio estinzione. Ha fatto riferimento alla presenza rilevante di sostanze inquinanti in atmosfera, molte delle quali neppure normate. "Enel continua a spadroneggiare nel territorio e  comuni, Arpat, Asl, etc, rischiano di essere conniventi", ha detto. "Ringrazio la commissione", ha aggiunto, "perché oggi è la prima volta che in un consesso di questo tipo non mi viene contingentato il tempo per parlare". E ha concluso chiedendo come  prova empirica di chiudere le centrali per verificare cosa succede all'acqua, all'aria, al suolo! E finché la situazione non sarà chiara, fermi tutti!

Cinzia Mammolotti (Comitato Ambiente Amiata Est). Ha ricordato che questo Comitato si occupa da 15 anni circa della questione geotermia. E nel corso di questi anni molte conoscenze sono state approfondite e sviluppate. Una delle prime scoperte  ha dimostrato per esempio che la geotermia non è fonte di energia  rinnovabile.  Né tanto meno è pulita, viste le quantità rilevanti di sostanze tossiche che scarica in atmosfera, nel suolo e nelle acque come del resto sostenevano già studi effettuati nel 1994 da ricercatori dell'Università di Siena e di Roma e da esponenti dell'Istituto Superiore di Sanità, etc. Quanto fa male l'esposizione prolungata alla miscela di queste sostanze tossiche? Questo è il problema! E ha riferito del danno ultimo che  Enel  ha dovuto risarcire a una famiglia di Piancastagnaio per immissioni intollerabili nel loro appartamento. Che la geotermia non sia fattore di sviluppo, inoltre, non sono solamente i comitati a sostenerlo. Nel 2001 la politica ha cominciato a riflettere e nel 2002 forze politiche  e sindacali (erano gli anni di Agenda 21) hanno maturato la scelta della "dismissione controllata" (erano successi i gravi incidenti geotermici del Podere del Marchese e dei Lavinacci a Piancastagnaio). Non più geotermia, ma sviluppo del turismo di qualità (letta una nota stampa del presidente della Provincia di Siena Fabio Ceccherini). Ma dopo il 2004 (vinte le elezioni), si ricomincia da capo fino al protocollo tra Regione Toscana, enti locali dei territori geotermici e Enel (aumento produzione geotermoelettrica). Ha infine lanciato  le richieste immediate dei comitati: ridurre al minimo le centrali; elaborare un progetto di studio per l'utilizzo delle basse entalpie (chiesto un progetto che veda l'Amiata all'avanguardia per l'uso delle basse entalpie); fermare il protocollo. "Il protocollo va fermato come prova concreta che va oltre l'enunciazione. Prova che noi, cittadini dell'Amiata, pretendiamo", ha concluso. 

Carlo Goretti (Comitato Ambiente Amiata Ovest). È intervenuto per rimarcare che la Commissione Ambiente è stata interpellata dai Comitati, mentre avrebbero dovuta chiamarla gli amministratori locali. Ha detto che  questo avvenimento apre una nuova fase e suscita nuove speranze e che da cinquant'anni le istituzioni e i politici della  zona non hanno saputo porre alcun limite a Enel. L'Università di Siena ha avuto quattro mesi di tempo per stabilire se continuare con la geotermia o dismettere. E alla fine ha terminato dando dei suggerimenti. "Ma noi", ha detto con forza, "non vogliamo suggerimenti. Vogliamo certezze e regole. Io non mi sento tutelato da questi politici,  né da Ato, né da Acquedotto del Fiora, né dai comuni", riferendosi al problema delle acque inquinate da arsenico.  E ha aggiunto che o c'è qualcosa da nascondere oppure i gestori sono inaffidabili e se ne devono andare. I comitati, comunque, rappresentando una parte della popolazione, devono essere presenti ai tavoli, perché vogliono sapere.

Antonio Valassina (Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, medico e ricercatore Università di Roma). Ha ringraziato i cittadini e i  comitati che si stanno spendendo per la difesa della salute delle popolazioni e del territorio "al posto di altri che avrebbero dovuto farlo molto prima". E ha rivolto un saluto alla Commissione da parte del Forum dei Movimenti per l'Acqua. Ha chiesto al pubblico presente, alla Commissione Ambiente e alla Regione Toscana in che misura sia  possibile bonificare un sito, una volta che è stato contaminato. O, in altri termini, quanta parte di inquinamento sia irreversibile. Ebbene, la Magistratura francese ha emesso una sentenza secondo cui esistono di fatto danni irreversibili.  In Italia esistono situazioni di grave inquinamento degli acquedotti pubblici. Ma gli amministratori, invece di pensare a  investire risorse nella loro bonifica, pensano ai dissalatori. Quanto alla energia geotermica prodotta in Amiata, non si tratta di impianti di grande potenza (68MW). Perché non pensare a altre possibilità, come per esempio le pompe di calore? Per i controlli ambientali ritiene indispensabile l'impiego di biotest, che servono a rilevare gli effetti del complesso degli inquinanti. Mentre per gli effetti dell'arsenico sulla salute, l'OMS sta pensando a azzerare la concentrazione di questa sostanza  (attualmente la concentrazione ammissibile è pari a 10 microgrammi/litro). E ha concluso ricordando ai cittadini dell'Amiata e della Toscana che nella loro lotta non sono soli.

Intervento della Regione Toscana

Anna Rita Bramerini, assessore Ambiente e Energia Regione Toscana. Ha riferito ai Comitati di avere richiesto alla Commissione Ambiente della Camera un aggiornamento della normativa nazionale, sia quella che riguarda il monitoraggio delle emissioni, per fissare i limiti  per il boro e per l'ammoniaca, sia quella che regola la concorrenza, per  rispondere alle osservazioni poste dall'Antitrust circa le concessioni a Enel e per permettere di effettuare le gare per affidare la coltivazione dei campi geotermici (Presentata alla stampa qualche giorno prima una proposta di legge firmata dall'onorevole PD Franco Ceccuzzi sul riordino in  materia di geotermia, condivisa da Regione Toscana). In definitiva un grande successo dei Comitati Amiatini,che pur privi di mezzi economici e politici, ma con una grande forza interiore e colmi di amore per la propria Terra,combattono e combatteranno una lotta sacrosanta,che porterà alla liberazione definitiva del dominio ENEL-Regione Toscana,coalizzati nel depredarci delle nostra risorse fondamentali. Con i Soldi possono comprare molti ma non tutti, la verità prima o poi emergerà e allora dovranno sparire come ladri nella notte, così come è successo a Latera, dove Sindaci, amanti del proprio Territorio hanno scacciato Enel e chiuso la Centrale Geotermoelettrica. Sull'Amiata le cose stanno cambiando rapidamente,solo i ciechi non lo vedono,noi Comitati siamo l'avanguardia di un futuro nuovo, l'unico futuro degno dell'Amiata., la difesa e la valorizzazione di un patrimonio di biodiversità, unico addirittura in Europa.

Abbadia San Salvatore, 19 febbraio 2009

Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

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SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

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Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

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Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

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rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

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Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

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MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

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El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

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LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

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INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

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FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

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