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AUTOPSIA DI UNA "MORTE"
Dall'imposizione del pensiero unico e la scomparsa della Sinistra verso una lotta extraparlamentare
Andrea Lorini
[16/04/2008 19.25.06]



Tre sono i fatti di incontestabile evidenza che saltano agli occhi dopo queste elezioni, il secondo ed il terzo effetti diretti del primo:

  1. Il colpo di grazia alla democrazia rappresentativa, come forma di governo pur parzialmente democratico e l’ingresso definitivo in un’oligarchia parlamentare dal potere mediatico enorme.
  2. Azzeramento della rappresentanza parlamentare della sinistra italiana e conseguente azzeramento del conflitto parlamentare (seppur minimo). In altri termini, imposizione del Pensiero Unico.
  3. Prossima acutizzazione del conflitto sociale e delle manovre repressive-impositive dello Stato.

Sul primo punto penso non ci sia molto da aggiungere dopo anni di dibattiti e tesi che hanno illustrato il fallimento della rappresentanza istituzionale, il definitivo distacco tra società civile e parlamento, avvenuto attraverso la cristallizzazione del sistema della delega, svuotato di ogni forma di “responsabilità” o “mandato del popolo” e divenuto, se mai sia stato altrimenti, semplice strumento di riproduzione permanente delle relazioni di potere esistenti.

Mi concentro invece sul secondo e terzo punto.
Inizio su come celebrare (nel senso estensivo del termine) la seconda “morte”: la “morte” del partito e delle istituzioni della democrazia liberale come spazio di manovra per la sinistra anticapitalista e per il conflitto sociale.

Ritengo che la scomparsa della sinistra nelle istituzioni sia stata determinata dai grossi errori politici dei suoi apparati dirigenziali, che hanno prodotto frammentazione del corpo elettorale di riferimento e astensionismo. Leggo poi il fallimento e la mancata adesione al progetto unitario “la Sinistra l’arcobaleno” come effetto dell’incapacità programmatica e spesso inadeguatezza “morale” nel reinventare una politica istituzionale di sinistra da parte dei partiti “scomparsi”.

Per certi aspetti invece ritengo che fosse una fine prevedibile ed inevitabile.
Nell’affermare ciò tralascio di soffermarmi sul fatto che le forme di lotta più significative dei movimenti sociali italiani e mondiali di questi ultimi 15 anni sono nate, cresciute, sedimentate al di fuori e spesso contro la politica istituzionale e dei partiti politici; di conseguenza trascuro d’argomentare l’evidenza direi “storica” della fine delle istituzioni classiche come spazio di risoluzione dei conflitti e la fine del partito come soggetto protagonista del conflitto sociale.

Mi concentro invece su due ordini discorsivi che cercano di esemplificare quanto l’imposizione del Pensiero Unico sia stata determinante nella “morte” della sinistra istituzionale: il bipartitismo e la necessaria involuzione democratica dello Stato davanti ad una crisi economica.

Circa il primo è evidente che il conflitto parlamentare (con il tracollo della Sinistra) è stato distrutto dalla formazione di un mostro bipartitico (PD e PDL superano il 70%) che fa pensare ad un gioco le cui regole sono state scritte molto tempo fa, ancora prima che venissero lanciate due anni or sono campagne mediatiche che convincessero gli Italiani della necessità di due soli partiti. Riporto qui, a titolo dimostrativo, un estratto del “Piano di Rinascita Democratica”, dal capitolo “Procedimenti”, della Loggia P2, scritto da Licio Gelli e sequestrato nel 1982:

Nei confronti del mondo politico occorre […] valutare se le attuali formazioni politiche sono in grado di avere ancora la necessaria credibilità esterna per ridiventare validi strumenti di azione politica. In caso di risposta negativa usare gli strumenti finanziari […] per l'immediata nascita di due movimenti: l'uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI - PSDI - PRI - Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l'altro sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali, e democratici della Destra Nazionale)”.

Leggendo queste poche frasi, scritte da un genio (“del male” direi) anticomunista, verrebbe da affermare che per la sinistra anti-capitalista parlamentare si tratta di una “morte programmata”.

Con questo non intendo assolutamente sollevare la sinistra dalle colpe che ha ma solo evidenziare quanto il processo in corso includa non solo le capacità o meno di saper creare una rappresentanza in parlamento.

All’interno di un sistema mediatico dalla potenza di fuoco disarmante, gli attacchi che Berlusconi con le sue televisioni lanciava continuamente ai cosiddetti “comunisti” (che sembrava si trovassero ovunque) sono indice della volontà di abolire il conflitto nelle istituzioni. Lo sono state anche le parole di Veltroni che nella campagna elettorale ha evidenziato più e più volte la necessità di abolire e sorpassare con un progetto unitario quei “Consigli dei Ministri”, ritenuti colpevoli delle instabilità politiche, per non parlare del progetto ancor più inquietante del “patto tra i produttori”, esplicita formula che indica il tentativo in atto di abolire il conflitto sociale o quantomeno tenerlo sotto controllo.

A mio parere, questo tentativo di abolizione del conflitto, riuscito almeno a livello parlamentare, dove a un governo di destra, xenofobo e protezionista si affianca un “governo ombra” (per usare le parole dello stesso Veltroni) di centro e liberista, ci introduce al secondo ordine discorsivo che spiega l’avanzata del Pensiero Unico e di una oligarchia parlamentare. Una crisi economica imminente (si parla della più grande nella storia del capitalismo) necessita uno Stato forte con una politica di governo capace di sostenere, senza perdere voti, “politiche impopolari” (per usare le parole odierne di Silvio Berlusconi): pensiamo alle probabili prossime politiche energetiche, dei rifiuti, infrastrutturali, dello stato sociale.
Il bipartitismo istituzionale offre così la possibilità di mantenere una linea politica egemonica, definita, inamovibile sulle questioni di fondamentale importanza strategica come il lavoro, l’ambiente, l’energia. Ed in particolar modo struttura lo Stato nelle forme più adeguate per controllare l’inevitabile acutizzazione del conflitto sociale e per mettere in campo politiche impositive-repressive. L’essenza xenofoba del governo provvederà poi a trovare gli adeguati capri espiatori della crisi economica in arrivo, chiudendo così il cerchio su una politica che mira al controllo totale della società e delle sue possibili reazioni.

Così giungiamo al terzo dei tre punti iniziali che ci riguarda, come movimenti sociali, più da vicino, e che ci interroga in maniera diretta sul nostro prossimo futuro e sull’esito di ciò che in molti anni di lotte abbiamo contribuito a creare.
La domanda è come rispondere da subito ad un’acutizzazione dello scontro sociale, inevitabile con una tale conformazione politica del parlamento, nel momento in cui scompare la rappresentanza istituzionale della sinistra, e alle porte di un periodo in cui dovremo confrontarci con uno Stato che produrrà sulle resistenze in lotta un’onda d’urto di forte impatto.

Chiudo con una nota d’ottimismo.
Così come il crollo dell’Unione Sovietica ha liberato il mondo della rivolta da schemi e ricette ortodosse favorendo la nascita di nuove esperienze di lotta (con la ribellione zapatista del 1994 possiamo segnare l’inizio di questo nuovo periodo), oggi, l’azzeramento della rappresentanza parlamentare della sinistra anti-capitalista, può liberare l’immaginario di un popolo, intrappolato fino ad adesso nel sistema della delega, ed ora costretto nella sua totalità e nell’immediato a dover affrontare un percorso extra-parlamentare, ossia un percorso comune e attivo, senza più trasferimento di responsabilità, in quei luoghi di resistenza che sono stati la vera propulsione democratica degli ultimi 15 anni?
Liberando l’immaginazione è più facile inventare e anche lottare!

Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

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Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

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Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

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rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

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Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

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MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

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El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

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LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

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INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

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FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

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