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La Feria del Agua punta il dito sulla situazione idrica in Bolivia
Francesca Caprini
[17/04/2010 22.25.01]



“Mia nonna mi faceva strappare il grano in maniera che le piante non soffrissero. Stava attenta al canto degli uccelli E parlava con l’acqua. Ora io voglio tornare nel mio pueblito. Per vivere ma anche per morire. La città ti mangia. Sono felice che a casa mia non sia arrivata né l’elettricità né il cemento. Perché lì la Pachamama è in pace. Ed il mondo dell’Occidente è lontano”. Doña Suzana sarà alta un metro e mezzo - quando ha la bombetta in testa. Ha i piedi della misura di una mano. Per parlare si è alzata dalla sedia ed anche così sembrava minuscola. Ha quasi cinquant’anni. Per partecipare alla Feria del Agua si è vestita elegante, con la gonna di velluto, la camicetta di pizzo e, appunto, la bombetta. Una perfetta donna potosina, degli aridi altipiani dell’Occidente boliviano. Noi, gente di sei paesi – oltre l’Italia, tutta la zona andina – riuniti da due giorni in una tavola tematica per analizzare la “visione andina dell’acqua”, come proposta politica e come processo, ci siamo azzittiti. Doña Suzana ha chiesto la parola e l’ha tenuta per mezz’ora. Raccontando della sua infanzia e di cos’è il mondo oggi. Dopo due giorni di scambi di studi ed opinioni, la visione andina dell’acqua era lì davanti a noi che parlava. Altissima. Sono altri modi di vedere le cose, di sentire. Sono quelli che in parte dieci anni fa hanno mosso un popolo per difendere la propria acqua, a Cochabamba, per la Guerra dell’Acqua. Sono fra quelli che in questi tre giorni di Feria del Agua, proprio qui a Cochabamba, gente proveniente da 15 paesi diversi sta facendo propri, per celebrare una cultura dell’acqua fatta anche di proposte concrete e non solo di manifesti, di analisi e di documenti che verranno presentati all’interno della Cumbre del Clima, che sempre a Cochabamba prenderà piede dopodomani. Dieci anni fa la povera popolazione cochabambina – per primi i contadini regantes, poi gli operai, poi gli ex minatori arrivati pochi anni prima senza niente ai bordi della città, andando a rimpinguare le file delle baraccopoli della Zona Sud di Cochabamba; infine anche impiegati, insegnanti, fino a coinvolgere tutti i segmenti della società – si era opposta alla privatizzazione della gestione idrica cittadina per mano della statunitense Bechtel. Quelli che non avevano mai avuto un allacciamento all’acqua, quelli che non avevano più un boliviano per pagarla, quelli per cui l’acqua era sacra, e non mercificabile, quelli per cui l’acqua era un diritto umano: si erano saldati in un unico fronte, perché senz’acqua non si vive. E perchè c’erano tante Doñas Suzanna che ricordavano le madri e le nonne raccontare delle voci dell’acqua. Partire dalla Guerra dell’Acqua, di cui cadono i dieci anni, ma andare oltre la visione eroica dell’accaduto, ed analizzare cosa in questo tempo è successo, uno dei propositi della Feria Internazionale dell’Acqua. Questo incontro di respiro internazionale, che è riuscito a convogliare movimenti ed organizzazioni che da tutto il mondo si sono dati appuntamento in una città e in un momento simbolici, è iniziata lo scorso 15 di aprile con una marcia emozionante: oltre 10.000 persone hanno attraversato la città con cartelli e slogan fino a raggiungere il Complejo Fabril, la sede sindacale operaia dall’altra parte della città. C’erano attivisti, sindacalisti di tutta l’America latina, sostenitori internazionali. Ma la maggioranza di questa gente, che aveva risposto alla convocatoria dei giorni precedenti – “10 anni sono passati dalla Guerra dell’Acqua, 10 anni da quando abbiamo recuperato la nostra voce attraverso la Coordinadora de Defensa del Agua y de la Vida, 10 anni da quando abbiamo recuperato la nostra capacità di decidere….” - erano gli abitanti della più povera della città, la Zona Sur. Questa parte della città - quartieri nati caoticamente 25 anni fa senza disegno né gloria, né nessun tipo di infrastrttura se non le braccia, la volontà e la sapienza di minatori e di contadini – è diventata uno dei bacini politicamente significativi del Valle de Cochabamba: sono 250.000 persone senza un goccio d’acqua ma con una forza di convocazione importante, organizzati in comitati e riuniti in Asicasur. La Feria del Agua è un incontro che si svolge da anni sulle tematiche legate all’acqua essenzxialmente organizzato da loro. Quest’anno, grazie alla coincidenza con il decennale della Guerra dell’Acqua ed al sostegno di alcune organizzazioni italiane, la Feria del Agua si è trasformata in una cumbre sull’acqua. Da un punto di vista locale, le sigle boliviane che hanno promosso la Feria del Agua - La Coordinadora Nacional de Defensa del Agua y Servicios Básicos, la Coordinadora de Defensa del Agua y de la Vida; la Asociación de Sistemas Comunitarios de Agua del Sur (ASICASUR), e numerose cooperative di acqua potabile del Paese - hanno mandato congiuntamente un messaggio ben chiaro: a dieci anni dalla guerra dell’acqua, la situazione idrica in Bolivia è ancora spaventosa. “Cochabamba ha vinto la guerra ma ha perso l’acqua”, hanno dichiarato Abraham Grandydier,presidente di Asicasur, ed Oscar Olivera, protagonista della Guerra dell’Acqua ed attuale sindacalista e referente della Coordinadora del Agua y la Vida. La Feria del Agua è proseguita venerdì con i seminari e gli incontri tematici. Con una interessante commistione di apporti stranieri e rappresentanti delle realtà locali boliviane – dai comitati dell’acqua delle zone periurbane, alle aziende autonome che gestiscono a Santa Cruz e Tiquipaya, alle imprese comunitarie degli altipiani – la situazione delle gestioni idiriche è stata analizzata da un punto di vista normativo e costituzionale, delle gestioni pubblico – comunitarie e delle cogestioni, comparando situazioni simbolo come l’Ecuador della Ley del agua appena approvata, e la Bolivia che in questo momento vanta sei versioni per l’applicazione; la Colombia e l’Italia per i meccanismi di privatizzazione; l’Uruguay e l’Argentina per le esperienze pubblico – pubblico, e comunitarie. La situazione mondiale dell’acqua è stata analizzata sotto il profilo del cambiamento climatico e delle politiche governative, anche dei paesi dell’ALBA che si stanno dirigendo verso meccanismi di ipersviluppismo. Specificatamente, sulla Bolivia le preoccupazioni sono alte: “La Costituzione boliviana appena approvata non è sufficiente per risolvere le problematiche di un Paese servito per nemmeno il 25% da reti idriche ed igienico sanitarie. E la complessità delle realtà del Paese, che vede gestioni comunitarie, preponderanze storiche - come i regantes, casta preincaica atta alle irrigazioni, che spesso si scontrano con le normative municipali – comiteè autorganizzati e imprese recuperate non ancora autronome, come la stessa Semapa di Cochabamba, ha bisogno di leggi di attuazione che vadano ben più in là dei discorsi suggestivi dello stato plurinazionale”, ha detto Rocio Bustamante, del Centro Agua di Cochabamba. “Delle nuove entrate che la Bolivia vanta, per gli accordi su gas ed idrocarburi, pretendiamo più investimenti per acqua e reti idriche”, hanno sottolineato ancora dirigenti di Asicasur. Oggi oltre 120 stand accoglieranno le 5000 persone previste. Ed un documento congiunto sarà redatto per essere inviato ai rappresentanti della Cumbre sul Clima, per porre l’attenzione sulle tematiche dell’acqua, cosa che a Copenhagen era malamente riuscito. www.yaku.eu
Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

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Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

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Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

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rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

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Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

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MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

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El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

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LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

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INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

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FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

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