Nel solco delle lotte e dei movimenti che si stanno organizzando nel mondo contro la privatizzazione dell'acqua, nasce nella Provincia di Santa Fe, in Argentina, la APD (Asamblea Provincial por el Derecho al Agua), che raggruppa referenti delle diverse vertenze territoriali colpite dalla privatizzazione idrica appaltata all'impresa Aguas Provinciales de Santa S.A.
La Aguas Provinciales de Santa S.A., sussidiaria della Suez Lyonnaise des Eaux, attualmente Ondeo-Suez, gode di una concessione assolutamente favorevole ai suoi interessi, con gli utenti tenuti in scacco dalle condizioni che impone, e senza dover pagare alcun canone. Fino ad ora, la multinazionale francese ha spadroneggiato nel territorio di Santa Fe rinegoziando contratti, ed aumentando le tariffe a piacimento. Inoltre, più volte ha richiesto ai suoi utenti gli interessi, nel caso fossero morosi, arrivando a togliere l'acqua perfino alle scuole. Senza per questo occuparsi di apportare alcuna miglioria ai pozzi, alle tubature, alla rete fognaria e via dicendo.
Nel settembre 2002 , in un panorama di grande crisi e disoccupazione per tutta l'Argentina, la APDA ha promosso un plebiscito perchè le cittadinanze delle 15 città servite dalla Ondeo-Suez, decidessero se rescindere il contratto con la multinazionale per le tante e ripetute inadempienze. I punti da valutare erano i seguenti:
- lottare per la difesa dell'acqua come bene comune e diritto umano, come elemento vitale per il nostro ecosistema e per la salvaguardia dell'ambiente
- L'acqua non è una merce
- Iniziare un nuovo modello di gestione totalmente pubblico e sociale attraverso la partecipazione della cittadinanza che assicurasse un accesso universale, migliore e con tariffe adeguate
Il risultato del plebiscito si è risolto nel pieno appoggio ai quesiti da parte della popolazione e per la recissione del contratto con la Ondeo-Suez.
Per noi è stata una vittoria epocale, e una lotta caratterizzata dalla partecipazione massiva soprattutto delle donne: da sempre, in effetti, lo spazio comune fra acqua e donna è la vita.
Il ruolo della donna da sempre è contraddistinto di tutto ciò che è vita: la maternità, la responsabilità della crescita dei figli, l'attenzione per la casa ha sempre fatto sì che fosse garantito il benessere a tutto il nucleo famigliare. In America Latina è un ruolo che sta cambiando lasciando spazio a donne sempre più impegnate in differenti spazi politici ed organizzativi, in particolare nell’ambito sociale, ambientale ed educativo.
Oggi molte volte sentiamo parlare di problematiche relative alle differenze di genere. Ma questo non attiene alle differenze biologiche fra donna ed uomo, quanto al loro ruolo, alle responsabilità e alle loro rispettive relazioni.
Ciò che lega a doppia mandata le problematiche di genere e la difesa dell'acqua, secondo la nostra esperienza come referenti della Asamblea Provincial por el Derecho al Agua, ha molto a che fare con i distinti ruoli che ha esercitato e che esercita la donna, in particolare con quello di principale utente e organizzatrice dell'uso domestico dell'acqua.
Negli scenari problematici che hanno visto protagonista il nostro Paese negli ultimi anni - la mancanza di lavoro, la disoccupazione, la povertà - siamo state noi donne che in particolare abbiamo sollevato le prime denunce per l’eccessivo carico delle fatturazioni dell'acqua, dei tagli ingiustificati della distribuzione idrica a famiglie che non avevano né lavoro né soldi per pagare le bollette, fino alle denunce per la cattiva qualità del servizio e per le tracce d'arsenico nell'acqua potabile, nel sud della nostra provincia. Come medici; casalinghe; rappresentanti di organizzazioni di base; docenti: ognuna di noi ha dato il suo contributo - invisibile per molti, ma efficace - per preservare ed andare avanti verso il cambiamento.
Oggi, nella transizione verso un'impresa pubblica per l'acqua, con la creazione della ASSA- Aguas Santafesinas Sociedad Anónima, noi donne di Santa Fè portiamo avanti la nostra lotta e la nostra partecipazione al processo. Uno dei nostri più solidi principi è quello di dovere e volere essere protagoniste in questa nuova fase di gestione dell'acqua, apprendendo nozioni e specializzandoci sempre più, proiettate nella difesa della vita.