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APPELLO ABYA YALA ALL'INCONTRO INTERNAZIONALE DI SOLIDARIETÀ CON LA BOLIVIA, A SANTA CRUZ
Coloro che si alzano per la Bolivia e per Evo lo fanno per tutti i popoli e per tutte le epoche
[11/10/2008 16.41.54]



Documento senza titolo

1. Noi, degni abitanti di questo continente, Abya Yala(1), lottiamo da secoli per ristabilire il Sumak Kawsay(2) (il buon vivere) che ci è stato sottratto dagli invasori e dai colonizzatori. In ogni epoca essi hanno assassinato i bravi dirigenti e usurpato le ricchezze dei popoli e al colmo della loro avidità hanno violato tutti i diritti umani e quelli della Pachamama(3) con la complicità e il sostegno dei membri delle gerarchie religiose, che sono scesi a patti con il potere politico ed economico in tutte le epoche storiche.

2. A 516 anni dall'inizio della conquista del nostro continente, i nuovi invasori e conquistatori stanno cercando di far abortire il nuovo movimento di liberazione in America Latina, e dunque i discendenti degli assassini e degli usurpatori ritornano con le loro politiche neoliberiste provocando nuovi massacri e razzie.

3. L'imperialismo usamericano e i settori oligarchici dell'America Latina suoi alleati cercano di bloccare i processi di liberazione in paesi come Cuba, Venezuela, Bolivia, Ecuador, Paraguay e Nicaragua. Gli oppressori lasciano dunque cadere le loro maschere di agnello per rivelare appieno la propria natura di lupi voraci, pronti a tutto per salvare un sistema politico, economico, sociale e culturale ormai vacillante. La Bolivia è oggi vittima della massiccia offensiva di questi settori che credono di essere i padroni del mondo e intendono appropriarsi per sempre dell'acqua, del gas, del petrolio e della terra che appartengono al popolo boliviano.

4. In Bolivia i gruppi che formano la cosiddetta "media luna"(4) sono gruppi fascisti civico-prefettizi, eredi degli uomini che avevano servito Hitler nel suo progetto di morte e che dopo la sconfitta del 1945 sono fuggiti in diversi paesi, tra cui la Bolivia. Questi gruppi sono incapaci di comprendere che è giunta l'ora di restituire ciò che è stato rubato ai suoi legittimi proprietari.

Non sopportano che in Bolivia, per la prima volta nella storia dell'America Latina, il popolo abbia eletto presidente, con più del 53% dei voti, il fratello aymara Evo Morales Ayma, erede delle ribellioni di Tupac Katari, Bartolina Sisa, Tupak Amaru e del Che Guevara; un figlio della Pachamama che si è formato nella rivolta sociale alla luce del fuoco millenario della foglia sacra della coca; un uomo che ha convocato la nuova Assemblea Costituente e ha vinto in modo limpido e valoroso tutte le battaglie; che lotta per una vera riforma agraria in un paese nel quale più dell'80% degli abitanti è povero e che è stato confermato come presidente con il 67,4 % dei voti al referendum del 10 agosto; che ha nazionalizzato le risorse strategiche come il petrolio e il gas naturale; che ha messo in atto delle misure di solidarietà sociale a favore dei diseredati; che con un gesto degno ha espulso l'ambasciatore degli Stati Uniti a La Paz, Philip Goldberg, che cospirava contro la sovranità della Bolivia e non rispettava il diritto all'autodeterminazione dei popoli. Queste e altre misure illustrano l'impegno irrevocabile di Evo a servire il popolo che lo ha eletto e confermato nel suo incarico.

5. Questi settori antidemocratici che non accettano la sconfitta e si disperano all'idea di perdere i propri privilegi hanno promosso il piano di divisione del paese per l'autonomia degli Stati di Santa Cruz, Tarija, Beni e Pando, e hanno messo in atto una nuova fase del loro progetto golpista per mezzo del gruppo terrorista battezzato "juventud cruceñista" ("gioventù di Santa Cruz"), prendendo il controllo delle istituzioni pubbliche. Guidati dal frenetico desiderio di destabilizzare il governo legittimo di Evo Morales, massacrano e uccidono decine di indigeni e di contadini disarmati a Porvenir (Pando), che con il loro sacrificio si aggiungono alle migliaia di eroi e di martiri che hanno dato la vita per la riconquista definitiva del Sumak Kawsay nel nostro continente.

6. Di fronte a questa situazione, in nome del grido d'amore e di ribellione della Pachamama per il bene della giustizia, in nome delle donne e degli uomini che desiderano lasciare ai propri figli e figlie un pianeta in cui vivere in universale fratellanza esercitando il proprio diritto a una vita degna, all'autodeterminazione dei popoli e nel rispetto della coesistenza interculturale e multinazionale, per un mondo giusto e fraterno, facciamo appello a tutte le organizzazioni indigene, afroamericane, contadine, operaie, femminili, ai movimenti sociali e studenteschi, alle reti, agli intellettuali, ai personaggi pubblici, alle amiche e agli amici delle cause rivoluzionarie, perché partecipino all'Incontro internazionale di solidarietà con la Bolivia che si terrà a Santa Cruz, Bolivia, dal 23 al 25 ottobre 2008, per unire le forze e i cuori e testimoniare insieme davanti al mondo che la Bolivia non è sola nella sua lotta.

Perciò facciamo nostre queste parole del presidente Evo Morales :

"Mi sbaglierò spesso – e chi non si sbaglia mai? – ma nella lotta contro la colonizzazione neoliberista non mi sbaglierò mai, non vi tradirò mai".

(Evo Morales, Umala, 3 maggio 2008)

Appello lanciato da:

* Confederación de Pueblos de la Nacionalidad Kichwa del Ecuador/Confederazione dei popoli di nazionalità kichwa dell'Ecuador (ECUARUNARI) – Ecuador

* Confederación de Nacionalidades Indígenas del Ecuador/Confederazione delle nazionalità indigenene dell'Ecuador (CONAIE) - Ecuador

* Organización Nacional Indígena de Colombia/Organizzazione nazionale indigena della Colombia (ONIC) - Colombia

* Consejo de Todas las Tierras/Consiglio di tutte le terre – Cile

* Movimiento Sin Tierra/Movimento dei Senza Terra (MST) - Brasile

* Vía Campesina - Brasile

Note di Tlaxcala

1) Abya Yala: è il nome scelto nel 1992 dalle nazioni indigene d'"America" per indicare il continente invece di richiamarsi ad Amerigo Vespucci. L'espressione "Abya Yala" viene dalla lingua dei kunas, popolo indigeno di Panama e della Colombia che così chiamava l'America prima dell'arrivo di Colombo. Le parole significano "Terra nel pieno della sua maturità". Il capo indigeno boliviano aymara Takir Mamani ha proposto che tutti i popoli indigeni delle Americhe chiamino così le loro terre d'origine, e utilizzino questa espressione nelle loro dichiarazioni ufficiali, affermando che "dare nomi stranieri ai nostri villaggi, alle nostre città e ai nostri continenti equivale ad assoggettare la nostra identità alla volontà degli invasori e dei loro eredi". La proposta di Takir Mamani è stata accolta favorevolmente da diversi settori. Il primo incontro continentale dei popoli e dei gruppi etnici d'Abya Yala si è tenuto a La Paz nell'ottobre 2006.

2) Sumak Kawsay: "buon vivere", espressione di un concetto ancestrale degli indigeni dell'Ecuador, del Perù e della Bolivia sulla maniera di stare al mondo nel rispetto degli uomini e della natura, sulla cui introduzione nella nuova Costituzione si sta attualmente discutendo in Ecuador per segnalare una rottura con la concezione capitalista della società, della crescita e dello sviluppo.

3) Pachamama: Terra-Madre nella civiltà Tiwanaku (V-XI secolo) e poi nella civiltà inca, alla quale i quechua e gli aymara continuano a fare offerte (challa o pago) il 1° agosto di ogni anno. È associata alla fecondità e dunque a una donna e una madre generosa che cura e nutre i suoi figli. Il termine deriva dalle parole quechua pacha, che significa sia "terra" che "tempo", e mama, "madre".

4) Media Luna: mezzaluna, termine che designa i 4 dipartimenti della Bolivia orientale i cui prefetti si sono messi a capo della rivolta "secessionista" contro il governo.

Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

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Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

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Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

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rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

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Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

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MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

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El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

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LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

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INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

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FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

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