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SEMAPA AD OTTO ANNI DALLA GUERRA DELL’ACQUA
Un analisi del fallimento dell'impresa recuperata dal popolo di Cochabamba nell'aprile del 2000
Boris Ríos Brito
[16/04/2008 19.29.57]



All’interno di un dibattito in corso a livello internazionale e nazionale sulle forme possibili di gestione pubblica dei servizi idrici, abbiamo ritenuto opportuno, attraverso la voce di Boris Rios Brito, attivista della Coordinadora en Defensa del Agua y la Vida nonché della Fundacion Abril, diffondere l’esperienza di Semapa[1], impresa municipalizzata di Cochabamba.
Ancora una volta i movimenti per l’acqua boliviani, divenuti centrali nella lotta per l’acqua in tutto il mondo, rappresentano un laboratorio politico d’avanguardia nella ricerca di un modello organizzativo finalmente democratico, comunitario e partecipativo.

La Guerra dell’acqua rappresenta, come alcune volte abbiamo già sostenuto, l’irruzione di una temporalità differente da quella statale: le giornate dell’aprile del 2000 furono il climax di un processo che avanzò dalla campagna verso la città e che irradiò altri percorsi che continuarono negli anni successivi e che definirono l’azione collettiva come il meccanismo per reinventare il pubblico, il fare politica. Tuttavia, più concretamente, recuperare l’impresa pubblica d’acqua è rimasto un lavoro da fare, ossia costituire un’impresa pubblica d’acqua con trasparenza, efficienza, giustizia, controllo e partecipazione sociale.

Facciamo un breve ripasso degli ultimi eventi a proposito di ciò che abbiamo messo sul tavolo di discussione e ad un’ intervista a Juan Marcelo Rojas, lavoratore dell’impresa e “guerriero dell’acqua” della Piazza 14 Settembre durante le giornate di aprile del 2000 a Cochabamba.

La corruzione permanente

L’ultimo caso di corruzione all’interno di Semapa ha che fare con Eduardo Rojas Gastelu, che iniziò a dirigere l’impresa la prima settimana di giugno del 2006 dopo aver vinto un ricorso costituzionale grazie ad astuzie legali e manovre dei direttori cittadini di allora Franz Taquichiri, Mario Albino ed Eduardo Villazón. Rojas Gastelú è accusato, tra altri differenti casi su cui si sta investigando, di aver recato danno economico a Semapa, motivo del suo ritiro definitivo dalla carica di amministratore e del giudizio in corso contro di lui. Al di là però di Rojas Gastelú e di tutto ciò che rappresenta nell’immaginario sociale boliviano come istituzione pubblica, ossia come la corruzione endemica che coinvolge ciò che è statale o pubblico, e al di là inoltre delle affermazioni di coloro che hanno innalzato negli ultimi anni la bandiera contro la corruzione[2], la malattia di Semapa sembra causata non solo dalle circostanziali amministrazioni corrotte o dai cattivi e corrotti direttori cittadini bensì da ciò che chiamiamo razionalità istituzionale.
Al fine di chiarificare il tutto e di rafforzare il nostro argomento bisogna dire che la corruzione non solo tocca gli spazi intorno all’amministrazione, ma anche gli spazi dell’operaio, dalle gerarchie del sindacato fino all’ultima pedina da “pala e piccone”: spesso vengono denunciate forme di nepotismo, favoritismo, connessioni clandestine tra i lavoratori stessi.

Il controllo sociale ed il suo fallimento

La proposta di controllo sociale e la sua messa in atto all’interno dell’impresa dal 2003 vengono dai movimenti sociali che parteciparono alla guerra dell’acqua dell’aprile del 2000 a Cochabamba. L’idea era quella di implementare un meccanismo di fiscalizzazione, controllo e di presa delle decisioni che partiva dalle organizzazioni sociali e dagli utenti attraverso i legittimi rappresentanti perché soddisfacessero le loro aspettative e necessità. Tuttavia il risultato ha lasciato a desiderare. Primo perché la forma per designare i rappresentanti degli interessi della gente si colloca sulle basi della democrazia liberale, che riduce al momento di emettere il voto l’unico spazio politico di reale partecipazione degli utenti e delle organizzazioni sociali, automatizzando e distanziando, nell’immediato futuro, gli eletti dagli elettori. Secondo, perché allontana le organizzazioni sociali, almeno quelle con debolezze organizzative, e gli utenti dalle problematiche dell’impresa, ossia dalla gestione e dall’amministrazione, togliendo loro le responsabilità. Per questo motivo non è raro trovare direttori cittadini che vengono accusati di diversi casi di corruzione, come Franz Taquichiri, messo in discussione pubblicamente; questo non significa che non esistano o siano esistiti direttori cittadini che rispondano o abbiano risposto alle richieste e alle inquietudini di coloro che rappresentano, però conferma il fatto che, in ogni caso, esiste una relazione diretta e permanente con le loro organizzazioni sociali, una specie permanente di controllo sociale di coloro che vengono eletti per portare avanti il controllo sociale all’interno di Semapa.

La costituzione di un controllo sociale più effettivo può avvenire solo avvicinando la problematica e la presa di decisioni ancora di più alla gente, non solo a quella che risulta essere utente dell’impresa ma anche a quella potenzialmente utente e a quella che non lo è affatto. In altri termini, così come nella guerra dell’acqua dell’aprile del 2000, si tratta di reinventare il pubblico, come regno della politica, del poter fare e dire, e tutto ciò implica che devono essere superati i meccanismi di alienazione della capacità politica della gente, che derivano dalla democrazia liberale, così come molte volte succede nelle assemblee e riunioni dei comitati d’acqua in molti quartieri della zona sud e nord di Cochabamba e così come si pratica in molte comunità andine.

Circa le razionalità istituzionali e altri mali

In questa argomentazione affrontiamo la contraddizione tra ciò che chiameremo il sociale[3] e ciò che è stato istituito attraverso la temporalità[4]e la razionalità statale (capitaliste). Le norme legali vigenti ed il progetto sociale che costruisce il – da significato al – capitale fanno si che all’interno di Semapa in particolare e all’interno delle imprese “pubbliche” in generale si riproduca lo spazio per la corruzione[5].

Appare sempre più necessario costituire un “momento di eccezione” per ricostruire Semapa sulla base dei principi della guerra dell’acqua del 2000, nel senso che una trasformazione della struttura dello Stato non avviene attraverso un atto di dichiarazione, bensì attraverso un processo contraddittorio e difficile che parte sempre dal basso.

I periodi ciclici di maggiore corruzione all’interno di Semapa sono una norma e si sviluppano al di là delle persone; non possiamo affermare con certezza quale sia il momento di maggior corruzione però possiamo affermare che verrà.


[1] SEMAPA - Servicio Municipal de Agua Potable y Alcantarillado venne recuperata dopo la Guerra dell’Acqua dell’aprile del 2000, quando fu cacciato dal paese, dopo mesi di mobilitazioni e scontri, il consorzio di multinazionali “Aguas del Tunari”, il quale aveva privatizzato il servizio idrico della città. La nuova gestione si compose di 8 direttori cittadini (3 dei quali eletti dai cittadini), i quali avevano il compito di controllare la trasparenza e il buon governo dentro l’impresa. Le recenti accuse di corruzione nei confronti dei direttori e dei dirigenti hanno affossato la forma di gestione con partecipazione e controllo sociale promossa dopo la Guerra dell’acqua.

[2] “…paragono Semapa ad un corpo umano. Nella guerra dell’acqua, durante le giornate di aprile, con la lotta abbiamo recuperato l’impresa e l’abbiamo risvegliata dallo stato di coma in cui era caduta, successivamente prende l’amministrazione Jorge Alvarado che lascia l’impresa con un debito di due milioni di dollari, viene sostituito da Gonzalo Ugalde che commette azioni di corruzione, introduce gente e ci contagia di cancro, dopodiché entra Ricardo Ayala e ci guarisce dal cancro, subentra Rojas Gastelu e ci contagia di sifilide. Adesso ci troviamo con un tumore di due milioni di dollari di debito”. Da intervista a Juan Marcelo Rojas, lavoratore di Semapa e guerriero dell’acqua della Piazza Principale “14 Settembre”.

[3] Inteso qui unicamente ed esclusivamente come contraddizione/azione alla razionalità e temporalità statali capitaliste

[4] Al rispetto vedi Sergio Tischler, Tempo di reificazione e tempo di insubordinazione: http://redalyc.uaemex.mx/redalyc/pdf/286/28640707.pdf

[5] Per rendersi conto di quanto non sia un problema solamente boliviano si veda il rapporto di Trasparenza Internazionale sulla corruzione nel mondo (http://www.transparency.org/policy_research/surveys_indices/gcb/2007), nonostante bisogna dire che molti dei concetti e parametri in esso espressi siano criticabili.

Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

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Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


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SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

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Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

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Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

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rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

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Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

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MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

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El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

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LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

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INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

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FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

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