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FSM DI DAKAR 2011
La dichiarazione dell'
[17/02/2011 12.19.09]



Noi, riuniti e riunite in occasione dell’Assemblea dei Movimenti Sociali del Forum Sociale Mondiale 2011 di Dakar, affermiamo il contributo fondamentale dell’Africa e delle sue genti nella costruzione della civiltà umana. Uniti, i popoli di tutti i continenti lottano per opporsi con la massima energia al dominio del capitale, che si nasconde dietro la promessa di progresso economico del capitalismo e l’apparente stabilità politica. La decolonizzazione dei popoli oppressi rappresenta per i movimenti sociali di tutto il mondo una grande sfida.


Affermiamo il nostro sostegno e la nostra solidarietà attiva con i popoli di Tunisia, Egitto e del mondo arabo che oggi si sollevano per rivendicare una democrazia vera e costruire il potere popolare. Con le loro lotte, mostrano il cammino verso un altro mondo, libero dall’oppressione e dallo sfruttamento.

Riaffermiamo con forza il nostro sostegno ai popoli della Costa d’Avorio, dell’Africa e di tutto il mondo nella loro lotta per una democrazia sovrana e partecipativa. Difendiamo il diritto all’autodeterminazione e il diritto collettivo di tutti i popoli del mondo.

Nel quadro del FSM, l’Assemblea dei Movimenti Sociali è lo spazio in cui ci riuniamo, con la nostra diversità, per costruire assieme gli ordini del giorno e le lotte comuni contro il capitalismo, il patriarcato, il razzismo e ogni forma di discriminazione.

A Dakar celebriamo il X anniversario del primo FSM celebrato nel 2001 a Porto Alegre in Brasile. Durante questo periodo abbiamo costruito una storia e un lavoro comuni che ci hanno consentito alcuni progressi, in particolare in America Latina dove siamo riusciti a frenare le alleanze neoliberali e a rendere concrete alcune alternative per uno sviluppo socialmente giusto e rispettoso della Madre Terra.

Durante questi dieci anni abbiamo anche assistito all’esplosione di una crisi di sistema
, che si è espressa nella crisi alimentare, ambientale, finanziaria ed economica e che ha comportato un aumento delle migrazioni, degli spostamenti forzati, dello sfruttamento, dell’indebitamento e delle disuguaglianze sociali.

Denunciamo il ruolo degli attori del sistema (banche, transnazionali, conglomerati mediatici, istituzioni internazionali ecc.) che, alla ricerca del massimo profitto, continuano la loro politica interventista attraverso guerre, occupazioni militari, presunte missioni umanitarie, la creazione di basi militari, il saccheggio delle risorse naturali, lo sfruttamento dei popoli e la manipolazione ideologica. Denunciamo anche la cooptazione esercitata da questi attori attraverso il finanziamento di settori sociali di loro interesse e pratiche assistenzialiste che generano dipendenza.

Il capitalismo distrugge la vita quotidiana della gente. Tuttavia, ogni giorno, nascono molteplici lotte per la giustizia sociale, per eliminare gli effetti lasciati dal colonialismo e per fare in modo che tutti noi possiamo avere una qualità della vita dignitosa. Affermiamo che i popoli non devono più continuare a pagare per questa crisi di sistema e che non c’è uscita dalla crisi all’interno del sistema capitalista!

Noi, i movimenti sociali, ribadiamo la necessità di costruire una strategia comune di lotta contro il capitalismo.

Lottiamo contro le transnazionali perché sostengono il sistema capitalistico, privatizzano la vita, i servizi pubblici e i beni comuni come l’acqua, l’aria, la terra, le sementi e le risorse minerarie. Le multinazionali promuovono le guerre attraverso la produzione di armamenti e il coinvolgimento di imprese militari private e di mercenari, utilizzano tecniche estrattive nocive per la vita, s’impossessano delle nostre terre e sviluppano alimenti transgenici che tolgono ai popoli il diritto all’alimentazione ed eliminano la biodiversità.

Esigiamo la sovranità dei popoli nella definizione del loro modo di vivere. Esigiamo politiche che proteggano le produzioni locali, che nobilitino le pratiche agricole e conservino i valori ancestrali della vita. Denunciamo i trattati neoliberisti sul libero commercio ed esigiamo la libera circolazione degli esseri umani.

Continuiamo a mobilitarci per la cancellazione incondizionata del debito pubblico di tutti i paesi del Sud. Denunciamo inoltre, nei paesi del Nord, l’utilizzo del debito pubblico per imporre ai popoli politiche ingiuste e antisociali.

Mobilitiamoci in massa durante le riunioni del G8 e del G20 per dire no alle politiche che ci trattano come merci!

Lottiamo per la giustizia climatica e la sovranità alimentare. Il surriscaldamento globale è un prodotto del sistema capitalistico di produzione, distribuzione e consumo. Le transnazionali, le istituzioni finanziarie internazionali e i governi al loro servizio non vogliono ridurre le loro emissioni di gas serra. Denunciamo il “capitalismo verde” e respingiamo le false soluzioni per risolvere la crisi climatica come gli agrocombustibili, gli organismi geneticamente modificati e i meccanismi del mercato del carbonio, come il REDD, che illudono le popolazioni impoverite con il progresso, mentre privatizzano e mercificano i boschi e i terreni dove hanno vissuto per migliaia di anni.

Difendiamo la sovranità alimentare e l’accordo raggiunto con la Conferenza Mondiale dei Popoli sul Cambiamento Climatico e i Diritti della Madre Terra tenutosi a Cochabamba, durante il quale sono state costruite alternative vere alla crisi climatica con l’aiuto di movimenti e organizzazioni sociali e popolari di tutto il mondo.

Mobilitiamoci tutti e tutte, specialmente nel continente africano, durante la COP 17 di Durban, in Sudafrica, e nel vertice di Rio +20 nel 2012, per riaffermare il diritti dei popoli e della Madre Terra e fermare l’accordo illegittimo di Cancun.

Difendiamo l’agricoltura contadina poiché rappresenta una soluzione reale alla crisi alimentare e climatica e significa accesso alla terra per le persone che vi vivono e la lavorano. Per queste ragioni, invochiamo una grande mobilitazione per arrestare l’accaparramento delle terre e sostenere le lotte contadine locali.

Lottiamo contro la violenza sulle donne esercitata con regolarità nei territori occupati militarmente e nei confronti delle donne che vengono criminalizzate perché partecipano attivamente alle lotte sociali. Lottiamo contro la violenza domestica e sessuale perpetrata sulle donne perché considerate oggetti o merci o perché la sovranità sui loro corpi e sulla loro spiritualità non viene loro riconosciuta. Lottiamo contro il traffico di donne, bambine e bambini. Ci mobilitiamo tutti e tutte, uniti, in qualsiasi parte del mondo contro la violenza sulla donna.

Difendiamo la diversità sessuale, il diritto all’autodeterminazione di genere e lottiamo contro l’omofobia e la violenza sessista.

Lottiamo per la pace e contro la guerra, il colonialismo, le occupazioni e la militarizzazione dei nostri territori. Le potenze imperialiste utilizzano le basi militari per fomentare i conflitti, controllare e saccheggiare le risorse naturali e promuovere iniziative antidemocratiche come accaduto con il colpo di stato in Honduras e con l’occupazione militare di Haiti. Provocano guerre e conflitti come avviene in Afganistan, in Iraq, nella Repubblica Democratica del Congo e in molti altri paesi.

Dobbiamo intensificare la lotta contro la repressione dei popoli e la criminalizzazione della loro protesta e rinforzare i legami di solidarietà tra i popoli come il movimento internazionale di boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni verso Israele. La nostra lotta è rivolta contro la NATO ed è favore dell’eliminazione di tutte le armi nucleari.

Tutte queste lotte implicano una battaglia di idee, nella quale non potremo avanzare senza democratizzare la comunicazione. Affermiamo che è possibile costruire un’integrazione diversa, a partire dal popolo, per i popoli e con la partecipazione fondamentale dei giovani, delle donne, dei contadini e dei popoli indigeni.

L’assemblea dei movimenti sociali invita le forze e gli attori popolari di tutti i paesi a sviluppare due azioni di mobilitazione, coordinate a livello mondiale, per contribuire all’emancipazione e all’autodeterminazione dei nostri popoli e per rafforzare la lotta contro il capitalismo.

Ispirandoci alle lotte dei popoli di Tunisia ed Egitto, chiediamo che il 20 marzo sia un giorno mondiale di solidarietà per la rivolta delle genti arabe e africane le cui conquiste rafforzano le lotte di tutte le nazioni: la resistenza del popolo palestinese e saharawi, le mobilitazioni europee, asiatiche e africane contro il debito e l’aggiustamento strutturale e tutti i processi di cambiamento in corso in America Latina.

Inoltre indiciamo per il 12 ottobre una giornata di azione globale contro il capitalismo durante la quale, in tutti i modi possibili, esprimeremo il nostro rifiuto per questo sistema che, col suo passaggio, sta distruggendo tutto.

Movimenti sociali di tutto il mondo, avanziamo verso l’unità mondiale per sconfiggere il sistema capitalista!

Vinceremo!

 

Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

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Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

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Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

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rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

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Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

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MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

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El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

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LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

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INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

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FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

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