POPOLI INDIGENI IN DIFESA DEL FIUME SÃO FRANCISCO
Dal 25 gennaio all'8 febbraio sono in Europa i rappresentanti brasiliani della campagna Oparà, Manoel Uilton dos Santo, leader del popolo indigeno Tuxà, Edilene Bezerra Pajeù, leader del popolo indigeno Trukà e Saulo Ferreira Feitosa, membro del Consiglio Indigenista Missionario, per una serie di iniziative di sensibilizzazione e informazione su quanto sta avvenendo in Brasile a causa del progetto di trasposizione del Rio San Francisco.
Una delegazione indigena in Italia e in Europa dal 24 gennaio 2010. Previsti incontri e dibattiti a Roma, Udine, Bolzano, Ginevra, Bruxelles e Parigi.
La trasposizione delle acque del fiume São Francisco in Brasile è un mega-progetto di ingegneria idraulica inserito nel Programma di accelerazione della crescita (PAC) del governo Lula. Prevede la costruzione di due canali di deviazione delle acque di più di 600 km di lunghezza, 2 dighe idroelettriche, 9 stazioni di pompaggio, 27 acquedotti, 8 tunnel e 35 dighe di contenimento e riserva dell’acqua. Il progetto, che avrà un devastante impatto socio-ambientale sui 33 popoli indigeni, si trova attualmente in fase di costruzione nonostante le numerose irregolarità giuridiche riscontrate. La Campagna Oparà. Popoli Indigeni in difesa del fiume São Francisco nasce con lo scopo di denunciare le numerose violazioni dei diritti indigeni da parte del progetto di trasposizione. Infatti, tale progetto viola il diritto all’autoaffermazione etnica, in quanto rappresentanti dei poteri pubblici hanno ripetutamente negato la presenza di popoli indigeni all’interno dell’area di influenza del progetto. Viola il diritto alla consultazione previa e informata, poichè il governo non ha realizzato alcun procedimento di consultazione dei popoli indigeni pregiudicati dal progetto di trasposizione. Viola i diritti territoriali indigeni, poichè la Costituzione Federale stabilisce che le terre tradizionalmente occupate dagli indigeni fanno parte del patrimonio dell’Unione, garantendone il possesso permanente agli indigeni che le occupano ; vieta inoltre qualsiasi processo di rimozione forzata della popolazione. Il progetto di trasposizione rappresenta dunque di per se stesso un’invasione dei territori dei popoli indigeni Truká e Pipipã, che attualmente sono occupati con divieto di accesso dall’esercito brasiliano per garantire l’inizio dei lavori, e minaccia l’integrità dei territori dei popoli Tumbalalá, Kambiwá e Anacé. Viola infine il diritto di accesso alla giustizia, poichè il 19 dicembre 2007 la Suprema Corte Federale si è rifiutata di prendere in considerazione le obiezioni giuridiche al progetto presentate dalle organizzazioni della società civile, reputandole illegittime.
Una delegazione indigena sarà in viaggio nei paesi europei dal 24 gennaio al 6 febbraio 2010 per far ascoltare la propria denuncia agli organismi internazionali di difesa dei diritti umani, ai governi e alla società civile europea. L’obiettivo è esercitare pressione sul Supremo Tribunale Federale brasiliano, affinché blocchi immediatamente i lavori ed esamini le azioni giuridiche pendenti, che denunciano le numerose irregolarità del progetto. Le tappe previste sono : Roma, Udine, Bolzano, Ginevra (ONU e OIL), Bruxelles (Parlamento Europeo) e Parigi. I rappresentanti della delegazione sono : Manoel Uilton dos Santos, leader del popolo indigeno Tuxà e coordinatore generale dell’Articolazione dei Popoli e delle Organizzazioni Indigene del Nordest, Minas Gerais e Espírito Santo (Apoinme) ; Edilene Bezerra Pajeù, leader del popolo indigeno Trukà, professoressa indigena e membro della Commissione di Professori Indigeni del Pernambuco – Copipe, e della Commissione Nazionale dei Professori Indigeni ; Saulo Ferreira Feitosa, membro del Consiglio Indigenista Missionario – Cimi, dal 1983 e membro titolare della Commissione Brasiliana di Giustizia e Pace dei Vescovi Brasiliani.
Durante il viaggio verrà divulgato il “Dossier di denuncia : Popoli Indigeni del Nordest pregiudicati dalla Trasposizione del Fiume São Francisco” e verranno promosse udienze con parlamentari, presso la Commissione e il Parlamento europeo, con i relatori speciali dei diritti umani dell’ONU e rappresentanti dell’OIL, nonché incontri presso i Ministeri le cui politiche hanno un impatto sulla popolazione brasiliana, incontri pubblici con le organizzazioni, i movimenti sociali, la società civile, gli enti di cooperazione internazionale, i mass media.
Il fiume São Francisco é il terzo bacino idrografico del Brasile e ha un’estensione di 3.160 km. Il fiume ha già subito profondi interventi che ne hanno gravemente alterato l’equilibrio ambientale : 7 dighe idroelettriche e più di 30 sbarramenti, gestiti dalla Compagnia Idroelettrica del São Francisco (CHESF). Questi interventi hanno già provocato il disboscamento del 95% delle foreste che proteggevano gli argini, nonché la rimozione forzata di 150.000 persone.
Per l’attuale progetto di trasposizione delle acque del fiume São Francisco è previsto un investimento di 6,6 miliardi di Reais. Secondo lo stesso progetto del governo, il 4% delle acque trasposte sarà destinato alla popolazione rurale, il 26% sarà destinato ad un uso urbano e industriale e il 70% a progetti di irrigazione di grandi estensioni di monocoltura, la cui produzione sarà destinata principalmente all’esportazione.
Il progetto di trasposizione ha un forte impatto socio-ambientale sui 33 popoli indigeni che vivono all’interno del suo bacino idrografico. Circa 8.000 indigeni subiranno un impatto diretto, subendo la rimozione forzata, l’allagamento di parti del loro territorio, la distruzione di luoghi sacri. Il 19 dicembre del 2007, il Supremo Tribunale Federale brasiliano ha dichiarato che il progetto non ha impatti negativi in terre indigene e si è rifiutato di considerare legittime le azioni giuridiche contro la trasposizione presentate dalle organizzazioni indigene e della società civile. I lavori di costruzione sono in corso dal giugno 2007 ed è già stato realizzato il 15% dell’opera.
La Campagna Oparà è promossa dalle seguenti organizzazioni brasiliane : Apoinme, Associação de Advogados dos Trabalhadores Rurais no Estado da Bahia, Núcleo de Estudos em Comunidades e Povos Tradicionais e Ações Socioambientais da Universidade do Estado da Bahia, Conselho Pastoral dos Pescadores/NE, Conselho Indigenista Missionário, Articulação Popular pela revitalização do Rio São Francisco, Via Campesina Nord Est Brasile.
Per firmare la petizione visita il sito dell'Apoinme
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