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AMAZZONIA SULL’ORLO DEL BARATRO
Mario Osava
[28/02/2009 23.13.03]



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RIO DE JANEIRO, 27 febbraio 2009 (IPS) - Il bacino amazzonico cattura tra i 12mila e i 16mila chilometri cubici di acqua l'anno, di cui solo il 40 per cento scorre lungo i fiumi. Il resto viene restituito all’atmosfera mediante evapotraspirazione delle foreste, e si distribuisce a tutta l’America del Sud.

La deforestazione sta riducendo l’umidità che, trasportata dai venti, contribuisce all’equilibrio idrico di vaste aree del continente, oltre ad accentuare l’erosione e il drenaggio superficiale, che sottrae acqua non solo all’irrigazione naturale dell’Amazzonia, ma anche ai terreni agricoli più lontani. Nel 2026, una Amazzonia “ultima riserva mondiale di cereali”, attraversata da nuove strade e megaprogetti per l’energia e l’integrazione regionale, attirerà investimenti per miliardi di dollari, ma con una riduzione delle foreste e dell’acqua pulita, provocando un grave degrado ambientale accentuato dagli effetti del cambiamento climatico.

È questo lo scenario di “Sull’orlo del baratro”, il rapporto di GEO Amazonia elaborato negli ultimi due anni con il contributo di 150 scienziati di otto paesi della regione amazzonica, coordinati dal Centro de Investigación de la Universidad del Pacífico, con sede a Lima, Perù.

Lo studio “Prospettive ambientali in Amazzonia”, patrocinato dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep) e l’Organizzazione del Trattato di cooperazione amazzonica (Acto), e diffuso la scorsa settimana, delinea quattro possibili scenari futuri, secondo diverse variabili. Il più ottimistico, “Amazzonia emergente”, prevede per il 2026 una migliore gestione ambientale e controllo delle attività produttive, in base al principio “chi inquina paga”, ma ancora con un ritardo nelle tecnologie ad efficienza energetica e nello sfruttamento efficace della biodiversità.

Secondo un altro scenario, “Luci ed ombre”, la regione starà ancora cercando percorsi di sviluppo sostenibile, con uno specifico accento sulla scienza, la tecnologia e l’innovazione, e tentando di frenare le attività produttive più dannose. “L’inferno è verde”, prospetta un futuro più drammatico, con una “perdita irreversibile della ricchezza naturale e culturale”, più povertà e maggiori disuguaglianze. La metodologia GEO (Global Environment Outlook) elaborata dall’Unep, è interessante perché offre una visione d’insieme e descrive “possibili situazioni condizionate da diversi fattori e incertezze” per orientare le decisioni, ha commentato Marcos Ximenes, direttore dell’Istituto di ricerca ambientale dell’Amazzonia (Ipam), che ha contribuito alla stesura del rapporto. La grande sfida è che poi tutte queste informazioni e conoscenze devono essere “prese seriamente dai responsabili delle decisioni”, ha detto Ximenes, ricordando la sua esperienza con altri rapporti GEO che alla fine non hanno portato a nessun risultato concreto.

Ad ogni modo, questo processo di conoscenze deve diventare permanente, con maggiori risorse e più promozione. Questo primo rapporto è stato elaborato con pochi fondi e contributi volontari, ha lamentato.

I dati e le analisi di GEO Amazonia non sono nuovi né attuali o completi, ma il fatto di averli raccolti in modo sistematico è una novità, anche perché includono l’intera regione e non solo le componenti nazionali, ha commentato Adalberto Veríssimo, dell’Istituto per l’uomo e l’ambiente dell’Amazzonia (Imazon).

Per la prima volta, sono stati presentati i dati sul disboscamento dell’intero bacino amazzonico, anche se “sicuramente sottovalutati”, poiché i diversi paesi, ad eccezione del Brasile, non hanno ancora sviluppato sistemi di misurazione adeguati, ha spiegato. L’area disboscata totale, secondo il rapporto, era di 857.666 chilometri quadrati nel 2005, equivalente al 17 per cento dell’intera regione amazzonica. L’espansione della deforestazione ha raggiunto la media annuale di 27.218 chilometri quadrati tra il 2000 e il 2005.

La deforestazione riguarda già il 18 per cento dell’Amazzonia, di cui un 15 per cento in Brasile, ha stimato Veríssimo, responsabile del monitoraggio del fenomeno nella parte brasiliana. Secondo l’esperto, sarebbe “ottimistico” il bilancio sulle minacce alla biodiversità - che stima 26 specie già estinte; 644 “ad alto rischio” e 3.827 “in pericolo” e “vulnerabili” - poiché basato su informazioni di diversi anni fa.

GEO Amazonia avrebbe però un ruolo positivo, in quanto stimolerebbe i paesi a migliorare le capacità di ricerca e di monitoraggio, orientando studi e stabilendo priorità, ammette lo studioso. È fondamentale l’aggiornamento costante. Il rapporto, per esempio, non riporta la riduzione della deforestazione in Brasile dello scorso anno, che ha smentito una correlazione fino ad oggi comune, secondo cui l’aumento dei prezzi agricoli nel mondo comportava un aumento della deforestazione per fare spazio a nuove colture, ha osservato Paulo Barreto, di Imazon.

Di fatto, la deforestazione in Brasile continua a ridursi da prima della crisi economica mondiale, quando erano ancora molto alti i prezzi della soia e della carne di manzo - fattori tradizionalmente legati all’espansione dell’attività agricola e dell’allevamento in Amazzonia, ha spiegato. Lo scenario che emerge dal rapporto non lascia molto spazio all’ottimismo. L’allevamento, attività maggiormente responsabile della deforestazione, è passato da 34,7 milioni di capi di bestiame nel 1994 a 73,7 milioni nel 2006 nell’Amazzonia brasiliana, e si espande a un ritmo accelerato nelle aree amazzoniche di Bolivia e Colombia.

Anche la soia, l’estrazione del legno e mineraria, i grandi progetti idroelettrici brasiliani e altri portati avanti dalla Iniziativa per l’Integrazione dell’infrastruttura regionale sudamericana (IIRSA), considerati prioritari per il governo brasiliano, esercitano pressioni economiche sulle foreste e la biodiversità amazzoniche.

La pressione demografica è evidente in una popolazione che cresce più rapidamente della media nazionale. I poco più di cinque milioni di abitanti del 1970 si sono moltiplicati per sei, raggiungendo i 33,5 milioni nel 2007, cioè l’11 per cento del totale della popolazione degli otto paesi amazzonici. Diviso in sette capitoli, il rapporto GEO Amazonia copre dagli aspetti territoriali alla situazione attuale e agli scenari futuri.

Dalle conclusioni emerge un crescente degrado dell’ecosistema e la necessità di una maggiore partecipazione delle comunità locali nella discussione per definire “linee d’azione”, come costruire una visione integrale, armonizzare politiche pubbliche, delineare strategie comuni e promuovere la valorizzazione economica dei servizi ambientali.

Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

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Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

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Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

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rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

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Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

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MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

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El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

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LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

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INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

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FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

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