Documento senza titolo
La Coordinadora Nacional de Resistencia Popular, coalizione di diversi settori rappresentativi e popolari dall’anno 2003 sostiene la lotta contro la privatizzazione dell’acqua potabile in Honduras attraverso diversi strumenti di pressione ha sollevato sacche di resistenza per proteggere l’acqua in tutto il Paese.
Ciononostante e nonostante promesse scritte e accordi con i Presidenti dei 5 gruppi parlamentari del Congresso Nazionale, nel settembre del 2003 è stata emessa una legge quadro del settore acqua, disseminata di trappole e corruzione, su cui il BID (Banco Interamericano de Desarrollo) ha infilato unghie e dollari per aprire la porta alla privatizzazione della risorsa.
Questa legge comporta la cessione degli acquedotti che sono gestiti dal SANAA (l’impresa statale) alle municipalità; nel nostro Paese questa è stata chiamata la “muniprivatizzazione”, a cui ha fatto seguito la critica serrata da parte del popolo honduregno e delle nostre organizzazioni a questo processo mascherato, che cerca di svuotare l’impresa statale e trasferire i sistemi gestione alle municipalità, finora incapaci di gestire perfino il ciclo dei rifiuti.
Dal 2003 il nostro popolo ha continuato a lottare chiedendo la deroga della legge. E’ stato necessario occupare istituzioni, vie pubbliche e strade, manifestazioni, scioperi cittadini, riunioni con funzionari, ecc. Alla stesso tempo abbiamo presentato una proposta di legge quadro del settore, che è stata «messa nel cassetto» dal Congresso Nazionale dal 2003. Non possiamo non riconoscere le lotte di Comayagua, Tegucigalpa, La Ceiba, El Progreso, Potrerillos, Savá, Tela, Villanueva, Choloma e altre città dove si è cercato di impedire il passaggio degli acquedotti alle municipalità.
Oggi, dopo tante lotte e dopo aver partecipato in tanti incontri e scambi a livello nazionale, regionale e internazionale in difesa dell’acqua e di altri diritti, siamo stati capaci di strutturare un’idea, di articolare un concetto sulla base di una graduale auto formazione, apprendendo anche dalle lotte di altri popoli come quelli di Bolivia, Ecuador, Argentina, Messico, El Salvador, in cui “l’acqua è un diritto umano, non è una mercanzia” e questo ci ha permesso con maggior forza e convinzione di chiedere al presente governo:
a) La deroga della Legge Quadro dell’Acqua Potabile e Risanamento
b) Di sospendere nel Congresso Nazionale la discussione della Legge Generale delle Acque, per formulare una nuova legge con la partecipazione delle organizzazioni firmatarie, in cui si impedisce la privatizzazione dell’acqua e la regolamentazione dell’amministrazione dell’acqua potabile rispettando la nostra proposta del 1° giugno 2003 presentata al Congresso Nazionale
c) Di impedire lo sfruttamento per concessione dei fiumi, ruscelli e fonti d'acqua
Nel 2008 il Governo di Manuel Zelaya Rosales ha acconsentito di discutere questo e altri temi, impegnandosi a esaminare la nostra proposta di legge che, una volta analizzata, ha dichiarato di
appoggiare e che l’avrebbe inviata al Congresso Nazionale.
Questo non è stato fatto immediatamente, per diverse ragioni, però a partire dalla recente riunione con il Presidente, i suoi ministri e i responsabili regionali della Coordinadora Nacional de Resistencia Popular avvenuta sabato 25 aprile, il Presidente della Repubblica ha assunto l’impegno di inviare al Congresso Nazionale la nostra proposta, attraverso una sua iniziativa di legge per cercare di derogare la legge precedente e di emetterne una nuova sulla base della nostra proposta.
Il Presidente ha detto testualmente:«L’accesso all’acqua potabile è un diritto umano, non si può mercificare e pertanto non si può municipalizzare...». Questo non è tutto, però a nostro giudizio è un gran passo in avanti, perchè alla nostra idea si somma l’espressione del Governo Centrale per fare pressione sul Congresso Nazionale per ottenere l’obiettivo di “una nuova legge quadro dell’acqua, senza mercificazione”.
Allo stesso modo il Presidente ha trasmesso istruzioni chiare all’attuale gerente del SANAA per impedire nuove cessioni di acquedotti alle municipalità.
Si è anche impegnato a inviare un sollecito al Congresso Nazionale perché venga sospesa la discussione della Legge Generale dell’Acqua, in virtù del fatto che non è stata discussa e condivisa consultando le nostre organizzazioni e parti sociali; fintanto che non si otterrà un consenso.
Da parte della Coordinadora chiediamo che si ritiri la proposta di legge presentata dalla Segreteria delle Risorse Naturali e dell’Ambiente, dato che a nostro giudizio esistono elementi che attentano all’acqua pubblica e ne comportano la mercantilizzazione in tutti i suoi usi.
La lotta ha preso un andamento positivo, ma non abbiamo ancora vinto. La difesa dell’acqua ad ogni livello deve continuare più a fondo fino al momento in cui avremo chiaro che l’accesso all’acqua sia riconosciuto come diritto umano, così come la sua conservazione, gestione e uso; un diritto che deve essere considerato un problema di sicurezza nazionale per tutto il nostro popolo, e che dobbiamo elevare a livello costituzionale con l’indipendenza e l’autonomia della nostra lotta.
adelante compañer@s, sin luchas no hay victorias.
Erasto Reyes
Bloque popular
Mayo 5 de 2009