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CANCUN: MONDO ITALIA ANDATA E RITORTNO
In difesa derll'acqua e dei territori. Cresce la consapevolezza. E ci si prepara a partecipare in diversi modi, al forum per i cambiamenti climatici. In Messico fino al 10 dicembre.
Luca Tornatore
[27/11/2010 16.29.27]



A dicembre a Cancun si svolgerà il COP-16, la sedicesima «conferenza delle parti» delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici. Così come a Copenhagen e nei precedenti rounds, in Messico l’oggetto della discussione sarà sostanzialmente la governance dell’energia. Si tratterà, attraverso l’architettura di un nuovo mercato delle emissioni [Kyoto va in scadenza senza aver ottenuto altro risultato che un fiorente commercio di crediti di CO-2 equivalente], di stabilire gli equilibri che determineranno chi, come, dove, quando e quanto potrà produrre energia, e appropriandosi di quali sorgenti primarie.
Parallelamente, si tratterà di ri-stabilire le quote relative di possesso del diritto di inquinare, devastare, predare le risorse e utilizzarle per quella stessa razionalità produttiva che ha prodotto, e sta intensificando, la più profonda ed estesa crisi ecologica e sociale che l’umanità abbia mai conosciuto. Che non abbia nome, o che si chiami green economy, la turboproduzione necessita di una accumulazione esponenziale e non può fare a meno, per sua natura, di invadere ogni spazio, esaurire ogni risorsa, piegare le necessità della vita – umana o meno – alle sue proprie necessità. Il logòs della narrazione che tesse il comando a cui il bios è sottoposto oggi a livello globale non è in discussione, nel COP-16.
E tuttavia, Cancun, per noi e per milioni di donne e uomini in tutto il mondo, non è un luogo, né un singolo momento. Cancun è un «d’ora in poi», il «luogo comune» dove vogliamo costruire la possibilità per tutti e per ciascuno di vivere in giustizia e dignità.
Ciò di cui abbiamo bisogno, ciò che desideriamo, ciò che meritiamo è una società diversa, che si sviluppa non intorno all’imperativo della produzione ma piuttosto della generazione, che non vuole consumare ma godere, che non vuole predare e appropriarsi ma condividere, istituendo e re-istituendo il comune ogni giorno, dovunque, a chi e a ciò che vive intorno. Una società il cui fine è la vita, libera, potente, generante e ri-generante, integra e originaria nel suo diritto generalizzato e orizzontale di accesso al comune, al bios, a ciò che rende possibile e godibile la vita stessa.
Di ciò ci parla l’accordo uscito dall’assemblea di Cochabamba, e noi accogliamo e riconosciamo questo desiderio e diritto comune. Di ciò parla il nuovo movimento per la giustizia globale, ecologica e sociale che è nato a Copenhagen, e cammina verso Cancun e oltre: del fatto che la radice profonda della crisi che abbiamo di fronte, che invade le nostre vite ogni giorno in mille modi diversi, sta nel fatto che la vita in ogni sua singola molecola è sottoposta, comandata dalla razionalità della produzione, un’accumulazione di ricchezza che, oltretutto, non ci appartiene mai. Piuttosto, fa di noi e di tutto il mondo dei «banditi»: banditi dall’accesso a ciò che rende la vita libera, dignitosa, autonoma, alle volte addirittura soltanto possibile. A partire dal nostro «stato di salute», la cui definizione è un campo di battaglia ed è individuato nella nostra capacità di partecipare al processo di accumulazione, sia nel fornire lavoro vivo, consumo, supporto ai desideri, sia nel ricadere entro i processi di cura e disciplina. Parallelamente, per l’ecosistema, lo «stato di salute» coincide con la capacità di continuare a fornire i servizi essenziali che assicurano la riproduzione delle condizioni e dei beni comuni necessari alla vita e quindi alla produzione. Il ciclo e la purificazione dell’acqua e dell’aria, la regolazione delle risorse idriche e le mitigazioni climatiche, la produzione di cibo e la biodiversità, sono solo alcuni di questi «servizi» che vengono gratuitamente forniti dagli ecosistemi locali e dal pianeta. Ad essi si aggiunge la capacità essenziale di riassorbire e diluire gli scarti metabolici di processi produttivi che costitutivamente si sono sviluppati assumendo la disponibilità infinita di tale capacità, includendo intrinsecamente il rifiuto come prodotto terminale e affidando all’ecosistema lo stoccaggio e la diluizione dei composti tossici necessari ai cicli.
La potenza tecnologica dispiegata nei processi produttivi ha accresciuto a dismisura la pressione antropica ad ogni scala, inserendosi in profondità nei meccanismi biologici [ad esempio con gli ogm, o con innumerevoli composti chimici] e fisici [ad esempio modificando la composizione chimica dell’atmosfera], dilatandone la scala spaziale all’intero pianeta e proiettandola per centinaia o migliaia di anni nel futuro. Una potenza tecnologica governata, di fatto, dalla ricerca della massima e immediata profittabilità più che del massimo vantaggio per tutti e ciascuno [equilibri ecologici compresi]. 
Questa disponibilità della «capacità di vita», dell’insieme del comune naturale e del «comune artificiale» delle idee, dei saperi, dei desideri, è diventata la principale condizione e il principale fattore produttivo, e le qualità della sua captazione si traducono nella qualità del nostro assoggettamento individuale e globale. Si tratta della più grossa accumulazione originaria che abbiamo di fronte.
Il movimento per la giustizia ecologica parla delle radici profonde di questo attacco generale al vivente, perché non c’è una possibilità di vita separata artificialmente dall’ecosistema globale, che la garantisce per tutti o per nessuno.
L’orizzonte possibile, necessario e generatore di nuove prospettive è la costruzione del «comune». Andare a Cancun significa quindi esserci già, significa raccogliere ogni storia di conflitto e di costruzione del comune della propria terra, potenziandole in una costruzione corale. Cancun, come ci ricorda Via Campesina, è già qui ed ora: è nella crisi che viviamo ogni giorno, è su ogni tetto battuto dal sole, in ogni falda e corso d’acqua. È nelle lotte per riprendersi la terra, per bandire gli ogm, verso la sovranità alimentare e un’agricoltura di prossimità, in quelle per le bonifiche dai veleni e per esigere che il debito climatico ed ecologico sia ripagato ovunque. Cancun è nella difesa dell’acqua da chi la vuole trasformare in una merce, è nelle mobilitazioni per dire no al nucleare e perché l’energia diffusa non sia una proprietà né pubblica né privata, ma un bene comune a cui attingere e di cui aver cura, al riparo dalle logiche di sfruttamento e produzione. Cancun è nella consapevolezza che volere reddito, affermare che la crisi non la vogliamo pagare noi, in nessun modo, significa interrogarsi fino in fondo su come si lavora e su cosa si produce.
Cancun è già nelle lotte sociali per la sottrazione della vita alla logica dell’accumulazione e del profitto e della precarietà, che consiste nel ritenere che la vita intera [fino al suo dna] sia a disposizione dei tempi e delle necessità dell’accumulazione di ricchezza [altrui], corrompendo il carattere stupendo dell’essere umano, riducendoci a una nuvola di atomi in collisione, in competizione l’uno contro l’altro.
Andare a Cancun significa affermare con forza che è finito il tempo in cui si accetta il dominio della produzione, perché – oltre alla devastazione ecologica e alle sue conseguenze – ciò genera il dominio sulle relazioni e sui nessi sociali, determina quella microfisica del potere «in quei processi continui ed ininterrotti che assoggettano i corpi, dirigono i gesti, reggono i comportamenti». La vita nel suo desiderio, nella sua qualità, nelle relazioni che abbiamo gli uni con altri, non è più disponibile.

Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

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Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

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Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

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rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

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Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

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MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

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El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

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LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

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INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

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FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

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