" YAKU - L'acqua é di tutti e di nessuno
  
.: ARCHIVIO NEWS :.
NEWSLETTER
CERCA




    prima pagina > latinoamerica > colombia

COLOMBIA: LO STATO SPIONE
[04/07/2009 15.27.15]



Il Colectivo de Abogados José Alvear Restrepo CAJAR, Organizzazione non governativa
di difesa dei diritti umani, presenta alla comunità internazionale le ultime scoperte
relazionate alle attività illegali di intelligence sviluppate dal DAS, organismo di sicurezza e
di intelligence più importante dello Stato colombiano, contro le organizzazioni dei diritti
umani.

Riconosciamo che tutti gli Stati hanno bisogno di un sistema di intelligence efficace per
garantire l'esercizio della sovranità, l'autodeterminazione e la sicurezza della società e
dello Stato. Pero, tale servizio di intelligence deve essere fondato nel rispetto assoluto dei
diritti umani e sui principi che supportano uno Stato democratico e sociale di diritto. In altre
parole, le agenzie di intelligence devono sottomettersi alla legge ed alla Costituzione
Politica prima che essere strumenti di un governo o di entità alleate o al servizio delle
organizzazioni criminali organizzate come i gruppi paramilitari.

Nonostante questo in Colombia la storia ci ha dimostrato che gli organismi di sicurezza
dello Stato hanno conferito trattamento di nemici a coloro che dalla società si impegnano
per la difesa e la promozione dei diritti umani. Così a partire dal febbraio 2004, si è
incrementata sostanzialmente la persecuzione contro le organizzazioni dei diritti umani da
parte del DAS. Questa entità ha creato gruppi speciali di intelligence strategica con lo
scopo di perseguitare in maniera strutturale le organizzazioni di diritti umani considerandoli
“una minaccia o rischio per la sicurezza nazionale”.

In questo contesto, il DAS ha deciso di realizzare attività di intelligence contro il CAJAR
attraverso una molto onerosa, prolungata e sofisticata operazione chiamata
“OPERAZIONE TRASMILENIO” finanziata sotto la voce SPESE RISERVATE. La
menzionata OPERAZIONE TRASMILENIO consiste nella raccolta di informazioni su
questa ONG di diritti umani e dei suoi componenti. Nello sviluppo della stessa si sono
ricavate informazioni relative alla difesa dei diritti umani, sulla cooperazione internazionale
e sulle condizioni finanziarie del CAJAR.

Tra le attività di intelligence realizzate dal DAS contro i membri del CCAJAR, si
evidenziano: l'identificazione del loro nucleo familiare, informazioni biografiche, lavorative,
economiche e finanziarie; elaborazione di profili politici e psicologici; recupero di impronte
digitali, individuazione delle routine e spostamenti, realizzazione di pedinamenti in tutto il
paese, così come la vigilanza permanente da punti fissi di osservazione (affittando
abitazioni); registrazioni fotografiche e video degli avvocati e delle loro famiglie, così come
dei loro posti di residenza e lavoro, intercettazione su grande scala di linee telefoniche,
posta elettronica, verifica dei loro movimenti migratori ed elenco dei loro contatti nazionali
e internazionali, ecc. Per ottenere queste informazioni hanno cercato i dati nel data base
del Programma Ufficiale di Protezione a Difensori, enti pubblici e privati e altri che loro
denominano “fonti umani e tecniche” e incluso perquisendo la spazzatura dei luoghi di
residenza e degli uffici di lavoro degli avvocati. Vale la pena far presente, che i lavori di
intelligence hanno incluso temerarie e infondate accuse contro i membri del CCAJAR, le
quali non sono state provate nonostante vari anni di permanente ed esaustiva attività di
intelligence illegale e clandestina.

Ci colpisce particolarmente che la tenace persecuzione contra il CAJAR da parte del DAS,
concorda sia con i segnalamenti realizzati dal presidente della Repubblica e da alcuni dei
suoi più alti funzionari contra questa ONG, sia con le sistematiche minacce e attacchi
contro i suoi membri. Per esempio, il pacco ricevuto per posta nel maggio del 2005 alla
sua residenza dall'allora presidente del CCAJAR che appariva come inviato dal nonno da
un municipio e un indirizzo che corrispondono alla casa dove trascorse la sua infanzia e
che conteneva una minaccia scritta contro la sua famiglia e la sua piccola figlia,
accompagnata da una bambola decapitata, squartata, bruciata e macchiata con smalto
rosso a indicare sangue, dimostra che questo macabro messaggio di minaccia conteneva
informazioni ottenute con lavori di intelligence svolti contro questa avvocata da parte del
DAS.

Le attività del CAJAR che hanno destato maggiormente l'attenzione dei segugi del DAS
sono quelle relazionate alla rappresentazione in sede legale delle vittime, specialmente il
lavoro con la Corte Penale Internazionale, la Commissione e la Corte Interamericana dei
Diritti Umani e le Nazioni Unite. Allo stesso modo c'è stato un interesse speciale per le
missioni internazionali (ufficiali e non governative) sui diritti umani che hanno visitato il
paese. Alcune di esse sono state oggetto di controlli millimetrici e i loro componenti e
passaporti filmati e fotografati con chiaro disprezzo per la comunità e gli organismi
internazionali. Tutto indica che “tutto ciò che puzzava di diritti umani” si convertiva in
obiettivo di intelligence per il DAS che considera i diritti umani ed il lavoro che li rivendica –
in se e per sé – come una minaccia istituzionale, scordando che sono i violatori dei diritti
umani che fanno perdere prestigio e minacciano lo Stato e non chi fa sentire la propria
voce per reclamare verità a giustizia.

Quali scopi persegue il DAS con questa politica ufficiale di persecuzione e repressione
contro le organizzazioni dei diritti umani e contro le attività che li fomentano e difendono?
Con piena convinzione manifestiamo che il DAS ha realizzato e realizza questi lavori di
intelligence contro le organizzazioni dei diritti umani per neutralizzare e sabotare i loro
lavori in difesa e promozione dei diritti umani attraverso il terrore che risveglia la sua
“intelligence offensiva e strategica” come meccanismo di guerra psicologica. Infatti tra i
memorandum e le missioni di lavoro di cui fu incaricato il gruppo G3, spiccavano i
pedinamenti a organizzazioni e persone di tendenze oppositrici rispetto alle politiche
governative con lo scopo di “restringere o neutralizzare le loro azioni” e negli atti delle
riunioni di questo gruppo si sottolinea che queste attività devono condurre alla

incriminazione o alla realizzazione di operazioni di intelligence sotto copertura
(diverse fase della guerra psicologica, di stratagemma politico, ecc.).

Di conseguenza, quelle azioni cercavano o cercano anche di incriminare arbitrariamente i
difensori di diritti umani. La storia ci insegna anche che i rapporti di intelligence sono soliti
essere la fase previa di più gravi attacchi contro le vittime di questi generalizzati e
sistematici compiti di intelligence, che possono includere attentati contra la vita delle
vittime. Senza dubbio, le attività del DAS contro le ONG, mettono in grave rischio la vita
dei difensori di diritti umani e minacciano seriamente l'esercizio delle loro legittima attività.

L'utilizzo arbitrario del DAS per portare avanti azioni di intelligence strategica contro le
ONG dei diritti umani costituisce la prova più indiscutibile dell'assenza di volontà politica
del governo di rinunciare definitivamente alla persecuzione contro i difensori di diritti
umani, il che riafferma la politica ufficiale non dichiarata di chiudere spazi e negare
garanzie alle organizzazioni di diritti umani, così come di perseguitare sistematicamente i
loro componenti. Vale la pena ricordare che la persecuzione ha anche colpito giornalisti,
dirigenti politici e sociali, parlamentari e incluso magistrati della Corte Suprema di
Giustizia, questi ultimi per aver osato fare giustizia contro personaggi che erano sempre
apparsi “intoccabili” e favoriti dall'impunità che offre il potere.

Consideriamo fondamentalmente che le attività di intelligence sviluppate contro il CAJAR e
altre ONG di diritti umani furono pianificate, decise ed eseguite al più alto livello all'interno
del DAS, in ottemperanza alle direttive dell'alto governo, il quale riceve informazioni
periodiche da quei lavori. Infatti, è il potere esecutivo quello che nomina i capi di questa
entità, quattro delle quali sono sotto indagine per questi fatti. Inoltre sotto
l'amministrazione dell'attuale governo, cariche importanti all'interno della struttura del DAS
furono occupate da ex ufficiali dell'Armata, il che ha permesso una crescente
militarizzazione di questa entità di natura puramente civile, il che a sua volta facilitò che i
difensori dei diritti umani si convertissero nel principale obiettivo od oggetto delle sue
azioni di intelligence offensiva e strategica.

Senza dubbio, questa sistematica e generalizzata persecuzione contro le ONG dei diritti
umani, costituisce un crimine di lesa umanità alla luce dello statuto di Roma, così come lo
ha manifestato in un recente dibattito pubblico il senatore Gustavo Petro.

Storicamente, il CAJAR ha rappresentato le vittime in numerosi casi di gravi violazioni ai
diritti umani in cui erano coinvolti funzionari del DAS. Attualmente rappresentiamo le
famiglie dei sindacalisti uccisi dai paramilitari, dopo che Jorge Noguera Cotes nella sua
condizione di direttore del DAS consegnò a queste organizzazioni criminali un elenco di
sindacalisti con lo scopo di farli assassinare. Recentemente, Jorge Aurelio Noguera Cotes,
è stato chiamato in giudizio, per l'omicidio dei sindacalisti, così come per associazione a
delinquere per la sua alleanza con il paramilitarismo.

Alla luce di quanto sopra, responsabilizziamo unicamente ed esclusivamente l'alto
governo nella persona del presidente della repubblica di qualsiasi attacco contro i membri
del Colectivo de Abogados José Alvear Restrepo o contro i membri delle loro famiglie.

Il Colectivo de Abogados José Alvear Restrepo, da questo esposto, esige al governo
colombiano e dallo Stato:

1. Lo smantellamento totale del DAS

2. La creazione legale e partecipativa di una commissione integrata da personalità di
riconosciuto livello accademico e morale che proponga una nuova entità di
intelligence basata nel rispetto totale dei diritti umani, nell'attaccamento ai più cari
precetti democratici che governano uno Stato sociale e di diritto, in armonia con
parametri internazionali sul tema. La nuova identità dovrà avere salvaguardie legali
efficaci per garantire i diritti di cittadinanza, così come meccanismi di monitoraggio
civile e parlamentare, riguardo alla sua funzione d'intelligence.

3. La declassificazione immediata di tutti i rapporti di intelligence presenti nel DAS,
nelle forze militari e di polizia contro le ONG di diritti umani ed in particolare contro il
CAJAR. Questi rapporti devono essere consegnati ai diretti interessati e cancellati
dagli archivi ufficiali.

4.Risultati immediati e concreti nelle indagini penali e disciplinari aperte contro i
quattro ex direttori del DAS (Jorge Aurelio Noguera Cotes; Andrés Mauricio Peñate;
Maria del Pilar Hurtado y Joaquín Polo), così come contro gli altri responsabili di
questi atti. Questi risultati ci dovranno essere, nonostante il cambio recente del
Procuratore Generale ed il prossimo cambiamento del Fiscale Generale della
Nazione.

5.La cessazione immediata e definitiva delle ostilità, persecuzioni, attività di
intelligence, minacce e attacchi contro le ONG dei diritti umani e il CCAJAR in
particolare, da parte dello Stato e dei suoi organismi di sicurezza .

6.La concessione di tutte le garanzie ai difensori dei diritti umani per lo sviluppo del
loro lavoro, così come tutte le misure necessarie per la protezione fisica e
psicologica loro e delle loro famiglie.

Bogotá, Colombia, 25 Giugno 2009

Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

...

Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

...

Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

...

rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

...

Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

...

MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

...

El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

...

LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

...

INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

...

FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

...

..................................................................................................................................................................................................................................................
© 2008 - Onlus Yaku - C.F. 96077070223 - redazione@yaku.eu - MAPPA DEL SITO