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BRASILE: TERRE INDIGENE MINACCIATE. ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE
e Marina Silva, ministra dell'Ambiente, si dimette
Silvia Zaccaria
[21/06/2008 10.56.38]



Documento senza titolo

Con la nostra visione dal basso ci interessa richiamare l’ attenzione su alcuni gravi eventi che concernono la situazione dei popoli indigeni, in particolare quelli dello Stato di Roraima e la situazione di galoppante devastazione dell’ amazzonia.

I popoli indigeni di Roraima sono attualmente oggetto di una nuova offensiva da parte delle forze anti-indigene del Brasile: il settore dell’agro-business, i militari e la bancada ruralista, l’ala più conservatrice del Parlamento.

Questa, mentre accusa gli indigeni di “internazionalizzare” l’Amazzonia, è sempre stata la principale responsabile della penetrazione di forze esterne e della privatizzazione delle terre amazzoniche, a beneficio di interessi stranieri.

Si afferma che gli indigeni ostacolano lo sviluppo dello stato, ma in verità non si dice che ci sono imprese minerarie brasiliane e multinazionali che non aspettano altro che mettere le mani sui giacimenti presenti in quelle terre. L’ISA – Istituto Socio Ambiental di Sao Paulo – stimava in un suo studio che l’88% delle terre indigene dell’Amazzonia potrebbero essere interessate dallo sfruttamento minerario.

Nell’aprile scorso, con la ripresa della terza fase dell’operazione Upatakon, Terra libera, tesa ad espellere gli invasori dalla Terra Indigena Raposa Serra do Sol, i politici di Roraima, i militari e anche una parte della società civile, sono tornati a chiedere di annullare il decreto del Ministro della Giustizia che riconosce la terra indigena, che a loro parere andrebbe ridotta in “piccole isole”, garantendo così la presenza dei coltivatori di riso nell’area. Questi sarebbero infatti fondamentali per lo sviluppo dello stato e senza di loro gli indigeni morirebbero di fame. Inoltre, la sovranità del Paese sarebbe a rischio, visto che la terra indigena è situata in un’area di frontiera. E infine il ritornello di sempre: “troppa terra per pochi indios”…

Intanto la situazione è precipitata: da un lato i latifondisti, capeggiati dal “signore di Roraima”, Paulo Cesar Quarteiro, hanno attaccato e ferito gravemente alcuni indigeni, utilizzando anche alcuni indigeni cooptati; dall’altro il Supremo Tribunale Federale di Brasilia ha accolto la richiesta di revisione del processo di omologazione della terra. La decisione sarà presa entro giugno e, se fosse favorevole ai latifondisti, rappresenterebbe un precedente pericolosissimo, che aprirebbe la strada alla revisione di tutti i processi di definizione delle terre indigene in Brasile.

Indigeni e media

In questi ultimi mesi, le vicende di Roraima hanno conquistato le prime pagine dei giornali nazionali. E, incredibile dictu, per una volta alcuni tra i principali media brasiliani come la Folha de Sao Paulo, si sono schierati con i popoli indigeni. Ma non O Globo.

José Ribamar Bessa Freire, noto e lucidissimo editorialista del Diário do Amazonas, sulla sua colonna settimanale Taquiprati riporta le dichiarazioni rilasciate proprio a O Globo dal Comandante Militare dell’Amazzonia, generale Augusto Heleno, secondo il quale la terra indigena Raposa Serra do Sol, demarcata dall’ex presidente Fernando Henrique Cardoso nel 1998 e omologata da Lula nel 2005, costituisce una minaccia alla sovranità nazionale. In questo attacco è stato appoggiato dal colonnello Jarbas Passarinho, ex-ministro dell’Educazione durante la dittatura militare che, all’epoca, aveva difeso gli accordi MEC/USAID favorevoli all’intervento nord americano nelle università brasiliane. Però, per quel che riguarda le terre indigene, improvvisamente Passarinho diventa “nazionalista”, e dichiara che Raposa do Sol è una “frontiera viva”, occupata da fazendas produttive e la sua delimitazione minaccia l’integrità nazionale. O Globo ha lanciato una campagna isterica di disinformazione, urlando nei titoli delle prime pagine che gli indios vogliono mozzare il Brasile. L’editoriale “Stupidità indigena” ha pontificato che “è ingiustificabile dare agli indios delle zone di terre” perché significa “destabilizzare l’agricoltura locale”.

Ancora più gravi e sconcertanti sono le posizioni assunte da alcuni politici, come il deputato del Partito Comunista del Brasile Aldo Rabelo, che ha affermato che “la demarcazione continua della riserva Raposa Serra do Sol è stato un errore politico dello stato brasiliano”.

A Rabelo ha risposto lo stesso Bessa Freire in una intervista alla Radio Bandeirantes: “Come è possibile che qualche centinaio di indios, che amano il Brasile, armati di arco e frecce, possono minacciare la sovranità nazionale?. Esistono basi militari dentro le terre indigene delle fasce di frontiera e molti indios servono l’Esercito come soldati. E poi gli indios si sentono brasiliani a tutti gli effetti. Basta entrare nelle maloche indigene durante i Mondiali e si troveranno tutte le comunità con la tv alimentata da batterie di macchine che vibrano ad ogni goal del Brasile”.

E conclude: “non si può disinformare, impunemente, le persone: bisogna che i brasiliani si mettano in testa una volta per tutte che “secondo quanto afferma la Costituzione dell’88, le terre indigene appartengono all’Unione e non feriscono la sovranità nazionale. I “difensori della Patria”, quelli sì, difendono in verità gli interessi privati - e non nazionali - delle oligarchie che, come uccelli predatori, credono che tutto ciò che è pubblico gli appartenga di diritto. Gli indios no. Guardiani delle terre dell’Unione, costituiscono una garanzia della sovranità nazionale, e della socio- biodiversità”.

Lula perde Marina

Marina Silva, la ministra dell’Ambiente, originaria dello stato dell’Acre come Chico Mendes, che rappresentava nel governo brasiliano la voce di milioni di riberinhos, seringueiros, indigeni e altri popoli della foresta, ha dato le dimissioni il 13 maggio scorso dopo aver resistito per 5 lunghi e difficili anni.

Marina era una di loro, una "cabocla da Amazonia", e per questo non ha potuto più reggere le logiche di potere che hanno determinato il fatto che la gestione del programma “Amazzonia sostenibile”, da lei stessa creato, fosse affidata al Ministro per le "Questione Strategiche".

Con l’uscita di scena di Marina, ci sono maggiori probabilità che si realizzi l'auspicio di Blairo Maggi, latifondiario, maggiore produttore di soia al mondo nonchè governatore del Mato Grosso e alleato politico di Lula: che l'Amazzonia diventi un grande parco nazionale, di dimensioni notevolmente ridotte rispetto a quelle attuali. Tutti gli attuali provvedimenti governativi che riguardano l'Amazzonia - espansione dei canaviais (piantagioni di canna zucchero) per gli agro-combustibili, costruzione di dighe e centrali idroelettriche, in linea con il programma nazionale PAC (Patto di accelerazione della Crescita), ripresa delle attivitità minerarie, revisione delle terre destinate ai popoli indigeni e alle RESEX, riserve estrattive sostenbili - sembrano essere assolutamente in linea con questo piano.

MININOTIZIARIO AMERICALATINA DAL BASSO - n. 47 del 10 giugno 2008

A cura della Fondazione Neno Zanchetta

PER CHI VOLESSE CONTRIBUIRE ALLA CAMPAGNA IN DIFESA DEI POPOLI INDIGENI DI RORAIMA : MODELLO DI LETTERA DA SCRIVERE E INDIRIZZI CUI INVIARE

Eccellentissimo Signore,

Le comunità indigene Macuxi, Wapixana, Taurepang, Patamona e Ingarikó stanno vivendo momenti di angoscia, per l’annuncio fatto dal Supremo Tribunale Federale di voler ridurre la superficie della Terra Indigena Raposa Serra do Sol, dopo aver decretato la sospensione del ritiro degli invasori dalla loro terra.

La ratifica del decreto di omologazione della Terra indigena Raposa Serra do Sol, è fondamentale per i popoli indigeni, ma allo stesso tempo sappiamo che questo ha tenuto conto di vari interessi pubblici nazionali. Al contrario, se la decisione del Supremo Tribunale Federale fosse favorevole agli invasori, si aprirebbe un precedente gravissimo nella legislazione brasiliana: tutte le terre indigene del Brasile, demarcate, omologate e registrate, potrebbero essere contestate e riviste.

Nel 2005 la Terra Indígena Raposa Serra do Sol è stata omologata e registrata, in accordo con la Costituzione Federale del Brasile e con il diritto internazionale (Convenzione 169 dell’ OIT e Dichiarazione dell’ONU sui Diritti dei Popoli Indigeni). Restava aperta solo la questione dell’espulsione degli invasori.
Per questo sollecitiamo il Supremo Tribunale Federale a ratificare il decreto di omologazione della Terra Indigena Raposa Serra do Sol, espellendo gli invasori e rendendo finalmente giustizia ai popoli indigeni, dopo 34 anni di lotte e sofferenze.

Firma

PRESIDÊNCIA DA REPÚBLICA:

Luiz Inácio Lula da Silva
Fax: (61) 34112222
E-mail: gilcarvalho@planalto.gov.br

STF – SUPREMO TRIBUNAL FEDERAL:

Presidente
Ministro GILMAR MENDES
Telefone: 32174175
Fax: (61) 32174189
E-mail: mgilmar@stf.gov.br

Relator
Ministro CARLOS BRITTO
Telefones: (61) 32174311 / 32174312 / 32174314 / 32174331
Fax: (61) 32174339
E-mail: gabcarlosbritto@stf.gov.br

MINISTRA ELLEN GRACIE
Telefone: (61) 32174221 / 32174242 / 32174241
Fax: (61)32174249
E-mail: silvia.leticia@stf.gov.br

MINISTRO CELSO DE MELLO
Telefone: (61) 32174073

MINISTRO MARCO AURÉLIO
Telefone: (61) 32174281
Fax: (61) 32174309
E-mail: marcoaurelio@stf.gov.br

MINISTRO CEZAR PELUSO
Telefone: (61) 32174191
Fax: (61) 32174219
E-mail: mluciam@stf.gov.br

MINISTRO JOAQUIM BARBOSA
Telefone: 61-32174131
Fax: 61-32174159
E-mail: gabminjoaquim@stf.gov.br

MINISTRO EROS GRAU
Telefone: 61-32174380
Fax: 61-32174399
E-mail: alexandram@stf.gov.br

MINISTRO RICARDO LEWANDOWSKI
Telefone: 61-32174256
Fax: 61-32174279
E-mail: patriciaml@stf.gov.br

MINISTRA CÁRMEN LÚCIA
Telefone: 61-32174342
Fax: 61-32174355 / 61-32174369
E-mail: audienciacarmen@stf.gov.br

MINISTRO MENEZES DIREITO
Telefone: 61-32174102
Fax: 61-32174129
E-mail: gabmdireito@stf.gov.br

Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

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Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

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Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

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rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

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Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

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MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

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El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

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LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

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INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

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FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

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