E' stato liberato con un blitz (erano le prime ore dell'alba in Italia) il presidente socialista Raffael Correa. Sarebbero morti due agenti e ci sarebbero almeno 37 feriti. Correa ha accusato i poliziotti ribelli di aver progttato di ucciderlo. Poche ore fa Correa era stato messo in salvo da un blitz militare che ha rotto l'assedio di poliziotti ribelli attorno all'ospedale in cui si trovava il capo di Stato. Il presidente era stato ricoverato dopo essere stato ferito durante una manifestazione ma si è poi trovato nella condizione di ostaggio per circa dodici ore. Liberato dopo una sparatoria, è stato portato con un suv nel palazzo presidenziale. Il capo della polizia ecuadoregna si è dimesso.
«La rivoluzione dei cittadini non la ferma nessuno, “hasta la victoria siempr”. Qui da noi non finirà come in Honduras», ha detto Correa durante la notte nel discorso fatto ai suoi sostenitori, subito dopo essere stato liberato, precisando che quello di ieri è stato il «giorno più duro del mio governo». I poliziotti che avevano assediato Rafael Correa avevano disperso con i gas lacrimogeni una folla che si era avvicinata all'ospedale dov'era il presidente ecuadoriano
http://www.elpais.com/articulo/internacional/Correa/retoma/control/Ecuador/promete/depuracion/policia/elpepuint/20100930elpepuint_5/Tes
IL COMUNICATO DELLA CONAIE, la Confederazione delle comunità indigene ecuadoriane
La insubordinazione della Polizia, al di là delle sue richieste, mette a nudo alcune rilevanti questioni:
· Il Governo si è concentrato ad indebolire i settori indigeni ed operai della società. Nel frattempo, non ha fatto lo stesso con le destre, le cui strtture di potere anche all’intyerno dello Stato, hanno potuto intanto organizzarsi
· La crisi di questi giorni è stata favorita dal carattere autoritario del Presidente della Repubblica, evidente ad esempio durante le mobilitazioni delle comunità contro le industrie minerarie, represse brutalmente come accaduto a Zamora Chinchipe
· Questo scenario alimenta i settori conservatori della vecchia destra, che lavorano per la restaurazione di una dittatura civile e militare, e sdogana le sue alleanze con i settori più reazionari ed impresariali.
Il movimiento indigeno della CONAIE, con i suoi confederati regionali, manifesta il suo profondo rifiuto della política sociale ed económica gobernativa;nello stesso tempo, denunciamo e prendiamo le distante dalle azioni della destra che ha tentato di mettere in atto un Golpe di stato.
Noi continueremo a lottare per la costruzione di uno Stato Plurinaizonale, con una vera democrazia.
El movimiento indígena ecuatoriano, la CONAIE, con sus Confederaciones regionales y sus organizaciones de base manifiesta ante la sociedad ecuatoriana y la comunidad internacional su rechazo a la política económica y social del gobierno, y con la misma energía rechazamos también las acciones de la derecha que encubierta forma parte de un intento de golpe de estado, y por el contrario seguiremos luchando por la construcción del Estado Plurinacional con una verdadera democracia.
http://www.conaie.org/component/content/article/21-noticas-portal/249-llamamos-a-la-unidad-de-las-organizaciones-sociales-por-una-democracia-plurinacional-de-los-pueblos