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PRIMO COMMENTO AL DDL SULLA LIBERALIZZAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI
segue comunicato di Attac: costruiamo subito un'alleanza contro le privatizzazioni
Marco Bersani - Attac Italia
[02/07/2008 14.11.55]



Documento senza titolo

a)      il Governo ha optato di procedere attraverso un Disegno di Legge e non per Decreto. Questa scelta è dettata innanzitutto dalla impossibilità di dimostrare i requisiti di “necessità ed urgenza”, obbligatori per procedere attraverso decreto. Data l’indifferenza dell’attuale Governo per il rispetto delle procedure, dobbiamo pensare che la scelta del DDL è probabilmente anche dettata da contrasti interni sulla direzione da prendere in merito ai servizi pubblici locali (possibili resistenze da parte della Lega Nord e da una parte di An). La scelta del DDL comporta tempi di approvazione più dilatati, anche se il Governo ha annunciato la volontà di chiudere la partita entro fine luglio

b)      il DDL ricalca sostanzialmente il precedente DDL Lanzillotta, con l’aggiunta del servizio idrico integrato fra i servizi da liberalizzare, che allora era stato escluso grazie alle lotte dei movimenti e alle posizioni tenute dalla sinistra a quel tempo parlamentare; nell’attuale quadro parlamentare, il DDL parte da una sostanziale unanimità;

c)      il DDL si basa su un impianto totalmente liberista, come ben espresso dal primo comma, laddove si parla di “favorire la più ampia diffusione dei principi di concorrenza, di libertà di stabilimento e di libera prestazione dei servizi di tutti gli operatori economici interessati alla gestione di servizi di interesse generale di rilevanza economica in ambito locale”;

d)     primo elemento da rilevare per le lotte per la ripubblicizzazione dell’acqua : il DDL fa esplicito riferimento ai “servizi di interesse generale di rilevanza economica”. Poiché, come diciamo da tempo, non esiste una classificazione dei “servizi di interesse generale di rilevanza economica” che li differenzi dai “servizi di interesse generale” e poiché la gestione di tali servizi, stante la riforma del Titolo V della Costituzione, sono prerogativa degli enti locali, è sufficiente che un ente locale deliberi di definire il servizio idrico –o qualunque altro servizio- come “servizio di interesse generale privo di rilevanza economica” ai sensi dell’art.43 della Costituzione, per poterlo sottrarre al DDL sulle liberalizzazioni e gestirlo attraverso enti di diritto pubblico;

e)      le modalità di affidamento considerate prioritarie sono l’affidamento a privati o a società miste, in cui il privato abbia almeno il 30%; tutte le altre modalità di affidamento sono da considerarsi residuali, con tempi di scadenza e con scelte, che per essere effettuate, devono essere adeguatamente motivate (comma 4);

f)       secondo elemento da rilevare per le lotte per la ripubblicizzazione dell’acqua: tra le forme di gestione, vengono previste solo le SpA (comma 3); tuttavia, ai commi 9 e 10, si fa esplicito riferimento, tra le gestioni “in house” alle aziende speciali; aldilà dell’incongruità del testo normativo, questo significa che il legislatore ritiene le aziende speciali tra le forme di gestione possibili;

g)      il comma 4 si conclude con il seguente capoverso: “Alle società in house si applicano le procedure di selezione pubblica del personale e quelle ad evidenza pubblica per l'acquisto di beni e servizi.” Ulteriore dimostrazione del fatto che le SpA si fanno per deregolamentare i contratti di lavoro e per avere mano libere sugli appalti (vedi le recenti inchieste su Acqualatina e Sorical);

h)      il DDL, al comma 5, dice che tutti gli enti gestori titolari di affidamenti diretti fatti in maniera difforme da quanto previsto (ovvero senza gara), non possono dal giugno 2009 operare in qualsiasi forma su altri territori; dubitando che, nel corso della discussione parlamentare, tale comma rimanga inalterato, il testo comprende anche molte delle attuali SpA che dal 30 giugno 2009 non potranno più operare fuori dal proprio territorio;

i)        con il comma 10, tutti gli affidamenti diretti –da intendersi come aziende speciali, SpA a totale capitale pubblico e SpA miste con affidamento difforme da quanto previsto dal DDL – cessano entro il 31 dicembre 2010. Questo significa, oltre a un attacco alle gestioni “in house”, anche il fatto che molti degli attuali affidamenti a Spa miste cessano alla medesima data (anche qui, è bene dubitare che il testo rimanga tale); per rafforzare questo principio, il comma stabilisce inoltre che, a partire dal 1 gennaio 2011, tutti questi affidamenti saranno soggetti al patto di stabilità interno (strano modo di procedere : si dice che gli affidamenti cessano e poi si dice che dal giorno dopo saranno soggetti al patto di stabilità interno. Dunque non cessano?). In realtà questo comma è sicuramente rivolto a scoraggiare le ripubblicizzazione del servizio idrico, mettendo esplicitamente i costi delle aziende speciali dentro il patto di stabilità interno.

 

 

GOVERNO BERLUSCONI ALL'ATTACCO DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI
COSTRUIAMO SUBITO UN'ALLEANZA CONTRO LE PRIVATIZZAZIONI

Come se decenni di mercificazione dei beni comuni e di messa sul mercato dei servizi pubblici locali non avessero già ampiamente dimostrato i disastrosi risultati della consegna degli stessi al mercato e ai privati, anche il nuovo Governo ci riprova.

Il Ministro dell'Economia Tremonti ha annunciato che il prossimo 18 giugno, in sede di presentazione del Documento di programmazione economico-finanziaria (Dpef), allegherà allo stesso un "Piano per lo sviluppo" che, tra le altre cose, prevede un decreto o un disegno di legge per la messa a gara della gestione di tutti i servizi pubblici locali.

Il solerte Ministro ha inoltre tenuto più volte a precisare come la privatizzazione riguarderà anche l'acqua, dimostrando la precisa volontà di attaccare il movimento che in questi anni si è prodotto con più forza e radicamento territoriale.

E, se qualcuno coltivasse qualche illusione di possibilità parlamentare, ci ha pensato la ministro-ombra del PD, Lanzillotta, a dichiarare il consenso bipartisan dell'intero Parlamento.

Siamo alle solite.

Il modello neoliberista,per continuare ad esistere, ha assoluto bisogno della valorizzazione finanziaria e della messa sul mercato dei beni comuni, in una logica di espropriazione totale dei diritti e di precarizzazione completa della vita delle persone.

Perché si dispieghi l'orizzonte della solitudine competitiva –ciascuno lasciato solo sul mercato in diretta competizione con l'altro- occorre eliminare qualsiasi orizzonte di comune condivisone, qualsiasi spazio pubblico, qualsiasi diritto sociale.

Da qui l'attacco strumentale ai "fannulloni" del lavoro pubblico, il tentativo di eliminare il contratto nazionale e l'espressa volontà di precarizzare definitivamente il lavoro.

Da qui il disegno di privatizzazione totale dei beni comuni e dei servizi pubblici locali per consegnarli ai poteri forti del grande capitale finanziario.

Lasciando al pubblico il solo ruolo di gendarme, e dispiegando in funzione di esso le politiche securitarie, attraverso una attenta seminagione dell'intolleranza sociale e del razzismo contro ogni diversità e della trasformazione in problema di ordine pubblico di ogni conflittualità sociale.

Occorre respingere con forza questa nuova ondata di privatizzazioni.

Perché la consegna al mercato dei beni comuni e dei servizi pubblici è un'espropriazione di democrazia.

Perché tutte le lotte per la ripubblicizzazione dell'acqua, per una diversa politica dei rifiuti che faccia a meno di discariche ed inceneritori, per un nuovo piano energetico che dica basta alla proliferazione di centrali fossili e nucleari e si basi sul risparmio energetico, per un diverso modo di muoversi e di abitare i territori urbani sarebbero vanificate dalla definitiva consegna al mercato di questi beni.

Perché il mercato non conserva, avendo tutto l'interesse a dissipare.

Perché il mercato non universalizza, avendo tutto l'interesse a dividere.

Crediamo sia giunto il momento, così come è stato per la lotta alla direttiva Bolkestein e per il contrasto al precedente DDL Lanzillotta, di costruire da subito una nuova alleanza contro la privatizzazione dei beni comuni e dei servizi pubblici che metta insieme tutte le forze e le realtà che in questi anni, dentro i territori e attraverso esperienze di partecipazione dal basso, hanno indicato la strada di un altro modello sociale e di un altro mondo possibile.

Dicono che privatizzare significa entrare nella modernità.

Non ci interessa. Noi abbiamo in mente il futuro.

 

ATTAC ITALIA

 

Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

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Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

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Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

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rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

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Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

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MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

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El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

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LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

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INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

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FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

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