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GEOTERMIA. AMIATA: ARSENICO E ALTRI MERLETTI
Carlo Carlucci - Comitato di Arcidosso
[02/12/2011 18.25.57]



Le purissime arie dell’Amiata" è ormai espressione obsoleta per i cittadini del posto. La centrale Bagnore 3 scarica nell’aria il doppio dei veleni di tutte le altre centrali amiatine, con Bagnore4 l'aria sarà ancora più inquinata. Ma non basta, a rischio c'è anche la purezza dell'acqua montana, la cui potabilità è già stata compromessa dall'arsenico.

"In Amiata ci sono stati sei anni di deroghe in cui si dichiarava potabile un’acqua con percentuali di arsenico oltre la soglia ammessa"
Era ora che qualcuno, ora che i tempi stringono, riprendesse in mano la protesta contro i piani di Enel e Regione riguardo al raddoppio della produzione geotermica sull’Amiata. È vero che la Regione ha commissionato studi su studi a un fior fiore di esperti, studi molto costosi, teorici ma già ai suoi tempi Eistein sosteneva che l’imparzialità della scienza era oramai una fola. Come il viaggio dell’Assessore Regionale all’ambiente negli USA per vedere coi suoi occhi, e constatare con le sue competenze una centrale geotermica Enel a ciclo binario nel deserto del Nevada. A ciclo binario vuol dire, a ciclo chiuso con zero emissioni e reiniezione dei fluidi. Enel sostiene che sull’Amiata non si possono realizzare centrali geotermiche a ciclo chiuso e difatti, accompagnata da esperti Enel, la dott.ssa Bramerini si è convinta (è laureata in legge) che le centrali geotermiche a ciclo binario, non impattanti, non sono realizzabili sull’Amiata. Ai pochi che ancora si oppongono al dilagare di Enel ha laconicamente riferito il non possumus della Regione. Eppure fior di esperti, non pro Enel naturalmente, sostengono il contrario.

Ma per i sindaci amiatini, tutti allineati al volere del Pd regionale (escluso il sindaco di Abbadia), e per le assuefatte popolazioni locali il volere del Partito equivale a un ipse dixit. Così il Partito ha portato impunemente avanti lo sgamo tutto italico di ben sei anni di deroghe con cui si dichiarava potabile un’acqua con percentuali di arsenico oltre la soglia ammessa. Il regime di deroga prevedeva che le popolazioni venissero avvertite e che nel frattempo - ben 6 anni! - venissero prese adeguate misure contro i veleni nell’idropotabile. Ci abbiamo provato in tutti i modi ad intimare il rispetto della legge, ma qualche volta abbiamo rischiato di essere legnati dai ‘compagni’ di base. Dopo i sei anni e grazie anche a un intervento degli organi comunitari dei filtri a sabbia sono stati messi alle sorgenti più inquinate così da mantenere la soglia dell’arsenico entro i limiti stabiliti dall’OMS. Almeno si spera, un po’ di fiducia va concessa, no? Comunque a forza di irridere (ma di un riso amaro) certe dizioni tipo quella della birra di castagne di Arcidosso ( ottima, l’arsenico del resto è inodore e insapore) fatta con le "purissime acque dell’Amiata" sono per incanto scomparse. Dovrebbero anche far scomparire dalla chiesetta di Bagnore quella lapide che ricorda un futuro Papa venuto da giovane a "ristorarsi con le balsamiche arie e le purissime acque" del luogo. A Bagnore insiste l’attuale centrale Bagnore 3 e fra poco dovrebbe essere eretta, monumento del post mederno, Bagnore 4 su progetto dell’arch. Boeri, vicesindaco della Milano di Pisapia (come è piccolo il mondo). Proprio nelle fonti di Arcidosso l’arsenico è apparso, guarda caso, in concomitanza e in documentata progressione con l’entrata in funzione della centrale Enel (1998). Naturalmente Enel dice che questo arsenico è dovuto alla chiusura delle miniere di mercurio (avvenuta 30 anni prima).
Le vocazioni turistiche dell’Amiata contro i progetti di sviluppo della geotermia avevano visto paladina l’assessore all’ambiente della provincia di Grosseto, la dott.ssa Bramerini (2002, o giù di lì) poi, passata alla Regione, mutate le esigenze politiche, l’opinione e orientamento si fanno di segno opposto. Normale, è la politica.
"Le purissime arie dell’Amiata" è ormai espressione obsoleta.Bagnore 3 scarica nell’aria il doppio dei veleni di tutte le altre centrali amiatine. Figuriamoci quello che succederà con Bagnore 4 di potenza doppia.
In fondo Enel, che in Patagonia si vede ostacolata nelle mega centrali idroelettriche (e sì che è proprietaria di tutti i diritti sulle acque interne) dalle popolazioni locali (dei poveri meticci), in Guatemala dagli indios avverso altre centrali idroelettriche e cosi via in altri paesi in centro e sud America, in Toscana sta trovando la pacchia. Ma come, in un momento storico così delicato, quando ogni scelta in materia energetica andrebbe ormai accuratamente soppesata non da una 'scienza' disposta a dire tutto e il contrario di tutto, col dosaggio accuratissimo degli avverbi qualora, tuttavia...(che servono unicamente a una non assunzione di responsabilità), in una spasmodica ricerca della verità. Di più, nella pressoché inesistenza della amministrazione sono le multinazionali energetiche come Enel a dettar legge sulla conversione delle centrali a olio in centrali a carbone pulito e così via.
Quando sull’Amiata ad esempio l’acqua già ridotta quasi al 50% ( per "cause naturali" of course...) verrà a mancare del tutto, non vi saranno colpevoli in base ad una legge non scritta e tutta italiana detta "dello scaricabarile": l’Enel dirà giustamente che stava al concessionario e cioè all’amministratore cautelarsi, l’amministratore (Pd in questo caso) dirà che aveva commissionato alla ‘scienza’ copiosi studi, la ‘scienza’ chiamata a deporre dirà che tutte, dico tutte le sue conclusioni erano non assolute, ma relativizzate dai famosi qualora, tuttavia, ergo non vi sono colpevoli. Prendiamo il caso del TAV nel Mugello che ha seccato tutte le fonti millenarie alle quali avevano attinto anche Giotto e il Beato Angelico. Il comitato toscano no TAV aveva avvertito i vari Martini, Dominici etc. che facendo una galleria ( è l’abc di qualsiasi geologo) di quelle proporzioni tutte le fonti si sarebbero seccate. Semplice come uno più uno fa due. Semplice, ma non per le eminenze grigie dei politici (Pd). Risultato: condanna in primo grado di tutti gli amministratori coinvolti (il contentino…), tutti assolti in appello in quanto avevano agito in nome del superiore interesse ( pochi, onorevoli minutini risparmiati) della velocità e dello Stato. Forse è più chiaro ora perché in Val di Susa si resiste strenuamente.
La favola del carbone pulito portata avanti a Porto Tolle da Enel, a Vado Ligure da De Benedetti (il patron di Repubblica eL’Espresso) incontra delle forti resistenze ad essere mandata giù. La favola della geotermia amiatina che detiene il triste record per tassi di inquinamento, per tot. morti in più (si dice il 30%), per essere più che una minaccia per la falda acquifera ridotta del 50% alla vigilia del raddoppio della potenza installata, dagli assuefatti indigeni locali è accettata, così come vuole l’Enel, come energia green. E tutti plaudono appunto al Grande Fratello Enel che un anno fa ha messo sul cancello (invalicabile) delle sue centrali la 'lapide', è proprio il caso di dirlo, con la dicitura: Enel Green Power.

Dicevamo che era ora che riprendesse la lotta contro Enel e contro gli amministratori. Sono infatti sopraggiunte forze fresche, persone che si sono trovate insieme in occasione del referendum e successivamente hanno realizzato che il bene primario, l’acqua, sul sacro Mons ad Meata era direttamente e gravemente attaccato dalla geotermia così come voluta da Enel e dal governo regionale. Forze fresche e soprattutto creative, dicevamo, galvanizzate da quella insperata vittoria. Chissà che l’Amiata non potrà riavere in un futuro non lontano le sue acque ritornate "chiare, dolci e fresche" come diceva il Petrarca.
Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

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Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

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Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

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rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

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Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

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MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

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El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

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LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

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INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

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FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

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