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Più di 40 mila persone, con in testa i maestri affiliati alla sezione 10 del Sindacato Nazionale dei Lavoratori dell’Educazione (SNTE), così come abitanti dei municipi di Puente de Ixtla, Jantetelco e Huitzilac – i quali la settimana scorsa soffrirono violenti sgomberi da parte della polizia federale e statale, così come dagli effettivi militari che rimossero i blocchi stradali – hanno marciato questo martedì a Cuernavaca, nello stato di Morelos, in rifiuto dell’Alleanza per la Qualità dell’Educazione (ACE).
I manifestanti, tra i quali professori della sezione 22 del SNTE, di Oaxaca, hanno avvertito il governatore di Morelos, Marco Antonio Adame Castillo, ed il presidente Felipe Calderón che sono in piede di lotta, nonostante siano stati picchiati “con tutta la forza dello Stato”.
Gruppi di dirigenti e civili portavano striscioni con le foto del massacro contro gli studenti nel 1968 e dello sgombero dello scorso 9 ottobre nella strada che passa per Xoxocotla. “Così governa il PAN, come in quei giorni (DIAZ)”, scrissero su una tela che riportava immagini di Calderón Hinojosa e del ex presidente Gustavo Díaz Ordaz.
I contingenti magistrali e civili, che includevano padri di famiglia, alunni, studenti, universitari, operai, militanti dei partiti politici, così come integranti di organizzazioni civili, sociali, contadine e sindacali, hanno effettuato tre marce che sono partite alle 10 della mattina da diversi punti di Cuernavaca. Dopo le 13:30 hanno cominciato ad arrivare allo piazza centrale della capitale del Morelos, dove i docenti stavano tenendo un presidio dallo scorso 18 agosto per esigere la cancellazione dell’alleanza educativa nel dipartimento.
Oltre al rifiuto della ACE, i manifestanti richiedevano il cessare “della repressione e della persecuzione” contro i maestri e gli abitanti che si oppongono al “patto di Gordillo con Calderón”; allo stesso modo, chiedevano un tavolo di dialogo tra i professori e le autorità affinché si risolva il conflitto e si inizi l’anno scolastico 2008-2009.
Davanti al Congresso del Morelos, che era protetto da 500 poliziotti statali, hanno chiesto un giudizio politico contro il governatore Adame Castillo e contro Calderon.
Durante la marcia, abitanti di Xoxocotla hanno raccontato delle torture e delle violenze subite lo scorso giovedi per mano di elementi della PFP e dei militari, i quali “hanno utilizzato tutta la forza dello Stato per difendere l’alleanza di Gordillo; adesso ci appare chiaro che vogliono imporre la ACE con la violenza”, ha detto il dirigente dei 13 pueblos della zona sud, Saúl Roque Morales.
Inoltre, hanno richiesto che l’esercito e la PFP esca da Xoxocotla “immediatamente”. “Per il massacro sofferto, per i feriti innocenti, per la distruzione di case e veicoli, per l’arbitrarietà e l’abuso di potere, abbiamo tutto il diritto di esigere la destituzione definitiva e a tempo indeterminato del governatore Marco Antonio Adame, del segretario generale di Governo, Sergio Alvarez, del segretario di Educazione Statale, José Luis Rodriguez e del direttore dell’Istituto di Educazione Basica dello Stato del Morelos, Aroldo Aguirre Wences”, hanno affermato in un documento.
Nella mattinata, davanti alla mobilitazione, il governatore Marco Antonio Adame si è riunito con i consiglieri nazionali del SNTE inviati da Gordillo per dialogare con i maestri e cercare una soluzione al conflitto.
Bloccano il Congresso del Guerrero
Circa 3 mila membri della Coordinadora Statale dei Lavoratori dell’Educazione del Guerrero (CETEG) hanno circondato gli edifici del Congresso del Governo, obbligando la sospensione della sessione ordinaria della legislatura.
I maestri della CETEG, in sciopero dal primo di settembre, rifiutano l’alleanza educativa. La protesta di questo martedi è stata causata dal fatto che i professori non sono stati ricevuti dal segretario dell’Educazione del Guerrero, José Luis Gonzales de la Vega, come era stato accordato per cercare di pacificare il conflitto.
I rappresentanti fidati dei maestri sono stati nel Congresso del Guerrero da mezzogiorno alle tre del pomeriggio, e verso le otto di sera hanno bloccato nuovamente gli accessi al Palazzo Legislativo.
Nel frattempo, circa 100 dirigenti della sezione 18 del SNTE, guidati da Artemio Ortiz, hanno occupato i magazzini e gli uffici della Segreteria dell’Educazione del Michoacan, esigendo che venisse loro consegnato il materiale scolastico che risulta archiviato da quasi un anno, che “si sta perdendo”. I professori si sono lamentati che il materiale è stato consegnato solo in quegli edifici dove si applica la Alleanza per la Qualità dell’Istruzione, ubicati nei municipi governati dal PRD.
Vedi il video sulla repressione di giovedì scorso nel Morelos da parte dell’esercito