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Lunedì 2 luglio alle prime ore della mattina, la Polizia Nazionale Civile Salvadoreña ha incarcerato, nel Municipio di Suchitoto, Dipartimento di Cuscatlán, le donne Marta Lorena Araujo, Rosa María Centeno, María Haydee Chicas e il signor Manuel Antonio Rodríguez, tutti appartenenti all'Associazione delle Comunità Rurali per lo sviluppo del Salvador (CRIPDES).
Le detenzioni sono scattate quando gli uomini e le donne erano diretti verso la città di Suchitoto per partecipare ad un incontro contro la privatizzazione dell'acqua, che si teneva nel parco centrale della città.
Nella Piazza Centrale del Municipio di Suchitoto, le famiglie di contadini stavano manifestando pacíficamente contro la privatizzazione dell'acqua: il luogo infatti era stato scelto dal presidente del Paese, Elías Antonio Saca, per il lancio ufficiale della nuova Politica Nazionale di decentralizzazione dei servizi basici, avversata dai settori più poveri della popolazione proprio per le previste facilitazioni in tema di privatizzazione dell'acqua, che avrebbero avuto come conseguenza immediata l'aumento del prezzo e l'esclusione automatica dei settori più poveri della popolazione.
I militanti del CRIPDES, anche se non hanno potuto prendere parte alla manifestazione, sono stati comunque repressi dalla polizia, che ha intercettato il veicolo che li trasportava e successivamente, picchiato il conducente.
Dopodichè, sono stati trasportati presso la stazione di polizia di Suchitoto, e poi a Cojutepeque, Santa Cruz Analquito e alla fine, di nuovo a Cojutepeque.
Mentre i prigionieri passavano nel parco dove si svolgeva la manifestazione alla quale partecipavano gli abitanti delle comunità, la gente ha tentato di negoziare la loro liberazione con la Polizia Nazionale. Come risposta, l'Unità di Polizia di Mantenimento dell'ordine - detta UMO - ha mostrato tutta la sua brutalità arrestando altre persone. Sono stati fatti esplodere, da parte della Polizia, alcuni spari e sono stati lanciati gas lacrimogeni, mentre elicotteri sorvolavano la zona come si trattasse di un'operazione militare. L'azione repressiva ha avuto come risultato l'arresto di 16 e più di 50 fra feriti ed intossicati.
Ciò che è successo questo 2 di luglio pone in evidenza la regressione in atto contro la costruzione di un clima di democrazia, iniziata con gli accordi di pace che hanno messo fine al conflitto armato in San Salvador. Si sta infatti profilando una politica di terrorismo di stato che cerca di seminare terrore fra la popolazione e azzittire qualsiasi malcontento della gente di fronte alla politiche impopolari che il governo del presidente Saca sta promuovendo nel Paese.
La repressione della Polizia Nazionale salvadoreña contro famiglie contadine che stavano pacificamente esprimendo il proprio dissenso contro la privatizzazione di un bene comune, contrasta radicalmente con i discorsi dello stesso Antonio Saca sulla sacrosanta libertà d'espressione, la supposta politica d'inclusione, e l'instaurazione di una democrazia completa in San Salvador.
Le botte, gli arresti, le persecuzioni, i voli d'elicotteri, hanno tristemente fatto ricordare i peggiori momenti vissuti dalla popolazione durante l'oscura epoca del militarismo.
Di fronte a questa situazione, i rappresentanti delle organizazioni popolari e sociali apparteneneti al Fronte dell'Unità Sociale per un Nuovo Paese (Frente de Unidad Social por un Nuevo País), hanno presentato un comunicato all'Assemblea Legislativa, mostrando tutta la propria preoccupazione di fronte alle repressioni occorse, con i seguenti punti:
- che venga creata una commissione speciale che investighi sui fatti accaduti a Suchitoto il 2 luglio scorso, secondo gli Art. 131, numeral 32 della Constitución. E inoltre che chiami i ministri della Sicurezza e della Giustizia perché spieghino le azioni della Polizia Nazionale, in violazione ai diritti umani
- che si pronunci pubblicamente contro le persecuzioni, gli arresti e la repressione violenta contro il movimento sociale, sottolineando come tali situazioni di certo non contribuiscono alla costruzione della pace sociale.
Il CRIPDES, così come l'Associazione per la Pace e lo Sviluppo Comunale in San Salvador (Asociación para la Cooperación y el Desarrollo Comunal de El Salvado - CORDES) chiedono il rilascio inmediato dei detenuti, la loro sicurezza fisica e morale, ed esprimono la propria solidarietà ai loro familiari, rinnovando il proprio impegno a lavorare per lo sviluppo economico e sociale delle comunità contadine.