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TRE GIORNI DI DIBATTITO PER COSTRUIRE UN NUOVO SPAZIO POLITICO
[10/10/2008 14.24.34]



Documento senza titolo

Tre giorni di dibattito per costruire un nuovo spazio politico

Venerdì 10 ottobre 2008

L’invito al confronto di tre giorni (il 10, 11 e 12 ottobre prossimi) a Venezia – Marghera al Centro sociale Rivolta che rivolgiamo a tutte le realtà di movimento, alle reti sociali e alle comunità in lotta, ai collettivi e ai singoli, muove da una semplice, ma impegnativa constatazione: siamo all’”anno zero”.
Partiamo dalla consapevolezza che un ciclo si è definitivamente chiuso, che la storia è andata avanti, che delle trasformazioni che hanno intessuto questa storia siamo stati, ognuno a suo modo, tra i protagonisti, e che già siamo dentro, immersi in un nuovo ciclo, quello caratterizzato dalla crisi della globalizzazione (o crisi globale?), e necessariamente ci avviamo in cammino, alla ricerca del modo più adeguato con cui stare dentro questa fase nuova. Ma la profondità di tale passaggio che caratterizza la nostra contemporaneità rende necessario forse parlare di fine di un’epoca, in cui si sono succeduti cicli diversi. Siamo all’anno zero e di una sola cosa siamo certi: il mondo è pieno di ingiustizie e tragedie e l’unica maniera di affrontarlo è pensare di cambiarlo.

Una prima specificazione è qui indispensabile: crisi globale non significa affatto una marcia indietro rispetto alla globalizzazione. La storia non torna mai indietro. Ad essere messo in discussione non è certo il compimento di quel processo che ha determinato un unico mercato, un unico spazio di produzione, scambio e circolazione, i cui confini coincidono ormai con gli stessi limiti fisici del pianeta. Anzi, la crisi è tutt’uno con il compiersi del processo di globalizzazione: la sua estensione, la sua velocità, le sue stesse caratteristiche nulla hanno a che vedere con le forme della crisi fino ad oggi conosciute dal modo di produzione capitalistico. Di nuovo vi è sicuramente il concatenarsi di differenti aspetti: crisi finanziaria, energetica, alimentare ed ecologica si accumulano e mostrano un intreccio inestricabile con la crisi delle forme del comando politico, non solo delle vecchie figure della sovranità statale, ma anche dei modelli di governance che sembravano affermarsi indiscussi sullo scenario globale. La crisi è globale, e nel suo procedere assisteremo a sviluppi inaspettati, certo è che si tratta di crisi della globalizzazione capitalistica dentro alla globalizzazione.

Anche la definizione di "territorio" è un punto che vogliamo chiarire. Non vi possono essere ambiguità sul fatto che il territorio di cui parliamo è ormai interamente riplasmato dalla dimensione globale e dalla sua crisi. Non vi è un ritorno al locale che possa di per sé offrire una risposta efficace alla crisi globale. Teorizzare questo, in tutte le sue varianti di “destra” come di “sinistra”, è letteralmente reazionario, ovvero rappresenta una risposta puramente reattiva e illusoriamente regressiva alle contraddizioni che ci stanno di fronte. Allo stesso modo, quando introduciamo il concetto di “comunità territoriale” non è ad una dimensione originaria, né naturalistica, né geografica che ci riferiamo. E neppure intende alludere ad alcun organicismo: “comunità” è per noi, positivamente, quella dimensione soggettiva, frutto di una decisione politica collettiva, moltitudinaria, che attivamente produce e difende il comune, anche come dato materiale, all’interno di un territorio che non è mai separato, ma fino in fondo implicato nella dimensione globale.

Dire che siamo all’anno zero non significa che azzeriamo il portato di esperienze collettive accumulato precedentemente. Lo sconvolgimento è tale che alcuni, nella grande famiglia della “sinistra”, hanno bisogno di tornare agli anni ‘50 per trovare qualche appiglio. Noi no. Vediamo ciò che è più vicino a noi come una grande ricchezza a cui attingere. Dall’epoca precedente proponiamo di ricavare l’auto-definizione di “no-global”, spesso utilizzata dal senso comune e dai media. In che senso siamo “i no-global” dopo l’esaurimento del “movimento no-global”? Nel senso che di quel ciclo, in chiave genealogica e non identitaria, assumiamo la positiva sedimentazione soggettiva, ovvero la nuova consapevolezza del significato immediatamente globale dell’azione politica, la critica ai modelli economici, sociali e politici neoliberisti che ha saputo anticipare le proporzioni della crisi, la sperimentazione di nuove forme di lotta e la creazione di un nuovo linguaggio che è divenuto lingua globale dei movimenti. In questo senso siamo qui a raccogliere un’ “eredità che non è il lascito di alcuna tradizione”.

Proponiamo che l’idea e la pratica dell’autonomia siano ricomprese, sussunte ed integrate da un più ricco e articolato concetto di indipendenze. E’ un concetto che richiede una doppia lettura, oggettiva e soggettiva, in relazione strettissima con la dimensione delle eccedenze: in primo luogo, perché esso descrive efficacemente il rapporto che intercorre, nell’attuale composizione sociale della moltitudine, tra singolarità e collettivo. In secondo luogo, perché, se assumiamo come all’origine della crisi globale vi sia la strutturale ingovernabilità del rapporto di dominio e sfruttamento che si stabilisce tra le dimensioni eccedenti della cooperazione sociale e produttiva moltitudinaria e la natura parassitaria, confinata nella rendita, del capitale globale, non possiamo che riconoscere nella continua rivendicazione di “indipendenza” (anche qui, senza alcuna confusione con nazionalismi vecchi e sedicenti nuovi) la permanente tensione soggettiva espressa dalle eccedenze produttive e sociali.

E proprio qui si mostra un nesso stringente con l’idea di libertà: innanzitutto, come fattore decisivo nella contrapposizione alle risposte capitalistiche alla crisi, che stanno andando a configurarsi come misure comunque autoritarie, nella necessità di rafforzare ed irrigidire gli elementi di comando, anche attraverso il rilancio del ruolo degli Stati nazionali e la pratica di un “governo senza consenso”, in un mix di produzione dell’opinione pubblica per via mediatica, di sistemi elettorali che riducono gli spazi tradizionali della rappresentanza, di incremento del peso della tassazione. Ma, allo stesso modo, la riappropriazione dell’idea di libertà porta con sé anche una potente allusione affermativa: come nel ciclo del movimnto no global eravamo riusciti a restituire senso e dignità al concetto di democrazia, proprio nella crisi della sua forma rappresentativa e nell’aperta contraddizione che si apriva di fronte alla dottrina e alla prassi della guerra globale, così oggi la rivendicazione della libertà, che è prima di ogni altra cosa libertà dal bisogno e dalla miseria, consente di affrontare un nodo pesantemente materialistico, derivante in ultima analisi dalla manifesta incapacità del capitale di garantire e sostenere la “libera” espressione delle forze produttive, siano esse singolari o cooperanti, anzi dalla necessità capitalistica di porre forzatamente dei limiti, di reprimere il potenziale sviluppo dell’intelligenza e della creatività umane.

Nel nuovo ciclo, l’assunzione in termini innovativi di questo binomio indipendenze/libertà, come fondativo della nostra progettualità politica, ci permette di recuperare fino in fondo anche il tema della democrazia assoluta, inconciliabile con qualsiasi prospettiva di recupero statalista dei processi di produzione ed autodeterminazione del comune. Può consentirci quindi, di pensare e praticare i conflitti sociali, presenti e a venire, fuori dalle litanie e liturgie di sconfitta, della sinistra.

In questi tre giorni l’obiettivo sarà quello di verificare collettivamente la possibilità di costruire uno spazio politico nuovo, pubblico ed organizzato, che sia all’altezza delle sfide poste dal nuovo ciclo, assumendo come punto di partenza il dato faticosamente conquistato, ma mai scontato e che resta sempre da difendere tenacemente, dell’ autonomia dei movimenti. Parlare di spazio pubblico, e questo è un altro dei nodi da sciogliere, non deve significare riproporre dinamiche di rappresentanza. Puntiamo invece, attraverso un nuovo concetto di organizzazione, a rendere la sua funzione direttamente legata all’espressione dei movimenti e delle reti sociali. La sua articolazione come patto federativo tra realtà territoriali, luogo di incontro e allargamento di reti sociali e ambito di promozione della messa in comune di beni, strumenti, progettualità, di produzione del comune, sarà al centro del dibattito collettivo.

GlobalMeetingNetwork

Info: meeting2008@globalproject.info
Indicazioni per l’alloggio. Chi vuole dormire nei locali del CS Rivolta deve portare con sé materassino e sacco a pelo.

10 – 11 – 12 ottobre 2008
Centro sociale Rivolta
Piazzale Carlo Giuliani Marghera - Venezia

Venerdì 10 ottobre
Dalle 18.00 accoglienza partecipanti

ore 20.00 Apertura dei lavori.
Relazioni su:
  "aspetti della crisi globale"
  "indipendenza e libertà come nuovi concetti"
  "nuovo spazio politico"

Sabato 11 Ottobre

ore 10.00 Assemblea proposta dalle reti e collettivi della formazione

ore 15.00 Assemblea proposta da centri sociali e spazi autogestiti

In mattinata incontro sui temi dell’immigrazione

Durante la giornata spazi e strutture sono a disposizione di eventuali altri incontri e riunioni che saranno proposte.

ore 21.00

  Presentazione dell’ipotesi di progetto per una nuova piattaforma multimediale di GlobalProject
  Presentazione della rivista on line "Posseweb.net"
  Presentazione dell’ipotesi di progetto per la costruzione di un’Associazione di Promozione Sociale

Domenica 12 ottobre

dalle 10.00 Assemblea plenaria

Discussione sui lavori svolti, indicazioni sulle scadenze di autunno, appuntamenti. Conclusioni.

http://centrosocialebruno.blogspot.com/2008/10/101112-ottobre-2008-tre-giorni-di.html

Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

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Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

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Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

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rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

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Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

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MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

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El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

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LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

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INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

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FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

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