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UNA VITTORIA AMARA
Miniere a cielo aperto e devastazioni in Perù
Hugo Blanco
[20/04/2011 10.53.37]



COCACHACRA

UNA VITTORIA AMARA

La lotta contro la devastazione ambientale e l’aggressione alle comunità amerindie si fa sempre più dura, dal Perù al Guatemala e al Messico. In particolare contro la devastazione causata dalle miniere a cielo aperto con il loro spropositato impiego di acque che vengono irrimediabilmente sottratte all’agricoltura e riversate contaminate nei fiumi. Il Perù è uno dei paesi dove la resistenza è più tenace e dove viene pagato il più alto prezzo di vittime. Ma la lotta, da Bagua a Cocachacra, quando la popolazione è unita e determinata, riesce a fermare alcuni dei progetti più devastanti. Una descrizione fatta dal leader Hugo Blanco è particolarmente significativa 

***  ***  ***

L'ingordigia smodata degli invasori spagnoli e dei loro sovrani fu fonte e origine di schiavitù e sofferenze inaudite per le popolazioni originarie dell'America Latina. Oggi, quando ci indigniamo nel ricordare la storia di quell'immenso sopruso, contemporaneamente sembriamo non vedere che quel sopruso è ancora in atto con modalità apparentemente diverse ma che hanno all'origine gli stessi presupposti: appropriarsi delle risorse naturali che portano ricchezza e quindi privilegi e potere nella completa indifferenza per quello che, conseguenzialmente, questo comporterà per la gente che vive nei luoghi depredati. Nel mondo attuale gli “invasori spagnoli” sono le grandi società multinazionali, e le vittime di ieri sono le stesse di oggi.

Perù, aprile 2010 – Mentre mass media, opinionisti, gente comune, sfere di potere alte, medie e basse si agitano e si interrogano sulle elezioni che si terranno nel paese il 10 aprile, a Cocachacra, uno dei 6 distretti che formano la provincia di Islay, nel sud ovest peruviano, la popolazione locale ha radicalizzato la protesta nei confronti del progetto di sfruttamento minerario a cielo aperto chiamato “Proyecto Tía María”, della multinazionale statunitense Southern Copper Corporation (SCC), per l'estrazione di rame e per la durata di 18 anni; per la realizzazione di questo progetto è prevista l'utilizzazione di acque sotterranee attinte da pozzi che verranno ubicati nella valle del fiume Tambo, valle in cui si trova Cocachacra, dove la maggioranza della popolazione vive di agricoltura.

É dagli ultimi tre mesi del 2009 che la popolazione della valle sta manifestando il suo rifiuto al progetto, in primo luogo perché comprometterebbe gravemente la disponibilità d'acqua necessaria per l'agricoltura, e poi per i pesantissimi danni da inquinamento che l'istallazione di miniere a cielo aperto comportano, danni che si stanno pagando duramente in termini di salute e devastazione ambientale in molte regioni del Perù.

La popolazione di Cocachacra, ben cosciente di tutto questo, si è organizzata nel “Frente de Defensa del Medio Ambiente y de los Recursos Naturales de Cocachacra” (Fronte per la Difesa dell'Ambiente e delle Risorse Naturali di Cocachacra), che si è poi associato al CONACAMI (Confederación Nacional de Comunidades del Perú Afectadas por la Mineria). Il 27 settembre 2009, su richiesta delle autorità locali, si è svolta una “consulta vecinal” (consultazione locale) nella quale il 97% della popolazione si è dichiarata contraria al Proyecto Tía María. Le proteste sono andate avanti per tutto il 2010, in forma pacifica ma determinata; ci sono state assemblee, cortei, blocchi stradali e scontri con le forze dell'ordine quando queste hanno cercato con i loro consueti metodi d'impedire tutta questa visibilità, e in seguito ai quali si sono avuti feriti e arresti.

Malgrado la violenze con cui sono state ripetutamente represse le proteste, malgrado il progetto minerario sia stato dichiarato distruttivo da più parti, come hanno dimostrato anche le più di 3.000 osservazioni del “Estudio de Impacto ambiental” (Studio sull'Impatto Ambientale) presentate dal municipio distrettuale di Cocachacra e dalla relazione della Oficina de las Naciones Unidas de Servicios para Proyectos (UNOPS), che segnala 138 manchevolezze nel progetto, malgrado l'appello al governo fatto da CONCAMI PERÚ perché venga rispettata la decisione della popolazione, ponendo come priorità la salute, il territorio e l'ambiente naturale della comunità piuttosto che gli interessi delle grandi imprese, il governo pretende ancora che i dirigenti del “Frente de defensa” aprano un dialogo con la Southern Perú Copper Corporation in merito alle modalità previste per il progetto, e questa dichiarazione di Pepe Julio Gutierréz, presidente del Frente, al quotidiano “El Comercio”, è la risposta e la posizione della popolazione della valle:

“Noi non vogliamo che ci spieghino da dove prenderanno l'acqua. E neanche la tecnologia che useranno per evitare contaminazioni. Vogliamo solo che se ne vadano dalla valle e ci lascino vivere tranquilli”.

 

Il 23 marzo 2011 la popolazione di Cocachacra proclama uno sciopero a tempo indeterminato, decisa ad arrivare fino in fondo e la lotta diventa sempre più dura.

Il tredicesimo giorno di sciopero, durante uno scontro con la polizia sulla strada d'accesso a Mollendo, capitale della provincia d'Islay, che avevano bloccato, muore Andrés Taype Choquepuma, di 22 anni, agricoltore della valle del Tambo: un proiettile gli ha attraversato il torace. Anche altri manifestanti sono feriti, tre in modo grave. Alle proteste si associano molti cittadini di Mollendo e di Matarani, un porto nelle vicinanze, il transito è completamente interrotto. Le autorità di Arequipa, capitale della regione, tentano alcune misure per sbloccare la situazione, ma i portavoce del Frente de Defensa rispondono che lo sciopero sarà interrotto “solo quando il governo annuncerà definitivamente il ritiro del Proyecto Tía María”.

Il 5 aprile (mancano cinque giorni alle elezioni) il governo di Alan García pensa di aver trovato un modo per sbloccare momentaneamente la situazione e lasciare al governo che verrà la patata bollente: il Ministerio de Energía y Minas (MEM) blocca per sei mesi la valutazione dello Studio di Impatto Ambientale presentato dalla Southem Copper sul Proyecto Tía María, mentre solo pochi giorni prima il ministro di “Energía y Minas”, Pedro Sánchez, aveva dichiarato che il progetto sarebbe stato bloccato per 90 giorni, tempo dato alla Southern per rispondere e rimediare alle osservazioni negative fatte al progetto dalle Nazioni Unite.

Intanto nella zona sono sospese tutte le attività commerciali e le vie di transito sono completamente bloccate dai manifestanti.

Alle 5:00 della mattina del 7 aprile, inaspettatamente, si scatena un attacco via aerea da parte della Polizia Nazionale, che lancia da un elicottero bombe lacrimogene sulle centinaia di manifestanti che stanno pernottando sulla strada Mollendo-Matarani per mantenere il blocco: la prima vittima dell'attacco è Néstor Cerezo, 31 anni, che ne riceve una in testa. La polizia attacca anche da terra e uccide con uno sparo Aurelio Huarcapuma Clemente, 50 anni. I feriti sono più di 50, alcuni gravissimi. Il sindaco di Deán Valdivia, Richard Ale Cruz, che fa parte dei manifestanti, racconta che la polizia non ha dato nessun avvertimento prima dell'attacco e ricorda:

"Ci siamo svegliati quando l'elicottero ha cominciato a lanciare bombe lacrimogene e a sparare. Le madri correvano con i loro bambini senza sapere come fare per proteggerli, gli anziani erano a terra, sembrava di vivere un incubo”.

L'ospedale di Mollendo dichiara l'allerta rosso davanti all'arrivo di tanti feriti, mentre circa duemila abitanti della valle del Tambo accorrono in appoggio dei manifestanti attaccati e, furenti, innalzano barricate e incendiano pneumatici, due camion cisterna e tre autobus, oltre a distruggere la sede municipale della città. La polizia non riesce a fermarli, ora sono in quattromila. Richard Ale Cruz, sindaco di Deán Valdivia, e Abel Suárez Ramos, sindaco di Cocachacra, si recano a Arequipa e si istallano nell'atrio della cattedrale dove, per protesta, iniziano uno sciopero della fame.

Il ministro dell'Interno, Miguel Hidalgo, dichiara che la polizia sta lavorando a norma di legge e chiede alla popolazione di arrendersi: "Il paese ha bisogno di calma per votare e scegliere tranquillamente le sue autorità”.

Ma la protesta non si ferma, e dopo 17 giorni di sciopero, dopo tre morti e moltissimi feriti, il giorno 8 aprile il Ministero di Energía y Minas emette una risoluzione nella quale si dichiara inammissibile lo studio sull'impatto ambientale del Proyecto Tía María, motivo per cui il progetto è cancellato definitivamente. Appena la decisione è resa pubblica, i manifestanti cominciano ad abbandonare le strade in maniera pacifica, come riporta la stampa.

(Testo inviato da Hugo Blanco e tradotto da Gaia Capogna)

 da Mininotiziario Aldo Zanchetta

Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

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Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


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SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

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Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

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Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

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rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

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Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

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MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

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El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

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LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

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INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

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FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

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