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POPOLAZIONI DI MONTAGNA E LA RISORSA IDRICA.
Verso gli incontri di "Genti di montagna in difesa dell'acqua", quest'estate in Trentino.
redazione
[24/05/2010 18.58.35]



 

Popolazioni di montagna e la risorsa idrica.

In tutto il pianeta la risorsa idrica rischia di venire gestita, dalle sorgenti fino ai consumi finali, da enti con carattere privatistico e con scopo di lucro.  Un assalto tipico del sistema economico che da almeno quindici anni specula globalmente con aggressività cercando di accaparrarsi le risorse dei paesi impoveriti - sostenuto dalle grandi multinazionali e dagli organismi finanziari mondiali - e che sta creando situazioni di conflitto sociale gravissime,  acuendo in modo sempre più determinato la forbice fra popolazioni povere e una ristretta elite di privilegiati.

I grandi gruppi industriali hanno l’esatta percezione di cosa comporteranno i cambiamenti climatici, che assieme all’aumento della popolazione mondiale (nel 2050 saremo in dieci miliardi) farà della risorsa idrica un bene inevitabilmente sempre più raro e con un accentuato depauperamento della qualità.

In tempi molto brevi chi avrà il controllo della proprietà dell’acqua e della gestione della risorsa, indirizzerà anche politicamente il futuro dell’umanità, i destini dei popoli. Non stiamo solo parlando in termini economici, è a tutti evidente come una simile situazione riduca in modo sensibile gli stessi margini della democrazia, dell’autodeterminazione dei popoli, del rispetto e della dignità delle popolazioni. Il mondo della politica si sta dimostrando debole, anzi, in troppe situazioni sta cedendo alle richieste del settore privato svendendo proprietà e gestione della risorsa.

La montagna.

Le popolazioni di tutte le montagne del mondo, soffrendo già condizioni di vita aspre e non trovando rispondenza in un adeguato e necessario sostegno politico, sono quelle oggi più sottoposte all’aggressione dei grandi monopoli privatistici, per i quali si dimostra strategico controllare l’acqua fin dalla sua nascita, dai ghiacciai, dalle sorgenti fino alle grandi pianure e alle foci.

Qualora l’acqua divenga un bene privato, quindi una merce, le popolazioni di montagna verrebbero a perdere ogni loro autonomia, ma soprattutto, la loro stessa identità. A tutt’oggi invece sono proprio i popoli di montagna ad aver dimostrato rispetto verso questo bene, una sobrietà nell’uso, e solidarietà con chi ne ha bisogno. E’ dai popoli di montagna che sono nate, che si sono diffuse azioni cooperativistiche che hanno permesso la tutela della risorsa.

Dal convegno di Bormio “La montagna garantisce il diritto all’acqua a tutti i popoli: difendiamola” del 24 aprile 2010 è emersa la necessità, l’urgenza di costruire una grande alleanza internazionale fra tutte le popolazioni di montagna a difesa dell’acqua bene comune, universale e di proprietà pubblica.

Solo una grande unità di intenti e di azioni può portarci a rimuovere le pigrizie del mondo politico, solo unite le popolazioni di montagna possono ostacolare e sconfiggere le intenzioni dei grandi potentati economici, solo con l’unità si riusciranno a difendere gli spazi di democrazia diretta e le identità delle popolazioni di montagna, ancora solo con l’unità e la solidarietà attiva si possono combattere in modo efficace le cause che stanno amplificando in modo negativo gli effetti dei cambiamenti climatici in atto e la immediata scarsità della risorsa idrica.

Noi proponiamo lo sviluppo di azioni a lungo termine che investano non solo la gestione dell’acqua ed i rapporti fra gli stati, ma anche l’avvio di una pianificazione territoriale strettamente legata ai cambiamenti climatici, la necessità di ispirarsi al metodo partecipativo e della ricerca di condivisione nei processi di pianificazione e valutazione. Riteniamo sia doveroso istituire in via prioritaria carte della vulnerabilità e della biodiversità dei territori al fine di valutare con correttezza i molteplici usi dell’acqua, sostenendo ovunque responsabilità decisionali legate alle regioni di montagna. In tutte le aree di montagna è necessario accrescere la cultura del rischio ponendo attenzione ai fenomeni idrogeologici sempre più estremi, ampliare, dove necessario, e rinaturalizzare i corsi d’acqua, creare e mantenere un “continuum” ecologico delle acque, promuovere e sostenere in modo attivo le politiche di risparmio energetico, tenere presente, in modo sistematico, l’impatto sulla risorsa idrica del rilascio delle diverse autorizzazioni amministrative d’uso.

Perché queste politiche abbiano successo è necessario investire nel sostegno politico delle iniziative adottate, che la gestione delle domande porti all’assunzione di responsabilità diretta sia dei consumatori che degli altri attori, che vi sia consapevolezza nelle decisioni che vengono adottate, che si ritorni a metodi partecipativi di gestione, e di maggiore controllo sociale.

E’ anche necessario che i governi nazionali siano consapevoli della necessità di mantenere sotto il controllo pubblico l’intero ciclo della risorsa idrica e che costruiscano politiche di profilo internazionale integrate. Nessun privato attuerebbe in modo completo le politiche sopra accennate, anche perché i temi della sicurezza, dell’identità, della democrazia sono temi che attingono in modo diretto al controllo e alla gestione pubblica, nessun privato investirebbe mai in politiche basate sul principio di precauzione.

L’approccio verso la difesa dell’acqua come bene comune e come risorsa preziosa che noi, gente delle Alpi, vogliamo coltivare e diffondere, viene arricchito anche dalle visioni delle popolazioni indigene andine, da sempre in lotta per la difesa delle montagne, delle risosrse e delle culture ad esse legate. La cosiddetta “visione andina dell’acqua” riassume quei principi - quali la solidarietà, la dignità, il rispetto, la reciprocità, la giustizia - che sono stati alla base dell’elaborazione di modelli alternativi di gestione delle risorse, in armonia con la natura e con i suoi equilibri.  I valori  della visione andina dell’acqua sono stati ripresi nella dichiarazione finale della III Fiera Internazionale dell’Acqua da tutti i movimenti mondiali per la difesa dell’acqua – fra i quali quello italiano  - riuniti in assemblea plenaria a Cochabamba, Bolivia. Principi che sono alla base di una reale transazione da un modello economico catastrofico basato sull’economia estrattiva, sullo sfruttamento delle risorse, ad un modello di equilibrio dei diversi elementi della Madre Terra, un equilibrio tra le piante, gli animali, le risorse naturali, l’uomo. E che la gente delle Alpi, raccogliendo anche le suggestioni spirituali delle popolazioni originarie delle Ande - per le quali l’acqua è un essere vivo - vuole raccogliere e trasformare in una proposta per una politica ambientale ed energetica che sia per la salvaguardia – e non per lo sfruttamento – delle montagne, e delle acque che producono. Il documento della Terza feria Internacional del Agua, presentato alla Conferenza Mondiale dei Popoli sul Cambio Climatico e i Diritti della Madre Terra, che si è tenuta a Cochabamba, Bolivia, dal 19 al 22 Aprile, è stato condiviso anche nell’incontro di Bormio.

Il convegno di Bormio ha voluto dunque sottolineare con forza il percorso futuro - da svilupparsi in accordo, armonia e reciproco scambio e sostegno fra le popolazioni alpine italiane -  verso la salvaguardia delle acque e della loro qualità, perchè rimangano disponibili come bene universale, e perchè siano gestite in funzione delle necessità delle prossime generazioni, per politiche economiche ed energetiche che tengano conto della corretta difesa dell’intero loro ciclo vitale. Sono ormai maturi i tempi della condivisione, del dialogo, della cooperazione a livello internazionale. Le politiche dell’acqua riceveranno la decisa guida delle popolazioni delle montagne, dalle prime e più attente sentinelle del territorio, da chi è gestore e protagonista di un immenso insieme di fragilità, ricchezza, biodiversità.

 

Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

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Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

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Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

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rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

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Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

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MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

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El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

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LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

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INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

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FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

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