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BOLIVIA, L'AUTONOMIA DELL'INGANNO
anche Beni e Pando dicono sì alla secessione. Ma troppe sono le denunce di brogli e violenze. La testimonianza esclusiva di un contadino del Pando
redazione
[10/06/2008 13.52.47]



Dopo Santa Cruz, teatro del referendum autonomico del 4 maggio, prosegue l’offensiva secessionista delle destre conservatrici in Bolivia che il primo giugno scorso hanno indetto altri due referendum per l’autonomia dal governo centrale in altrettante regioni dell’Oriente boliviano, i dipartimenti amazzonici del Beni e del Pando.

Senza troppe sorprese, i dirigenti regionali hanno aggiunto trionfalmente di aver ottenuto un risultato elettorale stravolgente, con oltre l’80% delle popolazioni che hanno votato per l’autonomia. Ma da troppe parti vengono testimonianze di frodi e di violenze. Nel Beni il delegato presidenziale Palmiro Soria ha spiegato che i dati offerti dalla Corte Dipartimentale Elettorale sono molto al di sotto delle aspettative dei dirigenti regionali ed ha condannato ufficialmente la presenza di un migliaio di membri della Unión Juvenil Cruceñista, gruppo d’attacco del Comitato Civico del vicino dipartimento di Santa Cruz, giunti per obbligare i cittadini contrari al referendum ad andare a votare.

A Pando l’assenteismo è stato molto forte, tanto che non si sa se il sondaggio sia valido. La rappresentante del governo, Nancy Texeira, ha confermato gli alti indici d’assenza di elettori chiamati a votare per uno statuto d’autonomia che non è stato scelto dal popolo e nemmeno dalle province. La Texe¡ra ha parlato delle numerose irregolarità e dell’arrivo di persone di altre regioni, dell’acquisto dei voti e della campagna sviluppata dalla Corte Dipartimentale Elettorale, con l’obiettivo d’influire sugli elettori. Il ministro di Governo, Alfredo Rada, ha ratificato la decisione dell’Esecutivo di non riconoscere i risultati di questi referendum, per il loro carattere illegale e perchè fomentano la divisone tra i boliviani. Resta ora il referendum a Tarija, nel sud del paese, previsto per il 22 giugno.

Da Filadelfia, Bolivia, testimonianza esclusiva di Nelson Vilca

“Perchè non si dica che le discriminazioni che esistono in Bolivia sono così differenti da quelle degli Stati Uniti, anche se le loro genti sono ben differenti, un esempio viene dalla situazione di Filadelfia (comunità contadina che si opponeva al referéndum del Pando), il primo gugno, giorno delle votazioni del referéndum autonomico del Pando.

Filadelfia è un piccolo municipio del dipartimento del Pando, e qui tutta la comunità contadina si è organizzata per non far entrare le urne elettorali nel proprio territorio, che certo non arrivavano per offrire vantaggi alla popolazione. Il 28 e 30 di maggio infatti vennero picchiati rispettivamente 14 e 4 contadini, uno dei quali è finito in ospedale a Cbija in gravi condizioni. All’ospedale dove era stato ricoverato si sono presentati rappresentanti della prefettura minacciandolo di morte

Il motivo delle agressioni è semplice: la comunità contadina non ha permesso l’ingresso delle urne elettorali. Gli aggressori appartengono al partito di Podemos, che a sua volta ha incitato altri simpatizzani a prendersela con i contadini. E alle proteste formali dei contadini, che si sono rivolti dopo le aggressioni sia alla polizia che ai magistrati della capitale Cobija, sono pervenute risposte tutt’altro che soddisfacenti.

La mancata risposta alle proteste legittime dei contadini da parte delle autorità, ha finito per scatenare la ferma opposizione di questi ultimi di fronte all’intenzione della “corte departamental” di voler entrare nel loro territorio con l’armamentario del referendum autonomico, che si è tradotto nella proclamazione di ribellione del municipio, e in una serie di blocchi alle strade che portavano alla comunità

Nonostante questo, siamo stati avvertiti che le urne elettorali stavano viaggiando attraverso il Brasile, entrando per il Perù, e aggirando così i blocchi stradali.
Il primo giugno ci siamo mobilitati, alle 4 del mattino, e abbiamo sequestrato le urne elettoriali che arrivavano dal Perù e le abbiamo bruciate alle 7, dopo aver chiamato quelli di Canale 7 che sono arrivati con le telecamere e hanno mandato in diretta le immagini.

A mezzogiorno della domenica si sono presentati attorno alla nostra comunità 13 ragazzi –probabilmente universitari, ma anche gente appartenente alla “corte departamental”– armati e pronti a sgombrare con la forza le strade dai blocchi

Certo è che, per concludere questa mia testimonianza, in tutto il municipio di Filadelfia per lo statuto economico non si è votato, anche se probabilmente gli Stati Uniti avrebbero voluto il contrario: dico questo perché so per certo che parte del denaro che è servito a sostenere la campagna pro referendum autonomico è arrivato dall’Ambasciata statunitense.

Il Pando, e in particolare la capitale Cobija, è sempre stato un posto dove in media venivano assassinate 4-6 persone al giorno per i traffici di droga e di legno pregiato proveniente dal Brasile che passano da lì. Una zona “libera dalle domande”, grazie alla gestione del prefetto del Pando Leopoldo Fernández. E perché questa pentola di interessi potesse rimanere ben chiusa, era necessaria l’autonomia. Ed era così importante, questa vittoria, che una “mano amica” ha fatto sparire i tanti voti contrari e nulli. Così come è cosa nota che successe in Santa Cruz. In entrambi i casi abbiamo a che fare con gente che vuole contrastare il progetto socialista di Evo Morales in favore del neoliberalismo. Per essere più chiari, sto parlando di sicari che vengono dal Brasile e che, senza mezzi termini, obbligano la gente a scegliere se votare o mangiare piombo. E la Gioventù Cruceñista, i ragazzetti del Comitè Civico di Santa Cruz, a Cobija sono arrivati tra i 150 e i 175. proprio in quesi giorni è stata infatti dato alle fiamme anche l’ufficio della INRA, l’Istituto Nazionale per la Riforma Agraria: loro hanno sostenuto che non erano soddisfatti dei lavori fatti dalla INRA per bonificare alcune zone amazzoniche, ma possiamo dedurre che è stato un atto intimidatorio per i processi che la INRA sta portando avanti in tema di redistribuzione delle terre, in particolare della zona dell’Alto Parapetì, in gran parte in mano ad alcuni potentati “Yanqui” (yankee).

Questi ragazzetti crucenisti dopo qualche tempo se ne sono andati dal Pando, ma sono rimasti quelli alle dipedenze di Mauro Vázquez e di Adversa Humeres. Sono due narcotrafficanti che hanno parecchi sicari ai propri ordini e che possono facilmente vendicarsi dei contadini che non hanno voluto votare per l’autonomia. Ma loro vogliono prima essere pagati, e parecchio, e per questo ci sono i soldi dell’ambasciata statunitense, ma prima ancora serve il benestare del padrino: il prefetto del Pando Leopoldo Fernández (detto el cacique).

Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

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Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

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Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

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rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

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Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

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MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

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El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

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LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

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INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

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FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

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