Il governo dell’Ecuador ieri ha notificato ufficialmente a Washington la sua decisione di mettere fine in agosto 2009 all’accordo per il quale truppe statunitensi sono attive da un decennio nella base di Manta in operazioni antidroga, ha informato la Cancelleria di Quito.
“In conversazioni mantenute con alcni funzionari statunitensi si è giunti all’accordo che le operazioni […] abbiano fine nel mese di agosto del 2009”, ha segnalato un comunicato del Ministero degli Esteri dell’Ecuador.
I militari ed i funzionari stranieri avranno tempo fino a novembre del prossimo anno per ritirarsi dalla base situata nel porto di pescatori di Manta (sud-ovet), ha aggiunto il testo.
L’accordo di cooperazione bilaterale sottoscritto dai due paesi nel novembre del 1999 stabiliva l’ “accesso e uso da parte degli Stati Uniti d’America delle istallazioni della Base della Forza Aerea Ecuadoriana a Manta per attivitá antinarcotiche” per dieci anni ha ricordato il testo ufficiale.
E segnalava che, una volta compiuto il periodo di concessione, “le istallazioni dell’Avamposto statunitense saranno trasferite alla autorità corrispondente della Forza Aerea Ecuadoriana”.
La presenza del contingente statunitense a Manta ha generato polemiche fin dalla sua istallazione. La cattura e l’affondamento di pescherecci che portavano illegalmente emigranti ecuadoriani fin agli Stati Uniti ha causato molte critiche.
L’attuale presidente, Rafael Correa, annunciò durante la campagna elettorale che lo portò poi al potere nel gennaio del 2007, la sua decisione di mettere fine all’accordo.
Un progetto di Costituzione la cui redazione è stata conclusa pochi gioni fa e che sarà sottoposto a referendum il 28 settembre, proibisce l’istallazione di basi straniere in territorio ecuadoriano.
A Washington, il portavoce del Dipartimento di Stato, Sean McCormack, ha dichiarato che la fine dell’accordo è una “decisione sovrana del governo dell’Ecuador”, però ha segnalato: “Noi abbiamo notato, tuttavia, che la conclusione dell’accordo lascerà una breccia importante negli sforzi degli Stati Uniti e dei suoi soci nel contrastare il traffico di droghe illegali nella regione”.
Traduzione di Andrea Lorini-Yaku