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Giovedì 12 giugno, la prima sezione del Tar di Catania ha emesso un’ordinanza cautelare con cui ha accolto la domanda del Comune di Vittoria ed ha sospeso le operazioni di perforazione che la Panther Eureka avrebbe dovuto avviare in contrada Serra Grande, e precisamente nel pozzo denominato “Gallo Sud 1”.
I giudici del tribunale amministrativo regionale hanno fissato, per la trattazione nel merito del ricorso presentato dal Comune, l’udienza pubblica del 9 ottobre 2008, ed hanno nominato due consulenti tecnici per la valutazione dei rischi di abbassamento e/o inquinamento della falda acquifera della sorgente di Sciannacaporale.
“L’ordinanza del Tar di Catania dimostra che le nostre non erano motivazioni populistiche o demagogiche – ha commentato il sindaco, Giuseppe Nicosia -. Chi ci ha attaccato, in questi mesi, definendo la nostra battaglia “comunista e di retroguardia” e chi, attraverso un’emittente televisiva privata di Ragusa, ha definito le nostre ragioni “pretestuose e atte a nascondere i problemi politici di Vittoria”, con il provvedimento della prima sezione del Tar riceve una sonora sberla.
I giudici amministrativi di Catania continuano, quale unica istituzione, ad onta delle posizioni tiepide o addirittura inesistenti degli altri Enti, a tutelare le ragioni del territorio e la nostra acqua. Sono contento di avere difeso strenuamente l’approvvigionamento idrico, e sono contento che le ragioni giuridiche e sostanziali che abbiamo sostenuto vengano riconosciute meritevoli di tutela da parte del Tar, che al provvedimento emesso in data 24 aprile “inaudita altera parte” oggi aggiunge un’ordinanza di sospensione, avendo ritenuto fondate le richieste del Comune. Giustamente, il Tar ha affidato a consulenti tecnici di livello universitario la valutazione sui rischi di abbassamento o di inquinamento della falda acquifera.
Si tratta di un risultato storico, sia per gli interessi in gioco (soprattutto in un periodo di grave crisi idrica) sia perché rappresenta un unicum tra i provvedimenti in materia di trivellazioni e di attacco al territorio.
Ritengo doveroso esprimere il mio compiacimento per il lavoro svolto dai legali dell’Ente, oltre che un sentito ringraziamento alla giustizia amministrativa, che sta operando a tutela degli interessi pubblici. Rivolgo un ennesimo appello agli enti che hanno concesso autorizzazioni e pareri, affinché tornino indietro e rivedano le posizioni espresse, evitando che questa battaglia giudiziaria vada oltre e riconoscendo la fondatezza della prevalenza dell’interesse pubblico all’acqua rispetto all’interesse economico della commercializzazione del gas ad opera di una ditta privata.
Non è più il tempo delle soluzioni salomoniche; questo è il tempo di assumere decisioni, prima che la giustizia evidenzi eventuali responsabilità. Confido che i tecnici incaricati dal Tar agiscano con la dovuta imparzialità e con il dovuto rispetto per gli interessi in gioco. Il Comune provvederà, dal canto suo, a nominare un consulente di livello universitario che si affianchi all’ottimo lavoro già svolto dal geologo La Pegna e che chiarisca ulteriormente le perplessità e le ragioni che già, dal punto di vista giuridico, hanno ricevuto il consenso della magistratura”.