" YAKU - L'acqua é di tutti e di nessuno
  
.: ARCHIVIO NEWS :.
NEWSLETTER
CERCA




    prima pagina > latinoamerica > perù

ELEZIONI IN PERÙ
gennaro carotenuto
[11/04/2011 19.36.39]



Non cambia molto, salvo che per il gringo e la figlia di Alberto Fujimori (questo di fatto tutto il curriculum di quella che sarebbe la prima donna presidente in Perù e una dei capi di stato più giovani al mondo) su chi vada al ballottaggio. Più tecnocratico e uomo ortodossamente Banco Mundial il primo, senza paura a definirsi autoritaria lei, la ragazza che aveva 16 anni quando il 5 aprile 1992 suo padre diede l’autogolpe di Stato che aprì quell’età dell’oro fujimorista, fatta di repressione, guerra e neoliberismo spietato, che lei pretende di riproporre e per la quale lui, Alberto, è attualmente in carcere per crimini contro l’umanità.

Dovesse vincere Keiko o il gringo, che in campagna elettorale ha rinunciato al passaporto statunitense, per la prima volta in trent’anni diventerebbe presidente a Lima qualcuno che non viene eletto con i voti della sinistra per governare poi per conto della destra. Triste destino quello peruviano: vince sempre la sinistra ma poi governa sempre la destra.

Dopo la dittatura progressista di Juan Velasco Alvarado e quella retta dalla CIA di Francisco Morales Bermúdez, dall’80 in avanti si sono succeduti prima il secondo governo di Fernando Belaúnde e poi in sequenza Alán García, Alberto Fujimori, Alejandro Toledo e di nuovo García, tutti eletti con l’appoggio della sinistra e in genere con l’appoggio più o meno marcato dei benpensanti progressisti europei e tutti conclusi con l’abbarbicarsi al “Washington consensus” e a rappresentare le oligarchie di sempre.

Il popolo peruviano tende a dimenticare come pochi al mondo e ad aver nostalgia, come in un tango rioplatense, di ogni tempo passato. Come ha potuto rieleggere Alán García? Anche al secondo giro l’aprista (socialdemocratico per semplificare) ha guardato in alto e a destra.  Puntualmente corruzione, malversazioni accompagnate da crescita economica senza alcuna redistribuzione hanno caratterizzato anche questo secondo mandato. Il Perù che lascia è più ricco ma chi era povero è rimasto povero e lui, bulimico, già sogna una terza chance nel 2016.

Altro segnale della mancanza di memoria dei peruviani è il fatto che in queste elezioni a lungo sia stato in testa nei sondaggi Alejandro Toledo. El cholo in doppio petto, durante tutti i cinque anni del suo mandato stazionò all’ultimo posto (intorno all’11-13% di appoggio) tra i presidenti latinoamericani. Gli è bastato ricandidarsi per causare nostalgie e superare a lungo il 30% di aspettativa di voto nei sondaggi, anche se poi col tempo ha perso smalto e si piazza solo quarto. O come non pensare a Keiko Fujimori che, come primo atto, promette di liberare il padre dal carcere e propugna l’autoritarismo (neoliberale) come soluzione ai problemi del paese? Per Mario Vargas Llosa, il premio Nobel per la letteratura ultraliberista, che fu sconfitto all’epoca dal candidato della sinistra, el chino Fujimori, e infatti appoggiava Kuczynski, Keiko è il cancro e la sua alternativa, Ollanta Humala, sarebbe l’AIDS. Greve, detto da lui.

Da tempo non è fondamentale sapere cosa pensa il rancoroso Vargas Llosa per capire il Perù ma, se dovesse vincere Ollanta Humala, sarebbe davvero la sinistra a vincere? Sarebbe il blocco integrazionista a segnare un punto sulla costa pacifica ben più fredda di quella atlantica alla primavera latinoamericana? Nel 2006 l’appoggio a Ollanta da parte di Hugo Chávez fu probabilmente il più grande errore in politica internazionale del presidente venezuelano. Questo pensò di poter imporre a fin di bene qualcuno inondando di soldi il Perù con metodi simili a quelli con i quali gli Stati Uniti hanno sempre imposto, a loro fini, i candidati nel Continente. Trovò Humala e appoggiò Humala, il primo simil-Chávez di passaggio, le differenze con il quale erano fin troppe per non mettere in allarme il presidente bolivariano. Entrambi militari, Chávez in gioventù era diventato qualcuno insubordinandosi nell’89 a reprimere il popolo come ordinava Carlos Andrés Pérez per ordine dell’FMI. Humala invece aveva fatto carriera partecipando alla repressione solo teoricamente contro Sendero Luminoso e in realtà contro la società civile peruviana tutta agli ordini di Alberto Fujimori e sempre per conto dell’FMI. Nazionalista, indigenista, con un discorso molto critico del modello economico, prese il tram chavista e lo usò finché servì. Andò male al ballottaggio e la lezione servì ad entrambi. Chávez si è oggi completamente eclissato dalle cose peruviane e i media internazionali si sforzano di individuare in Humala le influenze della superpotenza brasiliana.

Di sicuro Humala, che forse perderà il ballottaggio come cinque anni fa, ma che ha lanciato sufficienti segnali all’establishment che lo teme molto meno, e non solo perché giacca e cravatta hanno sostituito stabilmente la polo rossa, porterà in parlamento una dignitosa pattuglia di democratici, sindacalisti, dirigenti popolari con una dignitosa storia politica personale nel torbido Perù contemporaneo. Basta questo a definire la candidatura di Ollanta come di sinistra? Intanto lui non si definisce mai come candidato di sinistra ma sempre come nazionalista. Altro che socialismo del XXI secolo o governo dei movimenti sociali; Lima è altrove rispetto a Quito, La Paz, Caracas. Pochi giorni fa, quando Juan Luís Cipriani, l’influentissimo cardinale primate, orgogliosamente dell’Opus Dei, lo ha ricevuto, si sono accorti subito di parlare la stessa lingua. Nessuno si aspetti da Humala gli avanzamenti in temi di diritti civili che caratterizzano per esempio il governo di Cristina Fernández a Buenos Aires: niente coppie di fatto, niente interruzione della gravidanza. All’uscita è andato via tenendo tra le mani (foto) un rosario omaggio del Cardinale. Un trionfo per lui e un masticare amaro per i progressisti peruviani che in questi anni non hanno trovato di meglio che tornare ad appoggiarlo.

Se poi si domanda ai peruviani perché voterebbero Humala si capiscono altri malintesi rispetto a questo ruspante ex-repressore dei diritti umani sotto Fujimori (chi scrive grida forte e chiaro che NON ci si può emendare da tortura e assassinio).. Gli elettori mettono Ollanta al primo posto come l’uomo in grado di affrontare il tema sicurezza e al secondo per lottare contro la corruzione, in particolare di quel parlamento sordo e grigio chiuso nel 1992 dal padre della sua avversaria Keiko e che continua a essere l’istituzione più screditata del paese. Legge e ordine dunque, niente a che vedere con Evo Morales. Chissà, forse nonostante tutto l’AIDS di Ollanta è meno peggio del cancro di Keiko o degli altri candidati fondomonetaristi. Qualcosa di buono farà e non sarà difficile essere meglio di Alan García. Ma non chiedeteci di trepidare per lui.

Gennaro Carotenuto su http://www.gennarocarotenuto.it

Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

...

Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

...

Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

...

rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

...

Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

...

MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

...

El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

...

LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

...

INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

...

FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

...

..................................................................................................................................................................................................................................................
© 2008 - Onlus Yaku - C.F. 96077070223 - redazione@yaku.eu - MAPPA DEL SITO