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MESSICO, 'IL FETIDO ODORE DELLA GUERRA'
Aldo zanchetta
[05/05/2010 12.57.01]



 

MESSICO, 'IL FETIDO ODORE DELLA GUERRA'

 

Il 27 aprile una carovana umanitaria che si dirigeva con aiuti a San Juan Copala, nella zona degli indigeni triquis nello stato di Oaxaca, nei pressi della località La Sabana è stata attaccata da un gruppo paramilitare, con il bilancio di due morti e di vari feriti. I deceduti sono un attivista internazionale, il finlandese Jyri Antero Jaakkola e la responsabile messicana dell’organizzazione Cactus, Beatriz Cariño. La carovana comprendeva difensori dei diritti umani, giornalisti, cooperanti internazionali. Come ha scritto su La Jornada Herman Bellinghausen, l’episodio riveste una gravità eccezionale, vedendo per la prima volta ucciso un cooperante straniero, evento da cui fino ad oggi i vari gruppi paramilitari, evidentemente ispirati da una regia unica, si erano tenuti lontani. Per cui l’episodio viene letto come il segnale di una ulteriore escalation estremamente preoccupante, anche perché si iscrive in un crescendo di violenze che, come nota Bellinghausen, <> Il gruppo paramilitare aggressore appartiene con tutta probabilità al gruppo “Unidad para el Bienestar Social de la Región Triqui” legato al Partito Rivoluzionario Istituzionale e al famigerato governatore dello stato Ulysses Ruiz, un cui portavoce, anziché condannare l’episodio, ha messo in discussione la liceità della presenza di osservatori internazionali sul territorio dello Stato.

 

A questa luttuosa notizia si è aggiunta ieri quella dell’ordine di sgombero dalla zona dei Montes Azules in Chiapas di altre 6 comunità ivi residenti, nel quadro della politica di concentramento delle comunità contadine e indigene in zone di più facile controllo governativo e per l’isolamento delle comunità zapatiste. Al progetto di sgombero le comunità legate all’EZLN hanno risposto dicendo che difenderanno il loro diritto di risiedere nella zona, aprendo un contenzioso di cui è difficile al momento prevedere gli sviluppi.

 

Come ricorderete, nelle scorse settimane i giornali italiani ripresero con una disgustosa gigioneria  uno scoop del quotidiano messicano La Reforma che il 27 marzo aveva pubblicato un ampio servizio intitolato“Desencapuchan al subcomandante Marcos”con le foto presunte del subcomandante Marcos senza passamontagna fornite da un sedicente “disertore” dell’Esercito Zapatista. Si è trattato di un volgare ma non innocuo bluff. Volgare perché il volto era infatti quello di un cooperante italiano, Leuccio Rizzo, ben noto in Chiapas nell’ambito della cooperazione internazionale. Non innocuo se si ricorda un episodio similare, il 9 febbraio 1995, quando fu reso noto in TV dal presidente Zedillo in persona il presunto vero nome del “sub”, cui seguì un’operazione militare che avrebbe dovuto con l’inganno catturare Marcos che aveva accettato un incontro con emissari governativi nella località di Guadalupe Tepeyac. La cosa fallì per un soffio grazie ad informatori indigeni che avevano rilevato un insolito movimento di truppe, quando già l’informazione ufficiale diffondeva la notizia che il subcomandante sarebbe deceduto nello scontro per sottrarsi all’arresto.

 

Chi ha seguito in questi anni le vicende chiapaneche sa che questi scoops giornalistici non sono fini a se stessi ma legati a preparare ben altri eventi. L’amico Gustavo Esteva, che ci aveva richiesto di portare avanti anche un Italia una “controinformazione” sul fatto, aveva così commentato l’episodio su La Jornada del 5 aprile: “si possono dire molte cose di ‘Riforma’, ma non certo attribuirgli innocenza o ingenuità. Con questa nota malevola ha contribuito con entusiasmo a una manovra sporca che fa parte della campagna ogni giorno più intensa messa in atto dal governo contro gli zapatisti, sia in forma attiva di aggressioni paramilitari e ostilità continue sia in forma indiretta con la diffamazione continua, a cui si sono ora uniti un centinaio di giornali del mondo intero”.

 

Per richiamare l’attenzione sulla particolare situazione esistente oggi in Messico e in particolare in Chiapas, riportiamo -col suo permesso di cui lo ringraziamo vivamente- un testo significativo del noto e stimato giornalista Carlos Fazio, cui abbiamo dato voce altre volte nel nostro Mininotiziario, pubblicato su La Jornada del 19 aprile scorso, nella traduzione che fatta da Maribel di Bergamo che ci ha gentilmente concesso l’utilizzo. A.Z.

 

 

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LA BRECCIA CHIAPANECA

 

Carlos Fazio

 

La Jornada – Lunedì 19 aprile 2010 - Nel contesto della strategia di occupazione a spettro totale (full spectrum) che stanno portando avanti gli Stati Uniti in Messico, per le sue caratteristiche particolari il Chiapas occupa un posto centrale nella mappa del Pentagono. La geografia chiapaneca fa parte della "breccia" (the gap) nella quale si trovano le zone di pericolo sulle quali il protagonista egemone del sistema capitalista mondiale deve avere una politica aggressiva di prevenzione, di dissuasione, controllo ed imposizione di norme di funzionamento affini agli interessi corporativi con casa madre nella nazione imperiale, ma anche di persecuzione, disarticolazione ed eliminazione di dissidenti o ribelli, considerati nemici.

Bisogna ribadire che non si può comprendere e spiegare il sistema capitalista senza il concetto di guerra. La guerra è la forma essenziale di riproduzione dell'attuale sistema di dominazione; la guerra è connaturata all'attuale fase di conquista e riconquista neocoloniale di territori e spazi sociali. Ma è anche un affare, un modo di imporre la produzione di nuove merci e aprire mercati allo scopo di ottenere profitti. In questo contesto la breccia chiapaneca si colloca in un'area a intensa biodiversità, dove esistono grandi risorse acquifere, petrolio e minerali di uso strategico, tutto quello che dà senso pratico redditizio alla sua appropriazione territoriale e dello spazio.

Con un'aggiunta: lontano dal chiasso mediatico del momento, il Chiapas, ed in particolare l'area sotto il controllo delle autonomie zapatiste, è una zona creativa e di resistenza civile pacifica al progetto neoliberale. Un'area dove si sperimentano nuove forme di emancipazione, di costruzione della libertà nel collettivo da parte di diversi soggetti sociali e movimenti antisistemici che manifestano un pensiero critico, etico, anticapitalista, controegemonico. Forze che operano al margine delle regole del gioco e degli usi e costumi del sistema e gli danno battaglia sul campo culturale, dove sono radicate la memoria storica, le cosmovisioni e le utopie. Si tratta di un nuovo soggetto storico che non crede più alle toppe né alle riforme all'interno del sistema e, alieno alle vecchie e nuove forme di assimilazione e cooptazione, sperimenta un'altro modo di "fare politica" e di costruire un potere alternativo dal basso. Un vero potere popolare, autogestito, plurale, di autentica democrazia partecipativa con le sue giunte di buon governo, i suoi municipi autonomi e le sue autorità comunitarie.

Per tutto questo, l'EZLN, le sue basi di appoggio e gli alleati sono un pericolo reale, una sfida strategica per Washington e le grandi corporazioni dei settori militare, petrolifero, minerario, biotecnologico, agroalimentare, farmaceutico, alberghiero, dell'imbottigliamento e del falso ecoturismo che oggi scatenano una sordida guerra per la terra ed il territorio chiapaneco. Chi si trova negli spazi e nei territori dove esistono acqua, boschi, conoscenze ancestrali, codici genetici ed altre "merci" sono, lo si voglia o no, nemici del capitale. Per questo assistiamo ad un'offensiva conservatrice che, nella forma di una guerra integrale occulta, asimmetrica, irregolare, prolungata e di logoramento, vuole disciplinare, piegare e/o eliminare la resistenza dei contadini indigeni ribelli per realizzare la ristrutturazione del territorio secondo gli interessi e le ingiunzioni monopoliste classiste. Si tratta di una guerra di privatizzazione, di svuotamento territoriale e predazione sociale che si serve della militarizzazione e paramilitarizzazione del conflitto, della repressione dei movimenti sociali e della criminalizzazione della protesta per facilitare la libera accumulazione capitalista delle multinazionali e dei loro alleati vernacolari, mediante un aggressivo modello dominante di agricoltura e dello spazio rurale; un modello di morte a beneficio del grande capitale. In quella che forse è stata la sua ultima apparizione pubblica, nel dicembre del 2007, il subcomandante Marcos avvertì sulla ripresa delle aggressioni militari, poliziesche e paramilitari nella zona di influenza zapatista. Disse: "Chi ha fatto la guerra sa riconoscere i modi in cui si prepara ed avvicina. I segnali di guerra all'orizzonte sono chiari. La guerra, come la paura, ha odore. Ed ora si comincia già a sentire il suo fetido odore nelle nostre terre". Annunciò allora che l'EZLN entrava in una nuova fase di silenzio e che si preparava a resistere da solo - abbandonato dall'intellighenzia progressista e di sinistra davanti all'ipotesi di "basso rating mediatico e teorico" dello zapatismo - alla difesa della terra e del territorio recuperato dal 1994 e sotto il controllo delle autonomie, davanti alla nuova offensiva che stava preparando l'emulo di Victoriano Huerta, Felipe Calderón, col suo capitalismo da caserma. Da allora, come parte della stessa strategia di occupazione a spettro totale studiata dal Pentagono, la geografia chiapaneca si è riempita di posti di blocco e veicoli militari blindati; sono ricomparsi gli operativi di dissuasione e intelligenza, i pattugliamenti ed i sorvoli in zone considerate pericolosi focolai, e l'Esercito è stato riposizionato in comunità con precedenti di resistenza civile, mentre le autorità locali e federali realizzavano sgomberi violenti e ricollocamenti forzati di comunità indigene nella Riserva della Biosfera dei Montes Azules e di altre aree, come parte di una strategia di svuotamento e controllo territoriale che, mascherata da "spirito conservazionista" vuole spostare la popolazione per facilitare l'appropriazione e la mercificazione della terra e delle risorse naturali da parte del grande capitale. Questo spiega anche perché, articolati dalla sede della 31a Zona Militare di Rancho Nuevo, gruppi paramilitari come la OPDDIC (Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini) ed il cosiddetto Ejército de Dios (sotto travestimento evangelico) stanno perseguitando e distruggendo le comunità zapatiste. (Traduzione "Maribel" - Bergamo)

http://www.jornada.unam.mx/2010/04/19/index.php?section=opinion&article=025a2pol

 

Ultimo aggiornamento
23.10.2012 ore 20.44
AGENDA
Le nostre iniziative
ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità

In un momento storico di attacco alle risorse della Madre Terra, le donne a vari livelli ritornano al centro della politica come nuove parole ed antiche pratiche in difesa della vita. L'acqua, oggetto di privatizzazioni e violenze, diventa un paradigma della vita svenduta agli interessi di pochi. La difesa di questo elemento diventa a sua volta la proposizione di una visione alternativa della produzione, della partecipazione, della gestione dei beni comuni.

Che richiama anche antiche ritualità, quando il femminile si fonde con il significato stesso del ciclo generatore della Natura.

ILÊ BRASIL: acqua e ancestralità, che verrà presentato a Trento dal 25 al 28 ottobre 2012, fa parte di una delle attività proposte dal gemellaggio di due gruppi di ricerca teatrale: una italiana la Bottega Buffa CircoVacanti di Trento e una brasiliana la Cia Buffa de Teatro di Salvador Bahia.

Insieme a Yaku ed altre realtà trentine, per tre giorni affronterà questa tematica da diversi punti di vista - culturalu, politici, sociali- insieme a molti compagni di viaggio e con la partecipazione straordinaria di Ekedy Sinha, rappresentante del Terreiro Ilê Axé Iyá Nassô Oká–Bra.

Giovedì 25 alle ore 16.30, con ACQUA MATER, tavola rotonda presso l'Università di Lettere e Filosofia di Trento (Via Tomaso Gar, 14 ), parleremo di acqua partendo dal ruolo delle donne in tre paesi chiave: Brasile, Colombia, Mozambico, fra solidarietà, territori di conflitto e megaprogetti, come la diga di Belo Monte in Brasile.

Un confronto che vede anche noi, donne europee ed italiane, al centro di un movimento di presa di coscienza delle nostre responsabilità. A partire dalla dichiarazione delle donne del mondo, presenti al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Marsiglia.


Firenze 10+10

A dieci anni di distanza da quell'enorme spazio di discussione e dibattito aperto che fu il primo Forum Sociale Europeo, reti, gruppi e movimenti fiorentini hanno avviato un percorso inclusivo per costruire nella città un appuntamento con cui rimettere insieme legami, riflessioni e azioni intorno alla costruzione di un'Europa sociale e dei beni comuni, come risposta alla crisi economica, sociale, ambientale e di democrazia in cui siamo immersi.

Questo evento si svolgerà nell'arco di quattro giorni nel prossimo mese di novembre e vi troveranno spazio attività autorganizzate e incontri di convergenza finalizzati al lancio di azioni e campagne europee e del bacino del Mediterraneo.

Ci rivolgiamo perciò a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire e progettare insieme il percorso collettivo verso Firenze 10 + 10, alle donne e agli uomini che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso dei dieci anni trascorsi: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune. A tutti chiediamo di aderire alla costruzione di Firenze 10 + 10 portando il proprio contenuto di azione e le reti di relazioni con cui ciascuno opera, indirizzato anche all'organizzazione di eventi preparatori di avvicinamento.

E' un grande impegno che ci aspetta ma anche una sfida attraente: ricostruire uno spazio di discussione e azione in una fase in cui sui territori si manifestano gli effetti dei tanti volti della crisi, ma dove si attivano anche numerose forme di conflitto sociale e di proposta alternativa, capaci di assumere anche dimensioni di massa; lo dimostrano, ad esempio, l'affermazione al referendum del 2011 sull'acqua, la rete di opposizione alle grandi opere inutili, il diffuso contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Sul sito www.firenze1010.eu, si possono trovare tutti i riferimenti per entrare in contatto con il gruppo di coordinamento, per conoscere luoghi e tempi degli incontri preparatori e per contribuire ai gruppi di lavoro a cui tutti possono fornire il loro apporto: programma; logistica; partecipazione e accoglienza; comunicazione; risorse.

Comitato promotore di “Firenze 10 + 10”

Contatto: info@firenze1010.eu


1 OTTOBRE ORE 13.30 CONFERENZA STAMPA / ORE 15.30 MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO

La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


La difesa dei beni comuni in Colombia per una vita degna delle popolazioni

Con gli incontri con le istituzioni trentine – il Servizio Solidarietà della Provincia di Trento e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trento - che appoggiano il percorso della Commissione Justicia y Paz in Colombia, si è conclusa oggi la serie di incontri in Trentino “Acqua Giustizia e Pace – Beni comuni fra solidarietà e conflitto” che ha visto protagonista il sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, esecutivo della Commissione.

Lunedì sera, l'incontro pubblico presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, in Via San Marco, con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, in collegamento da Napoli, dove era in procinto di partire per la Marcia della Pace: “La mia solidarietà a Padre Alberto Franco, religioso che con coraggio vive nella guerra al fianco delle popolazioni – ha detto Padre Zanotelli, lanciando un appello accorato alla responsabilità a chi vive nella parte ricca del pianeta: “L'Occidente deve cambiare stile di vita, vivere in maniera più sobria. Noi qui a Napoli lottiamo quotidianamente contro l'immondizia, se non riduciamo drasticamente la produzione di rifiuti verremmo sommersi. Se non ci attiviamo, per il Sud del mondo non c'è futuro”.


Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25 Justicia y Paz en Italia

Los bienes comúnes entre conflicto y solidaridad 

Desde el sábado 22 de septiembre al martes 25, el sacerdote colombiano Padre Alberto Franco, secretario ejecutivo de la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz de Bogotá, estará presente en varias reuniones en el departamento  Trentino de Italia


Università estiva di Attac;

Università estiva di Attac: “Buttiamo a mare i mercanti!”

FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


FORUM SOCIALE URBANO NAPOLI

Il diritto alla città per la difesa dei beni comuni: (Napoli, 3-7 settembre 2012): mercoledì 5 settembre tavola rotonda "Acqua diritto di tutti?" con Alex Zanotelli, Francesca Caprini, Valerio Balzametti, Paolo Carsetti, Maurizio Montalto, Consiglia Salvio


SPICCHI D'ACQUA
Hidronotizie dall’Italia
No Eni? NO Party!

Da alcuni giorni sul programma del Forum sulla Cooperazione che si terrà il 1 e il 2 ottobre a Milano campeggiano gli sponsor dell’iniziativa, attesa da molti come uno spartiacque per la rinascita dell’aiuto allo sviluppo italiano. Tre società sono note a tutti: Microsoft, Banca Intesa e soprattutto Eni. 


Roma non si vende

Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso sulle forzature procedurali, effettuate dalla maggioranza di alemanno nell'assemblea capitolina, per far passare la privatizzazione di ACEA.
Questo è l'ennesimo colpo per il Sindaco di Roma e le sue alleanze che vogliono speculare sull'acqua e i beni comuni.


Vicenza: NO alla base militare

Vicenza i No dal Molin tagliano la rete della base, entrano nell'area facendo molte scritte sulle costruzioni e attaccando striscioni.


"Roma non si vende!"

L'ampia coalizione di associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali che ha lanciato nelle scorse settimane la campagna cittadina di informazione e mobilitazione contro la manovra di bilancio della Giunta Alemanno, ha sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di oggi in Piazza del Campidoglio, la gravità della scelta, di responsabilità del gabinetto del sindaco Alemanno, di vietare al corteo in programma per il prossimo sabato 5 di maggio l'arrivo in Piazza del Campidoglio.


In Abruzzo si ripubblicizza!

L’assemblea dei sindaci della provincia di Pescara, il 16 aprile 2012, ha votato per “ la trasformazione di ACA S.p.A. in house in azienda pubblica di diritto pubblico in considerazione che tale modello aziendale accresce le possibilità di controllo da parte dei soci e dei cittadini rispetto all’operato della azienda stessa e consentirebbe forme di partecipazione diretta alla gestione di lavoratori, cittadini ed associazioni di tutela ambientale” .

 


La Radio del CSO Bruno!

http://centrosocialebruno.it/node/17680


venerdì 23 febbraio conferenza stampa a Dolomiti energia

 

Per il lancio dell’importante iniziativa di martedì 28 febbraio, ovvero l’autoconvocazione cittadina presso il Consiglio Comunale di Trento,  il Coordinamento trentino Acqua bene Comune sul tetto di Dolomiti Energia!

 


 


la val di Susa inondata di colore
Una folla di oltre 75.000 persone ha marciato da Bussoleno a Susa sabato scorso, in un pomeriggio assolato e ventoso, quasi estivo.

No alla grande Multiutility del nord

Leggiamo con preoccupazione il rapido delinearsi della grande Multiutility del nord, di cui l'integrazione di Iren e A2A, sponsorizzata da Fassino, Tabacci è il primo passo.

 


Al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua il Premio Personaggio Ambiente 2011!!!!

OJOS INQUIETOS
Sguardi sull’america latina
Terremoto Colombia

Il 30 Settembre 2012 forte scossa in Colombia fortunatamente molto profonda

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Central Hidroeléctrica Neltume en Panguipulli,

Representantes de las comunidades mapuche huilliche afectadas por el proyecto Central Hidroeléctrica Neltume que la transnacional Enel-Endesa proyecta instalar en Panguipulli, concurrirán a las embajadas de Italia y España este este Viernes 18 de Mayo a las 10:00 horas para entregar una solicitud a los respectivos Estados para que la empresa de capitales Españoles e Italianos desista de la construcción de la central hidroeléctrica

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Argentina, Cordoba: agua derecho fundamental

Reclamo por agua potable en Cañada Larga: La municipalidad de mina clavero aprovisiona  en camiones "agua no apta para el consumo humano", osea agua de pozo sin tratar , donde muchas familias la terminan consumiendo por no contar con otra opcion con los riesgos de salud que esto conlleva...

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rassegna stampa di Stop Enel 30 aprile a Roma

“Sono qui a Roma in rappresentanza di diversi movimenti della Colombia, in particolare l’Assoquimbo che sta difendendo il territorio contro le multinazionali Enel e Endesa. Di recente gli abitanti sono stati brutalmente fatti sgomberare dalla regione, anche attraverso una campagna che è stata coordinata con gli addetti alla sicurezza delle stesse aziende ma anche con agenti dello Stato, con un bilancio di diversi feriti, di cui uno grave

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Miles marchan por el Agua en Ecuador

"A mí no me diste, a mi no me diste, todo el Oro que a la China diste, luego me engañaste, luego me mentiste, con la derecha amaneciste… con las mineras amaneciste"

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MARCHA PLURINACIONAL POR EL AGUA, LA VIDA Y LA DIGNIDAD DE LOS PUEBLOS

In Ecuador dall'8 marzo, dai quattro punti cardinali del Paese: verso Quito per l'Acxqua e la vita.

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El Quimbo inundará seis municipios del Huila

Para construir la hidroeléctrica de El Quimbo, en el Huila, será necesario inundar un área mayor que el tamaño de Pereira. La obra, según sus opositores, se construirá a costa de diversas alteraciones y cambios sociales, ambientales, económicos y culturales, a seis municipios: Gigante, El Agrado, Garzón, Tesalia, Altamira y Paicol; cubriendo un total de 8.586 hectáreas que serían inundadas.

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LA TIERRA, EL AGUA Y LA RESISTENCIA

Lo que está sucediendo en América Latina en relación con los bienes comunes (agua, tierra, biodiversidad) es algo más que una sucesión de conflictos locales. Por momentos la intensidad de los enfrentamientos da la impresión de que marchamos hacia una conflagración general, que por ahora tiene expresiones locales y regionales, pero que se repiten en casi todos los países.

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INIZIA IN PERÙ LA GRANDE MARCIA NAZIONALE PER L’ACQUA E PER LA VITA

l 1° febbraio dalla regione di Cajamarca, nel nord del Perù, partirà la Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, che scenderà dalle montagne fino alla costa per arrivare a Lima il giorno 9.

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FINALMENTE PIOVE, MA IN TANTE CASE PALESTINESI MANCA L’ACQUA

a scarsa disponibilità d’acqua è un problema comune a tutte le comunità palestinesi in Cisgiordania ma alcune realtà sono più colpite di altre. Il distretto di Betlemme – che comprende al suo interno i centri di Betlemme, Beit Sahour, Beit Jala, Ad Doha e Al Khader e i campi di rifugiati di Aida, Dheisheh e Al Azza – è in cima a questa ben poco onorevole lista.

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