Il 2010 è stato dichiarato anno internazionale della biodiversità e il 22 maggio ne è la giornata mondiale. Lo vogliamo dedicare al popolo U’wa, che in Colombia sta difendendo pacificamente e con la sola forza della propria profonda spiritualità, il proprio territorio ancestrale: 225.000 ettari di vero paradiso nel nord est del Paese, che racchiudono 4 microclimi e una incredibile biodiversità, che estrazioni petrolifere, la costruzione di un’autostrada e l’ampliamento del Parco nazionale del Cucuy, la loro montagna sacra, minacciano di distruggere.
Fra Brasile, Colombia, Ecuador e Perù si concentra il 70% della biodiversità del pianeta. Le acque di questi territori costituiscono tra il 20% ed il 25% dell’intera riserva d’acqua dolce del pianeta. La Colombia in particolare, è come un paradiso biologico, con il numero maggiore di specie di uccelli (1.780) di ogni paese nel mondo, il secondo per piante e anfibi e il terzo per i rettili. Le comunità indigene colombiane, molte delle quali a rischio di sopravvivenza, stanno lottando per difendere l’integrità dell’ambiente.
Oltre la guerra, l'inquinamento con il petrolio, le dighe e gli erbicidi, in Colombia c'é l'usuale devastazione portata dal bestiame, costruzione di strade, taglio del legname, estrazioni minerarie - le abitudini sociali e ambientali che vengono con il modello di sviluppo economico neoliberista. Le compagnie petrolifere e il governo devono essere considerati responsabili per le violenze e l'inquinamento che è il sottoprodotto delle loro operazioni petrolifere. Il petrolio è l'esportazione legale più importante della Colombia (il 27% dell'esportazione totale). Il caffe è il secondo (15%).
Gli USA importano 260.000 barili di petrolio colombiano ogni giorno.
Nella sola regione degli U'wa, una quantità corrispondente a 1.700.000 barili di petrolio sono stati dispersi sul suolo e nei fiumi negli ultimi 12 anni. La Colombia ha il peggior rapporto sui diritti umani in America, e l'area intorno alla regione dell'U'wa, ha il peggior record di tutta la Colombia.
Per questo, in luglio due rappresentanti degli U’wa verranno in Italia, invitati da Yaku, per una serie di incontri ed appuntamenti per denunciare fortemente la loro situazione, e creare nuove alleanze in difesa della propria cultura. Ma soprattutto, per farci partecipi della loro visione del mondo, della loro raffinata cosmogonia, della forte proposta politica che è il loro sentirsi parte del Kajka Ika.
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Niles Eldredge è uno dei più importanti biologi e paleontologi al mondo. Negli anni Settanta insieme aStephen Jay Gould ha elaborato la "teoria degli equilibri punteggiati", una delle due più celebri teorie neodarwiniane (l'altra è quella del gene egoista di Richard Dawkins). Gli si è chiesto perché la biodiversità è un elemento fondamentale per la sopravvivenza del nostro pianeta? Ecco cosa ci ha risposto:
Con il termine “biodiversità” s'intende l’insieme di tutte le specie viventi in tutti gli ecosistemi sulla Terra. Nè più, nè meno. La biodiversità è creata dall'evoluzione e l'ecologia, ovvero lo studio di come gli animali e le piante vivono in associazioni complesse e ambienti differenti, spiega come la natura si organizza, sopravvive e si estingue ed è nella stessa misura importante per comprendere la stessa varietà dei viventi. Proprio la riduzione della biodiversità è un tema fondamentale che incombe in questo momento su di noi. Siamo nella sesta estinzione di massa della storia del nostro pianeta. L'unica spiegazione possibile è l'effetto degli esseri umani sul pianeta.
Perché la biodiversità è importante, anzi, vitale per il nostro pianeta? Direi che questa varietà è cruciale per tre ragioni: primo, i servizi “prestati” dell'ecosistema, come l'acqua e l'aria pulite, per esempio, che dipendono dall'esistenza di ecosistemi estesi (nel caso dell'aria e dell'acqua, dalla vita delle piante). Non solo i grandi ambienti sono importanti, ma anche quelli piccoli o parziali. Mi ricordo quando ho visitato il giardino botanico di Napoli, a due passi da strade trafficate, di auto e di Vespe. Il direttore mi disse che l’aria che stavamo respirando all’interno era più pulita rispetto a quella presente trenta metri più in là, per la strada.
Si tratta di un piccolo esempio per capire quanto la biodiversità sia importante. Siamo creature viventi, anche se le nostre vite appaiano lontane dal mondo naturale, siamo completamente dipendenti dalla biodiversità, appunto dalla estrema varietà delle specie in natura. C’è un secondo aspetto da considerare. Gli esseri umani “utilizzano” ancora circa 40mila specie di piante, di animali e di microbi. Ci servono da decine di migliaia di anni per fare molte cose: costruire ripari, case, mezzi di trasporto, li usiamo come cibo, come medicine ecc. Non dobbiamo dimenticare che impoverire la biodiversità significa anche impoverire la ricchezza enorme che finora abbiamo avuto a disposizione. I nostri mari si stanno svuotando!
Il terzo aspetto per cui importa preservare la varietà delle specie viventi è la bellezza. C’è un grande accordo sull’innato senso estetico degli esseri umani, un apprezzamento dell’armonia della vita in tutte le sue sfaccettature, al di là dei confini stretti dell’esistenza umana. E credo che anche questa sia una buona ragione per battersi per la difesa dell’ambiente che ci circonda.
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