Il movimento indigeno e contadino ecuatoriano registra una forte vittoria nello scontro che da mesi lo vede contrapposto al governo di Rafael Correa su parecchi fronti.
Le organizzazioni più importanti - CONAIE (ECUARUNARI-CONFENIAE-COICE); FENOCIN, FEINE y JAAPRE - hanno ratificato il processo di unità in nome della difesa dell’acqua e del rifiuto della neo approvata legge che la dovrebbe regolamentare. Questo passo storico di unità, anche per denunciare la violenza del regime, che si dimostra ancora una volta razzista e prevaricatore, e che più volte ha utilizzato la frza pubblica per impedire l’accesso ai contadini all’assemblea nazionale.
Viene in mente quando negli anni ottanta, un professore di Storia Andina Della Scuola di Sociologia Della Pontificia Univesrità católica dell’Ecuador, diceva ai propri studenti che gli indigeni beccano come vespe e saltano come farfalle nelle loro lotte sociali contro il potere.
Con questa frase lapidaria il professore rivelava una delle strategie di lotta sociale del movimento indigeno, che non fu cpaita al tempo nè dai colonizzatori – signori feudali e caciques, nè da quelli che si volevano unire a loro in una visione socialista e marxista, comunista o seovversiva.
Secondo il professore, le lotte del movimento indigeno furono multiple nelle due epoche della storia del apese, quella coloniale e quella repubblicana, ma non vennero mai citate nelle narrative storigiografiche della nuova borghesia, interessata unicamente ad esaltare il processo indipendentista di Boliviar, nell’epoca repbblicana nella quale primeggiò Alfaro e il suo proposito di instaurare lo Stato liberale laico.
Negli scontri degli ultimi giorni, il governo Correa ha dimostrato ancora una volta che la democrazia si intende partendo dallo scontro: “gli indios senza aver vinto voglio governare, le organizzazioni ricevono denaro dalle fondazioni internazionali, i dirigenti sono privilegiati, sono poncios dorati...”.
Il movimento indigeno e contadino ecuatoriano registra una forte vittoria nello scontro che da mesi lo vede contrapposto al governo di Rafael Correa su parecchi fronti:
Le organizzazioni più importanti - CONAIE (ECUARUNARI-CONFENIAE-COICE); FENOCIN, FEINE y JAAPRE - hanno ratificato il processo di unità in nome della difesa dell’acqua e del rifiuto della neo approvata legge che la dovrebbe regolamentare. Questo passo storico di unità, anche per denunciare la violenza del regime, che si dimostra ancora una volta razzista e prevaricatore, e che più volte ha utilizzato la frza pubblica per impedire l’accesso ai contadini all’assemblea nazionale.
La giornata di venerdì si è aperta con mobilitazioni radicali e determinate soprattutto nelle Province di Azuay, Cotopaxi e del Pichincha. L'appello lanciato dalla CONAIE, ECUARUNARI, FENOCIN ed altre organizzazioni indigene ha portato l'intensificersi dei paros provinciali, con blocchi totali delle principali arterie stradali ecuadoriane, effettuati con alberi, massi e pneumatici incendiati.
Sulla Panamericana Surd, la Ambato-Quito, il blocco stradale da giorni ha congelato il traffico e le attività commerciali con la capitale. Proprio qui stamane sono stati registrati violenti scontri con arresti e feriti. La polizia ecuadoriana, in netta inferiorità numerica, si è ritirata ed ha dovuto rilasciare 2 campesinos in cambio di 4 ufficali trattenuti per diverse ore dagli indigeni.
Nonostante polizia nazionale, reparti speciali ed esercito abbiano cercato di sgomberare le strade e di bloccare le marce degli indigeni, alcune migliaia di donne e uomini del colore della terra provenienti dalla Sierra e dall'Amazzonia, ma anche afrocuadoriani della Costa Esmeraldas, hanno raggiunto la capitale, concentrandosi dalla mattina nel Parco del Arbolito, nelle vicinanze del parlamento.
La politica istituzionale negli ultimi due giorni ha visto inquietudini, colpi di scena e spaccature anche nella stessa maggioranza, formata da Allenza Pais, il partito della Revolucion Ciudadana di Raffael Correa. Il presidente dellaAsemblea Nacional Fernando Cordero ha cercato nelle ultime 24 ore di gettare acqua sul fuoco per congelare le mobilitazioni, appellandosi all'articolo 55 della Costituzione per rinviare ad una "consulta previa" di cinque mesi la discussione sul progetto di riforma dell'acqua. Cosi' oggi, poco prima della votazione definitiva sulla Ley de Aguas, Cordero ha messo ai voti la mozione per una consulta previa pre-legislativa, spolverando l'articolo 55 della nuova costituzione che afferma "che le comunità locali devono essere consultate prima dell'adozione di una misura legislativa che possa colpire in qualche modo qualsiasi dei loro diritti collettivi“.
Gli indigeni non sono stati ad aspettare, nè a guardare
Per approfondimenti:
http://www.globalproject.info/it/mondi/Ecuador-bloccata-la-Ley-de-Aguas-scontri-davanti-al-parlamento/4878
http://www.eluniverso.com/2010/05/14/1/1355/oficialismo-sufre-primer-reves-legislativo-logra-consulta.html?p=1354&m=1835
http://www.eluniverso.com/FotoAmpliada.htm?nf=1
http://ecuarunari.org/portal/
http://www.ecuadorinmediato.com/Noticias/news_user_view/si_ley_de_aguas_se_archiva_se_estaria_demostrando_la_incapacidad_de_la_asamblea_afirma_delfin_tenesaca_audio--126521